Iniziato il duello politico degli indipendentisti veneti con il partito italiano più vecchio e inconcludente
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Ci stiamo avvicinando a tappe veloci verso le prossime elezioni di primavera. L’appuntamento più importante per quanto ci riguarda è quello della provincia di Treviso, dove c’è la grande novità della candidatura a presidente di Antonio Guadagnini, per conto della lista di Veneto Stato, il partito che persegue la completa indipendenza politica del Veneto, con metodi legali e democratici. Quella di Guadagnini è una grande sorpresa e novità per tutta la politica veneta e la sua figura è di valore assoluto, tanto da far grande paura alla lega degli sprechi.
L’entusiasmo attorno a questo giovane partito veneto cresce ogni giorno. Ho assistito in questi mesi a incontri di straordinaria partecipazione e attenzione nel territorio e so che molti altri ne stanno avvenendo in tutto il Veneto.
Una classe dirigente preparata, onesta e determinata, guidata con grande saggezza e acume dal giovane segretario Lodovico Pizzati (docente di economia a Cà Foscari, consulente della Banca Mondiale) sta emergendo con grande forza e incisività, sbaragliando il campo di fronte alla concorrenza politica inesistente dei partiti italiani incapaci e arruffoni. Tra di essi, il peggiore e il più pericoloso per noi veneti è proprio quella lega nord che si è radicata nelle nostre amministrazioni venete come la gramigna, con la famelica voracità di poltrone che contraddistingue i comportamenti di chi sembra ispirarsi alla gestione del potere simile a quella della mafia. Opportunismo e ricatti, incultura e lingua biforcuta sono gli elementi base della loro ricetta politica parassita.
La lega nord sta dimostrando cos’è nella realtà ogni giorno di più. Un partito di ballisti che in 20 anni non ha portato un soldo al Veneto, ma nel contempo ha retto il sacco a chi ha continuato e anzi aggravato l’opera di saccheggio delle nostre risorse, della nostra buona volontà, del nostro amor proprio, delle nostre speranze.
Un partito che è al governo in Italia, a Roma, da 15 anni negli ultimi 18, che è al governo in Veneto da una vita e che oggi addirittura lo guida con Luca Zaia, il golden boy padano, grande estimatore di Napoleone Bonaparte, lo sterminatore dei Veneti, cui forse lui si ispira ancor oggi, con tecniche più subdole. A proposito, ma Zaia dov’è? Qualcuno l’ha visto? Il grande presenzialista e tagliatore di nastri, che fine ha fatto, ora, quando vengono al pettine i nodi del furto dei nostri soldi e del nostro futuro veneto?
Zaia è sparito dalla circolazione e la lega si rivela ogni giorno di più una bufala. Un partito che si è appropriato ingiustamente persino dell’insegna patria del Veneto, la sua storica bandiera, per offenderla con volgarità e atteggiamenti di stampo ridicolo e odioso, portando diffidenza attorno all’unico progetto politico veramente dirompente e serio: quello dell’indipendenza del Veneto.
Da qualche anno per fortuna si è però instaurato tra i veneti più sensibili politicamente un grande dibattito culturale e politico che ha portato alla nascita del pensiero politico indipendentista moderno.
Oggi questo pensiero politico ha il proprio alfiere e campione di libertà in Veneto Stato, un partito di straordinario spessore che ha bisogno dell’aiuto e del supporto di tutti noi veneti di buona volontà.
Gli attacchi della lega verso la struttura di Veneto Stato sono continui, massicci e ogni giorno più subdoli. Resistiamo di fronte all’arroganza di questo partito leninista, assolutista e verticistico di stampo ottocentesco che cerca di evitare con tutte le proprie forze la crescita del suo più temibile concorrente politico, anche con l’ausilio della longa manus del governo italiano che controlla e usa contro di noi veneti.
Prepariamoci quindi anche a vedere magari qualche tentativo di infiltrazione da parte di qualche loro esponente all’interno di Veneto Stato, perché non hanno altro strumento se non quello di cercare di fermare l’azione politica sempre più efficace della nuova classe dirigente indipendentista.
Qualche giorno fa ad esempio, ho avuto il piacere di assistere a una trasmissione televisiva su una rete locale veneta in cui era presente uno degli esponenti di punta di Veneto Stato. Il confronto con i poveri leghisti mandati allo sbaraglio è stato impietoso e anche gli interventi del pubblico da casa confermava una tendenza chiara: i veneti sono stufi delle balle e delle promesse di una lega, che nei fatti continua ad aumentare il tasso di furto del nostro lavoro veneto, che oggi a conti fatti supera ormai il 70%.
I veneti si stanno svegliando e l’ultima presa in giro di oltre mezzo milione di poveri alluvionati è stata proprio la goccia – anzi il diluvio di indignazione che ha fatto traboccare il vaso.
Nessun trucchetto della lega romana potrà fermare la crescita di Veneto Stato, potete starne certi!
E indipendenza sarà! Iscriviamoci tutti a Veneto Stato, aiutiamolo e aiutiamoci nella costruzione di un Veneto indipendente, bello e virtuoso, come noi veneti ci meritiamo!
Gianluca Busato
Press News Veneto
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Zaia Luca dela lega nord el xé on pajàso buxiàro. Ghe mancarìa sòlo ca i lo becàse far i coca party co le roje, fa Berlusconi. Pitosto, la Macri la xè sta credesta da la procùra de Milàn so tùta la stòria de le escort. Sparemo ca Zaia governatore del Veneto el se rinfresche la memoria.
saluti
Chi scrive queste note in feisbuk è stato eletto consigliere comunale nel 1990 tra le fila dell’allora Liga Veneta, sono stato Vice segr.prov.le dal 1988 al 1992. Ho assistito a dei cambiamenti radicali all’interno di questo ormai partito e me ne sono andato, dando le dimissioni proprio nel 1992, troppo carrierismo, troppi ex democattopostsocialcom, si sono impadroniti della lega stravolgento idee, metodi comportamentali.Sono rientrato nel 1996, chiamato dalla segreteria veneziana di quel tempo. Federalismo era la parola d’ordine, termine che aveva preso il posto del termine di “Secessione”. Speravo fosse cambiato qualcosa, niente da fare. La logica era sempre la stessa, malattie come la “cadreghite acuta e cronica”, il “nepotismo diffuso” e squallide vicende per tenere la poltrona hanno segnato e segnano tuttora indelebilmente questa formazione politica. Denunciando personalmente questa logica da prima becera repubblica all’interno della lega, dapprima venni accantonato e poi espulso come pubblicato sulla stampa. Vicenda torbida e da dimenticare. Ora c’è una speranza, una grande speranza. Per chi come me alla soglia dei 60 anni e da 30 circa nella politica attiva si apre una strada che è quella che segretamente sognavo e desideravo. L’INDIPENDENZA DEL VENETO DA RAGGIUNGERE IN MODO LEGALE. Della legabossiana e bonapartista il cui “SENATUR” si fa fotografare mentre ingoia un “subioto”, teneramente imboccato da una esponente de “Roma” “urbe”, NON HO NESSUNA NOSTALGIA. Per il sottoscritto la lega è un PARTITO DE ROMA, mangiano e bevono laggiù. Dei problemi del Veneto non gliene importa nulla. E Zaia aggiungo e mi dispiace constatarlo si sta dimostrando un’enorme delusione. Basta Lega! Ecco dunque per i Veneti l’alternativa, il poter decidere il proprio destino in due parole, che rappresentano in modo inequivocabile il programma politico e storico: V E N E T O S T A T O…..
Caro Peschiuta stemo atenti però a imbarcar in Veneto Stato i delusi dea lega. Se par delusi se intende i leghisti dea prima Liga Veneta me pol de sicuro andar ben, quei altri che i ghe da rason solo parchè el se ciama Bossi, par mi i crea casin se i vien dentro a Veneto Stato, parchè no i ga le idee ben ciare de quea che xe la Patria Veneta. Bossi el gà inquinà le so idee co la sta storia de questo federalismo. El vero federalismo el gera queo de Miglio e dee macroregion simili per cultura, lavoro e modo de pensar (e anca nel parlar). Purtropo le varie opzioni le xe stae provae tute, par questo che la solusion finale e la più giusta e coerente par mi Veneto( che el crede nel gonfalon de San Marco) xè l’indipendenza e basta, senza pù mediazioni coi partiti taliani/romani.Roma in cambio de na scodela de farina cossa te domandea in cambio?
a spero ca no ve fermè a vardar se ghe xe altri modi de rivedar el federalixmo.
a mi no me gà mai piaso. anca la lega, anca berlusconi.
no capiso parchè la xente no le se gapia inascorto ani e ani indrio.
se on dì el se iscrive qoalchiduni in VS che dopo on fià de tenpo l’inpira federalixmo o lega… spero ca el vegna espulso coando ca el scumisia a dir la prima silaba.
la tentasion “magnarona” (e so sta ixiero) xe masa forte par chi che gà milità intei partidi coroti (tajiani).
par mi xe cofà on drogà: no ti pol lasarlo solo, la ricaduta la xe senpre drìo el canton.
na piera sora, oltar le spale e via senpre driti, ghe xe tanta xente nova e no incoinà ca la speta on fià pì vanti.
le xe robe massa serie ste coa (ghe ne rimete senpre el popolo intiero).
co ti gà sbajià na olta (UNA) intela poitega, basta. finio tuto. cofà aver la zuca tajiada.
mejio mandarlo laorar panocie.
SPERO che i veneti i possa svejarse e vadarse in faccia so che man chei se trova , la LEGA non xe’ altro che na pagliacciata messa su da uomini buxiari e ipocriti pexo dea vecia DEMOCRAZIA CRISTIANA.