I cambiamenti avvengono più in fretta di quanto si possa immaginare
Oggi 12 maggio 2011 si ricorda l’infausto 214° anniversario dell’abdicazione del Maggior Consiglio, che pose fine alla Serenissima Repubblica di Venezia. Per molti 214 anni sono tanti. Tutti i processi storici quando li si legge sui libri sembrano lunghi, ma i cambiamenti che li determinano in realtà avvengono in tempi molto brevi.
Lo dimostra proprio la Scozia, che perse la propria indipendenza nel 1707, 90 anni prima della Venetia e che oggi, dopo 304 anni si avvicina con decisione alla realizzazione dello Stato Scozzese. Ciò avviene grazie alla maggioranza assoluta dei seggi conquistati a Holyrood, il Parlamento di Edimburgo, dal Partito Nazionale Scozzese guidato da Alex Salmond.
I veneti avranno a breve tale possibilità a loro volta, grazie alla costituzione di Veneto Stato, il partito indipendentista unitario che si presenta domenica e lunedì prossimi per la prima volta al giudizio degli elettori in provincia di Treviso e in Comune a Rovigo.
Allora, in questi ultimissimi passaggi di una campagna elettorale dura, ricordiamoci per un istante che i processi storici avvengono e molto più velocemente di quanto si possa immaginare.
Pensiamo per esempio a quale potesse essere lo stato d’animo di un berlinese dell’est nel 1988: avrebbe egli mai potuto pensare che solo un anno dopo il muro che lo divideva dai fratelli dell’ovest sarebbe caduto? Quel berlinese viveva infatti all’interno di un regime comunista, con ben saldo al potere il partito comunista dell’allora DDR. Alzi la mano chi oggi si ricorda di un certo Egon Krenz. Egli fu l’ultimo presidente della Germania dell’Est, la carica più importante di quello stato, allora. Oggi nessuno se lo ricorda più.
Noi veneti siamo proprio come i berlinesi dell’est in quel finire degli anni ’80.
Siamo inconsapevoli che il cambiamento è alle porte e che avverrà in tempi più rapidi di quanto possiamo immaginare.
In realtà oggi noi siamo messi ancora meglio, perché abbiamo una forza politica che responsabilmente è consapevole che l’indipendenza è l’unica scelta politica possibile nell’attuale panorama e che ha costruito le basi per una transizione legale e pacifica verso il nuovo Veneto Stato indipendente. I tedeschi dell’est allora non avevano nemmeno una forza politica responsabile che si faceva interprete del cambiamento.
Di più, dopo vent’anni e passa di balle colossali e di promesse tradite, gli attuali esponenti politici che avevano intercettato il voto che voleva fortemente un cambiamento si avvicinano al loro tramonto politico. È infatti impensabile che i veneti continuino a dare fiducia alle stesse persone che si sono dimostrate inaffidabili e incapaci per così tanti anni di seguito. È normale quindi che i veneti cerchino alternative di voto. È un fenomeno già visto. Fino al 1992, ad esempio, i veneti votavano l’allora Democrazia Cristiana. Ve la ricordate? Dominava tutto, in Veneto, la DC. Eppure in un anno si sciolse, come neve al Sole. Sorse allora forte nel cielo del firmamento politico la lega nord. Oggi anche quella fase storica dà segnali di scricchiolìo. La lega allora veniva ignorata dai giornali e a venire incensata era la DC. Poi venne la fase del discredito, ovvero le uniche notizie pubblicate sulla lega erano per ridicolizzarla. Oggi quel panorama è cambiato. La lega infatti, dato che si è ben dimostrata servile e funzionale al regime italiano, viene portata in pompa magna dai mezzi di informazione. Ad essere ignorato è invece Veneto Stato. Le uniche, poche, notizie che ci riguardano, alla faccia della par condicio, sono solo attacchi beceri e con tanta disinformazione. Pertanto, noi veneti dobbiamo essere consapevoli di tale processo storico e come soci di Veneto Stato dobbiamo essere pronti a ricevere in un tempo molto più breve di quanto possiamo immaginare la fiducia dei veneti delusi dalle vecchie e compromesse forze politiche che tengono in piedi uno stato italiano fallito e colabrodo.
E quando sarà avvenuto, dopo che avremo conquistato la nostra indipendenza (nel 2012? Nel 2016?), anche personaggi politici che oggi ci paiono fortissimi sotto il tacco italiano cadranno velocemente nel dimenticatoio. E Luca Zaia, che oggi appare come la cucina Scavolini tra i governatori di regione, il più amato dagli italiani, farà la fine di Egon Krenz, un oscuro funzionario di fine regime che nessuno si ricorda più.
L’indipendenza del Veneto sarà allora già avvenuta, in men che non si dica.
Gianluca Busato
Coordinatore Treviso città
Veneto Stato
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