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Onore ai leghisti

Tra un momento e un’altro degli impegni che ho in questo periodo ho avuto occasione di leggere questo articolo, che involontariamente un facebookaro mi ha segnalato. La testata non è molto obiettiva nei confronti della Lega e lo è sempre in genere quando c’è da mettere in croce chi và contro il suo pensiero guida, ma in questo caso l’articolo fa un mero riassunto di quanto da un po’ di tempo arriva in Radio Padania, e basta fare un giro su youtube (o ascoltarla) per accorgersene.

E allora si, diamo onore a quei leghisti che finamente rinsavendo capiscono quanto pagliacciata e soprattutto truffaldina sia stata la Lega, onore perché è gente che seppure sul termine un po’ scurrile del “avercelo duro” si identificava in un concetto molto pratico: essere reattivi e combattivi, o se volete usando lo stesso tono popolare, dimostrare di avere le palle. Perché gente così, sia essa stata in Lega, o in qualunque altro partito non importa purché genuinamente si senta orientata alla difesa del proprio territorio e della propria autodeterminazione, merita onore perché servono persone attive e che agiscono, non le mammolette che stanno a discutere sull’amministrare lo zerovirgola percento di quanto viene rubato ai Veneti ogni giorno, senza però osare a nemmeno additare la vera causa di tale disastro. Si pensi che la sola città di Venezia ha un credito nei confronti dell’Italia di 84milioni di euro (fonte: dichiarazione del sindaco Orsoni), e si parla delle sole briciole che ufficialmente da Roma concedono alla città senza considerare quanto viene realmente rubato. Cioè non solo il taglieggiatore ti estorce la maggior parte del tuo reddito, ma pure rubacchia su quanto ha deciso di lasciarti!
Di mammolette e di pesci lessi che si beano della cultura italiana che gli è stata cucita su misura nel cervello per ammantarlo dalle verità storiche e dalle verità fattuali su come funziona il mondo, ce ne sono fin troppi e sono quelli che, spesso con toni razzisti non dissimili da quelli usati in epoca fascista, schiacciano qualsiasi volontà di rivalsa da parte di una popolazione che percepisce di esserne vittima. Le mammolette al massimo sono utili per amministrare ciò che gli viene detto di fare, per esempio un condominio, sono degli esecutori non dei creativi.  Al Veneto servono condottieri che sappiano avere una visione ben più inoltrata della semplice amministrazione cittadina, seppure con quest’ultima sia pure necessario fare i conti.

In periodo elettorale l’aria è sempre un po’ irrespirabile, e non vorrei renderla se possibile ancor più mefitica anche perché io sono completamente fuori dalla partita e sospetto che dovrò definirmi straniero ora che i legami con la penisola sono completamente spenti, ma di certo tali talenti, tali energie e caparbietà non possono essere sprecate e occorre che i leghisti delusi del loro ex partito che ce l’aveva duro e adesso è più mammoletta delle mammolette e più compromesso dei compromessi, non si scoraggino e guardino laddove persone capaci si sono preparate da alcuni anni, per affrontare la reale sfida che l’allora Liga Veneta voleva affrontare ma che mai riuscì a compiere proprio per accettazione di un compromesso che l’ha vista fagocitata, svilita e annichilita. La politica è un mercato delle proposte, ma dovrebbe in futuro diventare l’ambito di decisione *diretta* dei cittadini. Ma fintanto ché essa è un mercato quale quello che è oggi, gli elettori hanno ancora una possibilità come in qualunque mercato: boicottare il vecchio per comprare il nuovo.

 

Claudio G.

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