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Meno amministrazione Più azione politica


Durante questa campagna elettorale ci è capitato di confrontarci direttamente con altri candidati per le provinciali di Treviso. E’ emersa una netta contrapposizione con Veneto Stato da una parte e tutti gli altri partiti italo-padani dall’altra. I candidati della partitocrazia ci tengono sempre a sottolineare che loro si propongono solo come umili amministratori e che la politica la lasciano ai loro rispettivi impresari di partito a Roma. Loro si dichiarano solamente come delle modeste appendici del sistema di vassallaggio dello stato italiano.

E’ difficile per noi anche giudicarli come amministratori, perché se il governo italo-padano lascia dissanguate le casse delle nostre amministrazioni locali, anche dei sindaci fuori classe non possono fare il proprio lavoro. L’esempio più lampante dell’ubbidiente amministrarore veneto è l’amministrazione regionale capitanata da Luca Zaia. E’ di questi giorni la notizia che per risolvere il buco nella sanità veneta, il governatore veneto ha deciso di chiudere degli ospedali e di rilasciare delle dichiarazioni alla Padoa-Schioppa che in fin dei conti le tasse sono belle. Così, come ogni anno, la cittadinanza veneta paga decine di miliardi di tasse in più di quanto ritorni indietro come servizi pubblici. E come premio i nostri stessi amministratori del sistema politico italo-padano ci premiano con ulteriori tagli a servizi (ospedali che verranno chiusi, come il pediatrico a Venezia) e aumento della pressione fiscale (raddoppio dei ticket e irpef regionale).

Il problema è che i salti mortali fatti da Zaia per bilanciare i conti della sanità veneta (sulla pelle dei cittadini veneti) verranno premiati dalla partitocrazia italo-padana con un “bravo mona di un veneto, il prossimo anno ti concederemo ancora meno risorse dato che sei così bravo a tirare la cinghia… non come le altre regioni che spendono sempre di più di quanto contribuiscono alle casse nazionali”. E così è proprio questa diligente sottomissione di questi nostri ricurvi amministratori a portarci all’anoressia.

Veneto Stato invece dice basta. Basta amministrazione. Qui ci vuole azione politica. E non è vero che l’azione politica va fatta solo a Roma o a Milano come vogliono farci credere. Noi abbiamo la possibilità di riappropriarci del 100% delle nostre risorse senza dover chiedere una gentile concessione ai politici italo-padani seduti a Roma. E’ un nostro diritto tutelato dalla comunità internazionale e Veneto Stato lo sta facendo valere solo raccogliendo il consenso di noi veneti senza impantanarci giù a Roma, perché con Roma proprio non si tratta. Non occorre.

Veneto Stato è azione politica. Veneto Stato si distingue dai servili amministratori di provincia della partitocrazia italo-padana perché noi siamo gli unici a fare politica a livello locale. Contro la chiusura del reparto pediatrico a Venezia (voluta dall’amministrazione regionale leghista di Luca Zaia) il 4, il 5 e il 6 Maggio noi saremo in piazza (anzi, in campo) a raccogliere firme contro il divieto leghista a nascere a Venezia. Eliminando le nascite a Venezia, i leghisti stanno eliminando i veneziani DOC, disincentivando anche le giovani famiglie a popolare Venezia, e accellerando l’invecchiamento e la morte di Venezia come città viva, relegandola al ruolo di Disneyland turistica. In prima fila ai nostri banchetti Veneto Stato ha giovani mamme all’ottavo mese di gravidanza. Altro che Veneto Stato sessista come dipinto in maniera ignobile e poco professionale dalla Tribuna di Treviso. Con Veneto Stato contano i fatti, e non le vuote promesse.

Lodovico Pizzati
Segretario – Veneto Stato

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