Voglio fare alcune previsioni che spero siano sbagliate.
Credo infatti che sabato e domenica prossimi a Pontida la lega nord di Umberto Bossi tornerà a inforcare l’arma della secessione. Forse anzi questa volta la chiameranno indipendenza, perché nel frattempo è nato un pensiero politico indipendentista moderno con cui fare i conti.
Questi buffoni della politica torneranno a prendere la strada delle balle di 15 anni fa, sperando che in tanti si siano dimenticati delle loro giravolte romane.
La infarciranno con puttanate colossali contro la globalizzazione, riempendosi la pancia di slogan identitari sterili.
Addomesticheranno il loro consueto giro di valzer con le parole cattive, contro Roma ladrona (in cui sguazzano da oltre vent’anni, tra privilegi indicibili e conserterie vergognose).
Daranno spazio alle corde vocali dei Borghezio per soffiare sul vento sempre forte del razzismo, della xenofobia, dell’antiamericanismo, delle plutodemocrazie occidentali contro cui lanciare la rivoluzione della Padania inesistente.
Faranno ubriacare i militanti con le urla di Gentilini e con le mille razze Piave già ben infarcite di assessori provinciali mangiaappalti.
Cercheranno insomma di crearsi lo spazio di sopravvivenza al berlusconismo attraverso gli urli di guerra inconsistenti.
Tireranno fuori gli scioperi fiscali (burla) del nord. Osanneranno il grande Luca Zaia come nuovo conducator strategico delle puttanate da sagra della polenta. Lo stesso Luca Zaia che nelle cene private afferma che a Roma non si cambia niente e che ci vuole la rivoluzione, mentre ovviamente la lega governa ora a Roma (quando ci riesce e trova un Berlusconi, o un D’Alema che le dà corda), ora a Venezia. Non crediamo a chi ha già tradito più e più volte, questa gente è buona solo in tomba.
È chiaro quindi che per Veneto Stato nei prossimi mesi ci sarà una prova di grande maturità da affrontare.
Subiremo una probabile pressione da parte di una marea di gente illusa e di falsi pontieri per allearci a questa roba impresentabile di nome lega nord.
Probabilmente qualcuno cercherà anche di dividerci, su basi ideologiche inconsistenti per un partito indipendentista, ma sappiamo che le ideologie sono le prime nemiche dei popoli, anche quando sono dipinte con i colori dell’identità.
Non temiamo cari amici, il pallino dell’indipendenza lo abbiamo in mano noi e in questi giorni ne vedremo delle belle.
E non temiamo la globalizzazione: noi veneti, con l’indipendenza, abbiamo tutte le carte in regola per reggere il confronto con il mondo globale: pensate che riusciamo a resistere anche con le mani legate dietro la schiena e la palla al piede dell’Italia fallita!
Gianluca Busato
Press News Veneto
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sto discorso el xe gran inportante:
Ghemo da ndàr vanti fi in fondo coerenti, la independensa no la se ritarda, no la se rinvia, no la se mete in discusiòn, no la se barata!
A la longa vegnaremo ripagà.
Provì a léxar sto articolo:
http://affaritaliani.libero.it/politica/luigini_contro_contadini.html
Sentìo mìa spùsa da morto? 😉
LA FOTO in alto xe’el so deo che se lo infila nel so’ dadr.o (c…o) scherzi a parte la LEGA ultimamente perde un po’ da par tutto motivo? politica italiota seguendo leggi e leggine ad doc come se fosse el partito socialista alla corte della democrazia cristiana , e adesso a PONTIDA una spolveratina al federalismo, un’altra ai ministeri a MILANO(chi lo sa perche’?)un ritocco all’autonomia o esaltazione alla(COSIDETTA PADANIA)ed ecco il gioco e’ fatto tutti applaudono ROMA LADRONA ancora una volta xe’ salva SILVIO, xe’ contento ,la xente canta el “VA PENSIERO ” e dopo tutti casa se ritorna alla vita normale da italiota pensando ai 150 anni dell’unita’ d’ITALIA e con in core le marce degli alpini sotto el pennon dea bandiera tricolore anca questo xe’ leghismo puro bossiano ,par dirla breve el leghismo padano xe’ solo na montatura e na fregatura par tegner su un stato ricco de debiti.
“…E sul trasferimento dei ministeri chiesto a gran voce, il Senatur ha sostenuto che Berlusconi “si è cagato sotto”. “Conquisteremo la libertà della Padania”, è stato l’esordio davanti alle migliaia di leghisti inneggianti, che urlavano ‘Secessione, secessione” dal pratone di Pontida. “Volete la secessione?”, ha domandato Bossi. “Ci si prepari. La Lega verrà incontro ai popoli del nord “…… LA GRANDE balla di BOSSI sparata alla folla di prepararsi alla secessione lui lo sa che non la puo’ fare! finche’ xe’ legato a ROMA e al suo datore de lavoro BERLUSCONI, se no dove trova i favori concessi?
A me appare una boiata pazzesca a puro uso e consumo propagandistico .
Come a dire : vogliamo Milano capitale d’Italia !
Ebbè ? Cosa cambia ? L’Italia era uno Stato super centralizzato ab origine – anche quando la capitale era Torino e poi Firenze (1861…1870)