Critiche contro Veneto Stato, o rabbia per la sconfitta della Lega?
Dopo le elezioni amministrative di Treviso e Rovigo, su Veneto Stato si è concentrata l’attenzione di qualche critica esterna, com’era naturale che avvenisse alla luce di una cifra elettorale che, per quanto raddoppiata rispetto a un anno fa, non è ancora sufficiente a far eleggere propri esponenti all’interno delle istituzioni. Alcuni giornalisti e politologi portano la tesi secondo cui Veneto Stato avrebbe subito un grande freno alle scorse elezioni, a causa, dice qualcuno, di un errore di strategia.
Press News Veneto ha deciso di andare a leggere e vedere cosa dicono alcuni “opinion maker” a proposito del risultato elettorale degli indipendentisti veneti.
Ha iniziato subito il politologo Paolo Feltrin, che ha sentenziato “Male invece Veneto Stato: troppo localista, neutralizzato dalle liste di sfogo contenute nei partiti maggiori”. Per lui tutto sommato il passaggio è d’obbligo, ha pur sempre una carriera da difendere dentro i giornali di regime!
Segue quindi oggi Carlo Melina, che in un articolo attacca direttamente nientepopodimeno che Lodovico Pizzati, segretario di Veneto Stato e responsabile – a suo dire – di una campagna improntata eccessivamente all’attacco contro la lega.
Non si capisce, dicono altri osservatori sempre su facebook, perché se la lega perde voti, in Veneto Stato si esulta. Noi siamo dell’opinione che ogni critica è in realtà preziosissima, in quanto permette di capire i punti di vista di chi si configura come “minoranza”, o come pubblico spettatore interessato (e qui la tipologia di interesse andrebbe compresa meglio). In ogni caso, tali punti di vista a nostro avviso sono fondamentali da comprendere perché permettono di intercettare delle volontà di crescita su target elettorali più ampi, oppure diversi.
Secondo noi, la base da cui far partire la discussione è costituita dai risultati elettorali.
Primo punto. La scorsa campagna elettorale ha posto in evidenza proprio che la lega nord ha perso inequivocabilmente tanti tanti voti. E che quindi il monolite padano, che sembrava inattaccabile, ha dimostrato di attraversare un momento di crisi. Può piacere, o non piacere, ma questo dato di fatto genera felicità in molti che ritenevano la lega il principale ostacolo all’ottenimento dell’indipendenza del Veneto (e noi siamo senza dubbio tra questi). È chiaro altresì che molti altri non sono felici di tale andamento, perché magari nella lega vedevano un prezioso potenziale alleato. Oppure perché magari tutti noi abbiamo un parente che milita in quel partito e a nessuno fa piacere vedere un parente triste per aver perso le elezioni.
Secondo punto. È altrettanto chiaro, per quanto ci riguarda, Veneto Stato ha preso più voti. E non pochi. In termini percentuali (quelli che contano per l’analisi politica), Veneto Stato a Treviso ha preso il doppio dei voti rispetto al 2010. Questi sono numeri, non opinioni.
Forse tali numeri spiegano anche le valutazioni soddisfatte del dopo elezioni, fatte proprie da diversi esponenti di Veneto Stato e che tanto fanno discutere i nostri detrattori.
E allora, potrà anche esser vero che l’atteggiamento di soddisfazione per il risultato di Veneto Stato (che abbiamo fatto nostro senza misteri), possa sembrare assurdo a molti, però tale stato d’animo, ancora più incredibilmente per i critici, sembra essere condiviso da tutti coloro che hanno attivamente partecipato alla campagna elettorale. E ciò sembra testimoniato dalla continua crescita di iscrizioni che si registrano in provincia di Treviso dopo le elezioni. Il trend di adesione al partito, il maggiore degli ultimi otto mesi, insomma, sembra confermare la felicità per il risultato raggiunto. Siamo quindi in buona compagnia. Come testimonia la felice notizia dell’adesione a Veneto Stato da parte di Matteo Spigolon, il primo consigliere comunale veneto schierato per l’indipendenza del Veneto a Cerea (Verona).
Insomma, ribadiamo che Veneto Stato e i propri dirigenti debbano essere più che soddisfatti del risultato ottenuto. È chiaro che non è un punto di arrivo, ma di partenza, ci mancherebbe!
D’altro canto se ad ogni elezione raddoppiamo di percentuale vuol dire che in 5 anni otteniamo la maggioranza assoluta, per cui la cosa ci va più che bene 🙂
Significherebbe che l’obiettivo di Veneto Stato indipendente 2016 è in linea con il percorso fin qui fatto. Scusate se è poco!
Gianluca Busato
Press News Veneto
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Indipendenza già nel 2016? Farei i salti di gioia, prendo la macchina, ci carico venti bandiere col gonfalone e giro per tutta Treviso finendo le batterie del clacson
Certi giornalisti invece di sostenere un partito che si autotassa e che non fa politica con contributi statali da miliardi di euro o spettacoli di piazza vogliono affossare Veneto Stato o ridurlo a partitino satellite magari di Razza Piave ” un movimento che esprime idee concrete” un cavallo bianco rampante su uno sfondo rosso ( che cazzo c’entra ?). A loro il mio totale disprezzo…
2016? masa tardi
Anche chi ti disprezza svolge una propria utile funzione .
Cazzo , non l’avrei mai detto, siamo già alla fase 3 ?
Alle provinciali di Treviso era pieno di liste civetta che nascono e muoino , ma solo Veneto Stato viene ferocemente combattuta, delle altre non si sa nemmeno chi siano.
1 – Prima ti ignorano
2 – Poi ti deridono
3 – Poi ti combattono
4 – Poi Vinci
Grazie per tutte queste feroci critiche, continuate così per favore .
Per me è stato un grande risultato…. e comunque il declino di questo nei prossimi anni ci darà una spinta che neanche immaginiamo
Ciao, voglio solo puntualizzare una cosa: se Venesto Stato avesse preso l’80% a Treviso e il 60% a Rovigo, avrei gioito e di molto. Non è andata così. Per questo, invece di complimenti, ho avanzato delle critiche. Chiare e spero costruttive.
@ Carlo Melina
Ho letto con attenzione il tuo articolo e permettimi di dirti che lo trovo ingeneroso. Le critiche sono perfettamente legittime e personalmente apprezzo che il dibattito su VenetoStato giunga al livello di profondità dimostrato dal tuo intervento. Un livello forse persino troppo lusinghiero, considerato che dal quadro che hai disegnato sembrerebbe un partito con molte anime e persino con vere e proprie “correnti” strutturate (non uso il termine in senso negativo, ma puramente descrittivo).
Tuttavia, ripeto, l’articolo è a mio parere ingeneroso, in quanto offre un resoconto che sembra essere totalmente negativo, mentre i voti ottenuti confermano che VenetoStato non ha mollato la presa sull’elettorato, tutt’altro.
Anche il ruolo di Guadagnini viene considerato come quello di un semplice candidato indipendente (e non indipendentista), approdato quasi per caso sulle sponde di VenetoStato; la realtà invece è quella di un percorso personale che, senza garantire alcuna poltrona, obiettivo solitamente imprescindibile di ogni politico che cambi casacca, ha portato il giovane vicesindaco di Crespano ad abbracciare il progetto separatista per una questione di logica macro-economica.
Concordo con il fatto che meno critiche alla Lega farebbero bene a VenetoStato, questo è un punto che ho già avuto modo di sottolineare in altre occasioni. Ciò non mi impedisce di constatare come il capitale umano di VenetoStato sia sempre più ampio e sempre più vario, con la possibilità che ne escano approcci differenziati all’indipendentismo e, di conseguenza, anche alle sfide che si porranno nelle prossime tornate elettorali amministrative.
La forza di VenetoStato sta anche nel fatto che in contemporanea sul sito ufficiale, su PNV, su facebook, su theFrontPage, su RaixeVenete, tutti luoghi “pubblici”, si stia discutendo di queste cose. La Lega, per molto meno in proporzione, ha blindato i propri forum.
Insomma, il bicchiere è mezzo pieno; non beviamoci questo piccolo miracolo politico, beviamo alla sua salute, piuttosto.
Cordialmente,
Alessandro Storti
grazie ad Alessandro per aver espresso così bene questi passaggi, che approvo.
Melina nel suo articolo minestrone riporta le critiche di UNA persona all’interno di Veneto Stato. Il contradditorio non esiste più? Articolo squallido.
Gran bel risultato che ci da speranza e ci fa continuare con maggior vigore.non abbiamo certo visibilità sui giornali(magari il lettore coglierebbe il messaggio di VENETO STATO),ma 6000 voti indipendentisti sono voti convinti.e se sei independentista lo rimarrai per sempre.
L’attacco alla lega non è strumentale ma strutturale.
La lega ha tradito i veneti e genera disprezzo verso se stessa da parte dei cittadini senza che VS faccia niente di particolare.
Si tratta di una reazione nucleare di cui VS è semplice catalizzatore .
E’ come una reazione a catena che si autoalimenta.
Zaia Gentilini Muraro si comportano come degli isotopi.
Cogna altro che spetar soto l’albaro che i peri casche xò.
L’ è imposibile che en partito politico el ciapa a Treviso l’ 80% e a Rovigo el 60% dopo 8 mesi dala so nascita e ale so prime elesioni. Se el sig. Melina el vardesse come ià fato el Scottish National Party o altri, el podarà vedar che iè partii anca lori dal 1% e poi iè nè su de consenso. Non semo mia Superman.. WSM
@Alessia
ti ringrazio per aver detto che il mio articolo è squallido. alcuni attivisti di vs mi hanno scritto e-mail dicendo che lo squallido ero io. tu, che non sei stupida, hai criticato quanto ho scritto e non la mia persona. detto tra di noi, ciascuno può scrivere articoli squallidi, purtroppo per me, per vs e per l’intera comunità degli umani.
detto quanto: le critiche che ho avanzato sono sentite perché nel progetto di veneto stato io credevo e credo ancora. se vuoi, se ne hai voglia, puoi rispondere con un tuo pezzo al mio sul sito thefrontpage.it.
ti garantisco che il direttore lo pubblicherà senza censura alcuna.
WSM!
c.
@ Carlo (e anche per Alessia)
Mi permetto un’ulteriore considerazione. Apprezzo che Alessia, persona che ha messo tutta se stessa nella campagna di Treviso, concordi con le mie osservazioni. Non avrei però usato l’aggettivo “squallido” per definire l’articolo di Carlo. Io avrei detto semplicemente che è un articolo sbagliato. Sia chiaro, legittimo come ogni critica, anche la più feroce (viva sempre la libertà di espressione!). Però, lo ripeto, dato che proviene da persona favorevole al progetto, l’articolo secondo me è sbagliato, nel senso che dà una visione nettamente negativa di un evento (le elezioni amministrative) di importanza ridottissima per il progetto, almeno in questa fase iniziale, in cui conta semplicemente resistere per esistere, nonostante le vagonate di disinformazione, disprezzo, e pure i tentativi esterni di boicottaggio che piovono su VenetoStato con regolarità.
Tornando al bicchiere, non è pieno, certo. Ma non è nemmeno vuoto, tutt’altro. Ma proprio perchè di acqua ce n’è solo un po’, e non tutta quella che vorremmo, cerchiamo di non romperlo questo benedetto bicchiere.
A margine segnalo a tutti che la rivista nettamente filounitarista, e tuttavia prestigiosa, Limes ha dedicato l’ennesimo numero ai destini incerti dell’entità statuale italiana. Il numero è appena uscito in edicola e Francesco Jori, che conoscerete sicuramente meglio di me, ha dedicato un articolo al NordEst intitolato significativamente “Lo spettro del leghismo senza Lega”. In questo pezzo, a mio parere vagamente ambiguo nei significati e nelle intenzioni, il succo centrale è questo: la Lega-Liga è diventata pesantemente forza di governo territoriale e la sua sudditanza a Varese e al Governo di Roma rischia di far restare a casa molti suoi elettori per protesta. Tali elettori finiranno per disertare strutturalmente le urne alimentando quell’area di dissenso diffuso e di frustrazione politica che viene talvolta definita “leghismo senza Lega”.
Io dico che quest’area esiste già anche in politica e che VenetoStato ne è il maggior rappresentante partitico, considerando non solo i voti numerici ma anche la sostanza che c’è dietro. E dico che quest’area non è fatta solo di giustificatissime incazzatura e frustrazione, ma anche di una progettualità finora inedita, di una prospettiva autenticamente radicale in quanto autenticamente indipendentista e, al tempo stesso, praticabile e presentabile.
Però Jori in un fugace passaggio può ancora permettersi, spero non a ragione, di scrivere che “le tensioni autonomistiche del passato sono diventate semplici borbottii, espressioni della galassia di movimentini che continuano a nascere, a litigare e a dividersi”.
Ecco, cari amici, io dico che il momento storico può essere decisivo, il mondo sta cambiando in fretta, tutto muta sotto ai nostri occhi. Cerchiamo di fare in modo che. la prossima volta, Jori non possa più fingere che VenetoStato non esista.
Nella nostra area, critiche sì, ma costruttive, non distruttive. Abbiamo sensibilità, visioni, opinioni diverse, questo è naturale. Cerchiamo però di presentarle per quello che sono: una possibile ricchezza, non muri fra noi. E lavoriamo a testa bassa guardando avanti: sembra impossibile, ma si può fare.
Con amicizia, il vostro amico lombardo Alessandro Storti
Firme false (pnv), menzogne, minacce, resurrezioni, campagne pubblicitarie ridicole varie.
Questo non e’ da Veneti, e’ da italiani.
Il problema di VS non e’ la base, tutta brava gente.
I problemi di VS son quei 3-4 gerarchi velenosi che combinano disastri e non si dimettono, nascondendosi tra le rocce massone.
Molto pericolosi.
Ci vuole il siero anti-vipera.
Ecco bravo Kyashan, hai proprio capito tutto.
Con commenti come i tuoi, l’Italia dorme sonni tranquilli. Complimenti.
Lunga vita a Kyashan. Finchè la lega ha questi esponenti, è spacciata 🙂
Gli intenti sono buoni, ma vedo beghe tipiche dei partiti vecchio stampo. E in questi pochi mesi di vita ho gia’ visto piu’ di una divisione. Ormai mi sono convinto che sia una caratteristica ineluttabile degli italiani, che nei veneti viene amplificata dalla nostra scarsa capacita’ di coesione: sto mejo par conto mio, che spesso diventa solo mi go la ricetta giusta e i altri no capisse un casso.. Un conto e’ la dialettica interna, un conto non riuscire ad accettare nessun compromesso..
Ciao Andrea, io credo invece che mai all’interno dell’indipendentismo veneto negli ultimi 10-15 anni vi sia stata una così grande consapevolezza e unità d’intenti. Veneto Stato in questo ha fatto miracoli. Torno proprio Ora da un pranzo con soci da Venezia, Treviso, Rovigo dove abbiamo vissuto una giornata molto bella. E pensare che le persone che vi hanno partecipato fino ad un anno da militavano in 3-4 partiti diversi e ora invece sono unite sotto la stessa bandiera e simbolo: tutto ciò è straordinario
@ Andrea
Anche io come Giane, io che sono “solo” lombardo, che non ho mai avuto alcun contatto diretto, di persona, nemmeno al telefono, con soci di VenetoStato, penso che mai vi sia stata una tale coesione prima d’ora nell’ambito dell’indipendentismo veneto. Probabilmente dettata anche dalla necessità, dalla consapevolezza che ormai non c’è altra alternativa, il partito indipendentista è nato e non ha senso starne fuori, se si vuole politicamente incidere sulla realtà. Ognuno ha molto più spazio d’azione vera e di opinione significativa DENTRO il partito, piuttosto che fuori.
Seguo l’avventura partitica indipendentista veneta da oltre due anni e vedo che la struttura si consolida ogni volta di più, nonostante piccole crisi, passaggi elettorali non ancora rivoluzionari, litigi personali, contrapposizioni fra “correnti”.
Il mio modesto consiglio, che rivolgo a tutti, è di liberarvi dai cattivi pensieri che sono l’unico vero rischio per chi fa politica con un programma tanto ambizioso. Lasciamoli a chi deve sempre guardarsi la schiena, magari perchè è un mafioso o un politico trafficone. Eliminiamo dal nostro lessico categorie come “complotto”, “massoneria”, ecc. Non servono a nulla.
Lunga vita… e’ spacciata.
Dei gerarchi.
la Lega Nord la xe el pi gran nemigo dei Veneti, par forsa a se godimo co li perde vòti
a xe i “jornlaisti” de rejime ca no lo ga gnnacora capìo e li vìve rento na bòla de conformixmo
“i jornlaisti de rejime” i sa ben cossa che i vol altroche!!!
i ne vol lassar fora.
se ghe fuse on jornalista ca el xe serenisimo, staltri i lo scoerxaria.
e po se la ciapemo co la mafia cinexe? a ghe ne xe coa de coela veneta da vendar.
COMPLIMENTI al VENETO STATO per la sua battaglia ,la gente pian piano capisce che votare a destra e a sinistra sul tricolore italiota le cose non cambiano , ma una regione si puo’ trasformare una nazione , alla faccia di coloro che continuano a sbattersi la testa con le lusinghe partitiche italiote senza veder la luce di un cambiamento radicale ,senza avere un futuro migliore per se stessi e per i propri figli , abbandonare la mafiosita’ di un sistema impostore dove l’onesto non puo’ realizzare nulla grazie a una scuola che dura da 150 anni . il popolo veneto (seppur senza che i media dicano cio’ che hanno visto e facciano come le tre scimmiette )si e’ accorto che esiste qualcosa di nuovo, di vero, di libero e indimpendente .
Vardando ben i dati eletorałi go visto che in cualche comun ghe xe sta un cało rispeto al 2010. El dato pì significativo el xe sens’altro cheło de ła xona: San Biaxio – Zenson – Roncae – Salgareda…
Cosa xe suceso? Gavio na spiegasion?
ps: ghevo fato ste dimande so’l forum de Raixe inte un topic che comentava i rexultai eletorai… ma dopo ‘l ‘è sta sarà, pa’ na barufa fra do utenti, e no me ga pì risposto nisun…