Un’analisi del voto
Dopo i risultati delle elezioni di ieri, a mente fredda si possono fare alcune considerazioni sul nuovo equilibrio politico che sembra nascere. Vi sono diversi quadri da considerare, a nostro parere.
Per quanto riguarda il Veneto, gli appuntamenti più importanti erano in provincia di Treviso e nel comune di Rovigo, oltre a molti altri comuni.
E poi si è votato in molti posti “foresti”, ma su cui vogliamo dare un’analisi sintetica, dato che le dinamiche italiane purtroppo ci interessano drammaticamente in quanto colonia produttiva di quello stato sull’orlo del fallimento.
Emergono nuovi equilibri di potere, ma più per disperazione che per altro. Il teatrino della politica italiana, con recite e comparse sempre più squallide e grottesche, non sembra incantare più come prima l’elettore italico.
In particolare, per ciò che ci riguarda, scricchiola l’equilibrio di potere basato sull’asse lega-pdl. Il Pdl perde di brutto ovunque e anche la lega arretra.
Viene meno quindi la prospettiva di una lega capace di tenere i propri posti di potere nel governo romano.
Il quadro generale in cui avvengono tali assestamenti politici è poi quello di uno stato economicamente ad encefalogramma piatto. I conti pubblici sono quelli ben noti zavorrati da un debito pubblico spaventoso, che non lasciano spazio a fantasie o a new deal di qualsiasi sorta, mentre la crescita economica è nulla o quasi, mentre gli altri stati dell’Europa e del mondo occidentale stanno invece dimostrando una crescita. L’Italia, che piaccia o no ai suoi abitanti, è un gigante vecchio e ammuffito sull’orlo del burrone del fallimento.
Non vi sono pertanto alternative alla sua liquidazione anche politica. È in questo scenario che va quindi valutato l’esordio elettorale di Veneto Stato alle elezioni provinciali di Treviso e nelle comunali a Rovigo.
È un risultato che fa ben sperare, poiché in assenza di mezzi mediatici tali da farci conoscere in modo approfondito su tutte le fasce di popolazione coinvolta, hanno dimostrato nei bacini che siamo riusciti a interessare direttamente con il passaparola un aumento notevole di consenso e fiducia.
Dove avevamo soci e simpatizzanti attivi in campagna elettorale abbiamo raddoppiato i voti assoluti e triplicato le percentuali rispetto a quelle delle liste PNV e Veneti alle elezioni regionali 2010.
Dove non avevamo soci e simpatizzanti attivi abbiamo comunque fatto un passo in avanti rispetto a un anno fa. Allora la ricetta è semplice ed è sempre la stessa: una riunione in ogni comune almeno ogni 2-3 settimane e la costruzione di gruppi territoriali sempre più attivi e presenti.
La strada intrapresa per l’indipendenza è quella giusta, va solo percorsa con fiducia e consapevolezza di essere l’unico partito ad avere un progetto politico per il futuro del Veneto.
Il Veneto Stato indipendente da lunedì è più vicino.
Gianluca Busato
Press News Veneto
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