L’intervento dell’avv. Alessio Morosin (Veneto Stato) pubblicato sul Gazzettino del 31 Luglio
Ho assistito con il collega avv. prof. Renzo Fogliata i Serenissimi Flavio e Cristian Contin nel procedimento penale conclusosi con tre sentenze, tutte assolutorie, dalla Corte d’Assise di Padova nel 2007, della Corte d’Assise d’Appello di Venezia nel 2008 e della Corte Suprema di Cassazione in Roma nel 2011. Se è vero che l’iter giudiziario si è concluso dopo 14 anni con il totale crollo dell’impianto accusatorio, è altrettanto vero che il complesso procedimento è stato foriero di sofferenze, pene, ansie, disagi, oneri che nessuno mai ristorerà ai sigg. Flavio e Cristian Contin. I miei assistiti, che si sono difesi «nel» processo e non «dal» processo, ricordano bene chi ha dato loro solidarietà e aiuto morale, come non scordano colui il quale ebbe ad alludere al fatto che sarebbero stati al soldi dei servizi segreti italiani (un vero insulto) o colui il quale – dello stesso partito – da Ministro della Giustizia nel 2001, nemmeno rispondeva alle lettere raccomandate con le quali chi scrive sollecitava di valutare la revoca della costituzione di parte civile del governo.
Ora apprendo incredulo e sgomento della sfacciata, infondata, speculativa (e non autorizzata dai diretti interessati) iniziativa parlamentare di ben 14 deputati sempre dello stesso partito, con la quale si cerca di mettere il «cappello politico» su un evento, conquistato con fatica sul campo processuale, per mere, evidenti esigenze di ossigeno propagandista se è vero, come è vero, che i predetti deputati di fatto interrogano se stessi (ovvero il loro governo) per sapere quel che essi già dovrebbero conoscere. I 14 prodi firmatari dell’incredibile interrogazione chiedono – senza aver nemmeno interpellato ed acquisito il consenso degli interessati e quindi a vantaggio di chi? – che il Ministro della Giustizia provveda a riparare con un congruo risarcimento ai danni morali ed economici subiti dai Serenissimi nel procedimento recentemente concluso in Cassazione con la loro piena e definitiva assoluzione.
Tale «suggerimento» al Ministro della Giustizia appare poco coerente con le citate precedenti condotte tenute nei confronti dei Serenissimi. Questi ultimi credono al Veneto indipendente e sovrano (e non a quella cosa curiosa e fantasiosa che è la cosiddetta padania) e rifiutano di essere strumentalizzati per azioni demagogiche di propaganda popolare a basso prezzo, atteso che esiste già una legge (la n. 89/2001) la quale prevede il diritto all’equa riparazione per l’eccessiva durata del processo. Se 14 deputati vogliono fare qualcosa di serio ed utile per tutti i cittadini delusi e feriti dai ritardi della giustizia gestita dal governo italo/padano, cerchino di risolvere alla radice il vergognoso problema dei tempi biblici dei processi e, soprattutto, si impegnino perché le condanne che lo stato subisce per questi ritardi siano onorate tempestivamente e non, come accade ora, dopo oltre tre anni dalla presentazione del conto.
Sembra una comica, ma lo stato italiano condannato nei tribunali italiani per l’eccessiva durata dei processi dovrebbe essere nuovamente chiamato avanti alla Corte di Strasburgo per il ritardo nel pagamento della condanna inflitta per la violazione del termine ragionevole del processo! Questo è il punto sul quale dei seri deputati della maggioranza di governo dovrebbero impegnarsi a vantaggio di tutti gli utenti della giustizia. Meno auto blu, meno privilegi della casta, meno demagogia, più professionalità, serietà e competenza anche negli atti ispettivi dei parlamentari.
Avv. Alessio Morosin
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