Indipendenza per difendere la pace e gli interessi veneti nel mondo
Il disperato tentativo di Gheddafi di restare al potere in barba alle più elementari norme di rispetto dei diritti dell’uomo pone all’occidente intero degli interrogativi che ogni tanto si riaffacciano al cospetto della storia e che da sempre trovano risposte deboli e insoddisfacenti.
Diciamo le cose come stanno: il signor Gheddafi è un bieco dittatore, un Hitler moderno e spietato, che tiene in scacco una buona parte di stati europei cosiddetti civili.
Un capo di stato immondo e che per i crimini contro l’umanità che ha compiuto e sta compiendo – e non certo da oggi – meriterebbe la decapitazione in pubblica piazza è in realtà ben seduto nei consigli di amministrazione di molte tra le più importanti società di un’Italia sempre più immersa nel compromesso con le dittature e i regimi più sanguinari del pianeta.
Non sono parole esagerate queste, in quanto il capo del governo tricolorito, ma anche più di un esponente della sottospecie di opposizione non esitano a far visita a dittatori impresentabili e spesso isolati dalla quasi totalità della comunità internazionale.
Noi possiamo anche capire che gli affari sono affari e che questo stato inesistente che obbliga tutti a fermarsi per festeggiare un’unità falsa e inconsistente è sotto ricatto energetico, a cause delle proprie scelte politiche parassitarie, ma a tutto c’è un limite e con il signor Gheddafi è stato oltrepassato in modo indecoroso.
Dobbiamo vergognarci che questi assassini siano seduti nelle poltrone di comando di Unicredit, Finmeccanica e Juventus e altrettanto ribrezzo dobbiamo provare che i colossi parastatali dell’energie e delle costruzioni – da Eni a Impregilo ad Astaldi – di questo stato marcio banchettino con chi ha le mani sporche di sangue.
Noi veneti non possiamo più essere rappresentati da uno stato come quello italico che sempre più fa l’occhiolino ai peggiori criminali del pianeta.
Anche per questo abbiamo bisogno al più presto di recuperare la nostra completa indipendenza politica, di creare da subito il Veneto Stato indipendente.
Senza l’indipendenza, la Venetia può solo guardare le altre nazioni che si riuniscono per discutere e affrontare i temi globali.
Come parte dell’Italia, la Venetia non ha alcun ruolo diretto nel dare forma alle decisioni dell’Unione Europea o dell’Onu, o del G20, decisioni che ci influenzano direttamente e hanno un impatto cruciale su tutti i settori chiave. Per divenire parte del processo desionale internazionale e guadagnare il potere di alzarci in piedi per difendere i nostri interessi nazionali vitali, la Venetia deve diventare indipendente.
Saremo in buona compagnia. Per esempio, sette dei dieci nuovi stati membri dell’unione europea hanno popolazioni simili, o più piccole di quella veneta. Se Estonia, Lettonia e Lituania possono avere un seggio al più importante tavolo decisionale europeo, perché allora la Venetia no?
L’indipendenza darebbe inoltre alla Venetia una voce nel proscenio internazionale; una voce che possiamo usare per promuovere la pace e la riconciliazione e l’onestà, rifacendo nostra una tradizione che ci viene dalla Serenissima Repubblica di Venezia.
Noi riteniamo che i fatti di questi giorni diano dimostrazione dell’opportunità che Veneto Stato debba sostenere la legalità internazionale così come sostiene la legalità nel percorso verso l’indipendenza.
L’indipendenza ci permetterebbe anche di onorare i nostri impegni per un aiuto allo sviluppo internazionale. Un governo veneto indipendente avrebbe senz’altro recepito le raccomandazioni delle Nazioni Unite per un contributo dello 0,7% del PIL in favore di riforme di organismi internazionali quali la WTO (Organizzazione Internazionale del Commercio), al fine di creare uno scenario più equilibrato tra nazioni ricche e meno sviluppate.
Ciò oltre a dare benefici diretti ai veneti, li porterebbe a tutti gli altri paesi e popolazioni. La Venetia è meglio piazzata di molti altri paesi per contribuire alla pace nel mondo, sicuramente molto meglio di quanto non faccia l’Italia compromessa con le peggiore dittature del pianeta, ma abbiamo bisogno del Veneto Stato indipendente per farlo.
Gianluca Busato
Press News Veneto
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Non sono convinto che avere “onorato” con ben lo 0,7% del PIL una organizzazione discutibile come il WTO per un riequilibrio dei paesi sottosviluppati sarebbe stata una buona idea.
Una buona idea sarebbe tagliare i dazi doganali con i paesi sottosviluppati e che abbiano governi quanto meno non belligeranti nei nostri confronti.
Non credo molto alla “esportazione della democrazia”, pare che a tale scopo funzioni meglio Internet.
Non e’ vero Claudio . Io ho visto molti paesi progredire molto piu’ velocemente attraverso strumenti come questo . l’Italia stessa ne beneficio’ alla fine della guerra . Sulla democrazia pero’ sono d’accordo con te ma comunque a maggior sviluppo economico corrisponde più Internet e quindi più risultati . O no ?