Torno a casa dopo essere stato qualche giorno a Londra. Nell’epoca in cui viviamo è come andare a fare un giro fuori città. L’aereo ti ci porta in un paio d’ore, praticamente la capitale del fu impero britannico e sede delle prossime Olimpiadi 2012 è ben più vicina di Milano, per non parlare di Roma.
Come sempre però, in questi viaggi, il ritorno a casa è amaro. Certo, anche lì si respira forte l’aria di crisi, molti negozi, in particolare nelle zone 3 e 4 di Londra sono chiusi, ma questa volta non si tratta solo di un aspetto economico a pesare nella mia tristezza di avere la cittadinanza di uno stato che non sento più essere il mio. C’è di più.
Gli inglesi hanno una regina, ma non sono sudditi nel senso amaro del termine che usiamo noi veneti per descrivere il nostro rapporto con lo stato italiano. Casomai è vero il contrario, è la regina che deve render conto ai suoi sudditi di ciò che fa, nel bene e nel male.
Per non parlare dei politici e dell’intera classe dirigente inglese: ne parlavamo con un nostro caro amico veneto che lavora a Londra, uno dei tanti cervelli veneti emigrati, e con cui abbiamo cenato una sera a Shoreditch, un quartiere di Londra in grande crescita. In Inghilterra c’è come una sensazione di democrazia, che da noi è inesistente. Intendiamoci, magari è illusoria, oppure di sola facciata, ma nessuno, neanche l’uomo politico più potente d’Inghilterra può permettersi di prendersi gioco spudoratamente dei suoi connazionali. E se lo fa, è bene che non si sappia, perché la forza dell’opinione pubblica è più reale della regina e lo costringerebbe a dimissioni immediate e al ritiro a vita privata.
E allora torno a casa e mi rattrista constatare che noi veneti potremmo essere ben più forti e benestanti dei londinesi. Ma non vogliamo esserlo, preferiamo ancora vivere da schiavi dei boni da gnente, delle nullità più nullità che esistono al mondo, i politici italiani. E non ci rendiamo nemmeno conto del nostro enorme valore, che il mondo ci riconosce, a cominciare proprio dagli inglesi. Per dirna una, alla National Gallery, in questi giorni si teneva una mostra di Canaletto e della pittura veneta, a testimonianza della nostra grandezza.
Viviamo proprio da schiavi noi veneti, anche se non perdiamo mai la nostra dignità. Ma ci stiamo andando vicino. Non possiamo infatti permettere che mezzo milione di veneti alluvionati siano presi in giro come vengono presi in giro da 2 mesi a questa parte: come possiamo accettare che i nostri fratelli siano trattati in questo modo, con i teatrini dei fondi, dopo che hanno perso tutto e dopo che si sono rimboccati le maniche per ricostruirsi da soli, con le sole loro nude mani, un futuro.
Ecco perché dobbiamo ribellarci agli incapaci falliti che ci governano. Noi sappiamo far di meglio, da soli. Non ci serve la loro tutela di parassiti incapaci.
Riappropriamoci della nostra sovranità, prima che sia troppo tardi.
Facciamolo ora, iscriviamoci in massa a Veneto Stato, l’organizzazione politica che ha come obiettivo la totale indipendenza del Veneto. Lo dobbiamo fare per il bene di chi ci vuol bene, lo dobbiamo fare per noi stessi.
Non serve molto, basta compilare il modulo d’iscrizione anche on line e pagare una quota molto bassa, di soli 20 euro. A questa pagina ci sono tutte le istruzioni per farlo: http://www.venetostato.com/wordpress/iscriviti/.
Siamo forse da meno degli inglesi, noi veneti?
Siamo forse da meno degli sloveni, che hanno ottenuto la propria indipendenza pacificamente, anche se MAI hanno avuto una storia di stato indipendente?
E noi, che abbiamo dominato il mediterraneo e che siamo stati un faro di civiltà, siamo forse da meno?
Oggi i veneti sono costretti ad emigrare a Londra, a Monaco, a Sidney, a Zurigo, a New York per dimostrare il loro valore. E qui in casa nostra, i parassiti che manteniamo col nostro duro lavoro ci dipingono come razzisti, egoisti, evasori, ubriaconi e puttane.
Se facciamo tanto schifo, allora togliamo il disturbo e con la nostra indipendenza dimostriamo il nostro vero valore, qui, a casa nostra, nella Terra dei Veneti, le Terre di San Marco.
Viva la Venetia indipendente! Viva la dignità dei veneti!
Gianluca Busato
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