Guadagnini ufficializza la sua candidatura alla segreteria di Veneto Stato, e implicitamente a sfiduciare Pizzati prima della fine del suo mandato. Questo articolo non vuole fare polemica, ma essendo in ballo il futuro di Veneto Stato ritengo doveroso informare presentando i miei dubbi e le mie perplessità.
Più che i lati organizzativi siamo invece più interessati a sapere come la pensa il candidato Guadagnini su temi più politici, dato che il compito più importante e delicato di un segretario è quella di rappresentante politico, che deve portare idee e motivazioni per convincere i veneti a sostenere l’indipendenza.
Per aiutare la discussione e la comprensione della sua idea politica, pubblichiamo di seguito in anteprima la sua proposta di riforma fiscale.
Dobbiamo dire che ci ha sorpreso scoprire la sua vocazione keynesiana e socialdemocratica, con la sconcertante proposta di tassare al 50% il reddito risparmiato e l’utile distribuito!
Riproponiamo di seguito il frontespizio della sua proposta, mentre rimandiamo a questo link per il documento completo.
Cosa ne pensate? Siete favorevoli ad avere una tassazione così elevata dei risparmi? La discussione è aperta.
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“Riforma fiscale” di Antonio Guadagnini
1) Eliminazione irpef, irpeg, irap
2) Mantenimento dell’Iva
3) Aliquota del 50% sul reddito risparmiato (imposta sul reddito residuo: i.re.r) – si comprende qualsiasi forma di “tesaurizzazione”[1] (fatta salva la possibilità di dedurre dal reddito i contributi volontari a fini pensionistici – o comunque forme di investimento paragonabili. Anzi, si dovrebbe pensare, in un regime di previdenza contributiva, ad incrementare il versamento previdenziale fino a garantire un reddito pensionistico simile a quello da lavoro).
4) Aliquota 50% sull’utile distribuito (è più o meno, quanto pagano ore le società). Questo meccanismo rende conveniente alle aziende incentivare, premiare il lavoro e l’investimento: il meccanismo dovrebbe combattere il fenomeno diffuso della sottocapitalizzazione delle nostre imprese
5) EVENTUALE Imposta di successione con aliquota progressiva – da applicare sul capitale che produce rendita (sopra definita “tesaurizzazione”)
- per evitare accumuli, e quindi rendite, eccessivi; in quanto, il reddito risparmiato (post tassazione) diventa capitale; quello investito in “impresa” rientra nel circuito virtuoso e va protetto, quello portato a rendita va “contingentato”.
- L’imposta di successione ha natura patrimoniale serve anche per ridurre la pressione fiscale sul reddito e aumentare quella sul capitale: si potrebbe pensare di usare questa tassa (o parte di essa) per finanziare determinate iniziative economiche o sociali (iniziative territoriali, sviluppo di settori industriali, investimenti, progetti di ricerca, come l’alta tecnologia, o nel campo della salute, in campo ambientale, in campo energetico: energia pulita, riconversioni energetiche, risparmio energetico, riqualificazioni ambientali, ecc) da assegnare ad enti pubblici o privati, magari coinvolgendo le fondazioni bancarie. Si potrebbe consentire al soggetto d’imposta di scegliere se versare l’imposta allo stato o donarla a determinate fondazioni (come si fa con l’otto per mille) (Tali soggetti potrebbero aderire e magari partecipare all’attività delle fondazioni, anche nel corso della loro attività lavorativa). Ciò significa usare parte del patrimonio esistente per investimenti utili a produrre reddito. Quindi, aumenterebbe sia il reddito prodotto che il patrimonio complessivo. Come dimostrano gli studi dell’ocse, gli investimenti in attività legate all’innovazione, ricerca e sviluppo, formazione del capitale umano, spiegano oltre la metà della crescita della produttività nei paesi avanzati nel decennio precedente alla crisi. Questo è quindi il fattore strategico fondamentale della crescita.
[1] Per “tesaurizzazione” si intende qualsiasi forma di “investimento” teso a formare rendite. in linea di massima, si può dire che la rendita è una forma di remunerazione del capitale che: avviene senza l’impiego del lavoro, non comprende capitale di rischio
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Il Veneto non deve essere contro l’Italia deve essere il suo contrario.
Iniziando dai suoi rappresentanti.
Guadagnini invece che proporsi come segretario di Veneto Stato potrebbe partecipare a qualche festa e portare qualche ragazza al Berlusca: potrebbe aspirare a diventare il prossimo ministro delle Finanze della repubblica socialista itagliana.
spero che il Guadagnini non prenda male il documento che gli ho girato…..
caro GianLuca,
il tuo modo di fare campagna elettorale si qualifica da solo. mettere una mia foto con la fascia tricolore, dovrebbe essere un modo – maldestro – di screditarmi. con quella fascia ho proposto di portare un bel pò di risorse in Veneto. cosa che tu fino a qualche settimana fa osannavi, nei vari incontri pubblici nei quali mi presentavi. a proposito dell’aspetto politico della mia proposta, ho scritto nella mia lettera che è importante, ma è prioritario definire le questioni organizzative, e questo per evitare di far fare al partito la fine che sta rischiando di fare. ma evidentemente tu questo continui a non capirlo: non è con gli appelli amorevoli ai soci di veneto stato (quello che hai fatto sopra) che si può rimediare ai pasticci che avete combinato fin’ora. per quanto riguarda la proposta fiscale, siccome sapevo che tu e altri giudicate senza nemmeno leggere – la proposta girata al minor consiglio dal presidente Cherubin è diversa da quella che tu pubblichi. non speravo di avere una dimostrazione pubblica, per giunta pubblicata da te, sul tuo modo di fare. di questo ti ringrazio di cuore. al minor consiglio ho inviato una proposta che tiene conto delle critiche sulla tassazione del risparmio. sul merito, posso benissimo difendere anche quella che hai pubblicato tu (intanto un consiglio: caro e cari “libertarian” dovreste cominciare a leggere e capire qualcosa degli economisti che citate a cominciare da Keynes). la tassazione del risparmio, avviene in assenza della tassazione sul reddito. si può dimostrare facilmente, con semplici calcoli aritmetici, che il carico fiscale nel regime da me proposto è più basso che nel sistema attuale. di conseguenza, aumenterebbero i soldi a disposizione e quindi il risparmio e/o il consumo per i cittadini. inoltre, nella proposta da te citata scrivo esplicitamente di “rendere deducibili i contributi previdenziali o forme di investimento paragonabili”, ciò significa, se non l’hai capito, che posso portare a risparmio tutto il reddito non consumato, senza pagare un euro di tasse. propongo poi di non tassare per niente le imprese che reivestono gli utili, e di spostare la tassazione attuale solo sui dividendi. questo al fine di facilitare la ricapitalizzazione delle imprese medesime. in questo modo si avrebbe anche una riduzione sostanziosa del cuneo fiscale… non voglio andare oltre.
Caro Antonio,
innanzi tutto grazie per contribuire con il tuo commento. Io credo che sia meglio essere informati che non informati, quando ci si propone al voto, anche se internamente al partito come in questo caso e credo che tu possa condividere la necessità di un voto informato e consapevole anche da parte dei nostri soci.
La fascia tricolore non vuol essere un’offesa e ritengo la tua azione come leader del movimento dei sindaci 20% meritoria (per quanto sappiamo entrambi si sia scontrata – com’era inevitabile che fosse – contro il muro di gomma di ITA). Non sapevo avessi modificato la proposta fiscale, non facendo parte del Minor Consiglio non avevo letto le tue ulteriori modifiche. Se ritieni, ben volentieri possiamo pubblicare la bozza aggiornata. In ogni caso, come già abbiamo discusso, il mio principale dubbio è che con tale riforma si rischia di far scappare i capitali dal Veneto Stato indipendente (trovo infatti capziosa la distinzione morale tra tipologie di capitale “buono” e capitale “cattivo”).
Per quanto riguarda l’organizzazione e la formazione potremo senz’altro confrontarci con un altro post, ma ritengo prioritario, dal mio punto di vista, la proposta politica che intendi portare avanti per capire se il segretario di Veneto Stato più qualificato per convincere i veneti possa essere tu oppure Lodovico. Se poi hai anche le tue proposte oltre che sul piano economico anche su altri temi e discipline ben venga. Può sempre essere che cambi idea e magari decida di votare per te 🙂
ciao, giane
come ho avuto modo di dirti nella mail di risposta
non si può (metodologicamente) partire dall’assunto del residuo fiscale odierno (con un modello di tassazione di cui nn sto a dire) e supporre che magicamente questo si conservi con ogni altro modello: bisogna ripartire da 0 o quasi.
Keynes l’ho letto, ma come disse einaudi parlando dei liberistiù: a ogni periodo la sua ricetta. Secondo keynes nel lungo periodo siam tutti morti, bene, io credo che tassare il risparmio cosi come proponi te sia deleterio nel caso di fasi di restrizione del ciclo economico. se prima non si ha risparmiato nulla perchè economicamente non conveniente: da dove li tiro fuori i soldi se mi licenziano?
Io non sono un liberista fanatico, se vuoi sapere quale è il mio modello di economia è la scuola di friburgo (alla fine modello tedesco),
“posso portare a risparmio” ma se hai detto che vuoi tassare brutalmente il risparmio, perchè uno dovrebbe risparmiare? credo che sia meglio continuare collo scambio di mail
ripeto per tutti,
anche nella proposta che avete commentato, si può portare in deduzione tutto il risparmio maturato, quindi con tassazione del risparmio = a zero. ZERO avete capito.
però, ripeto dovete leggerla prima di commentare.
sul resto non mi dilungo, perchè i commenti sopra riportati sono o frutto di malafede e faziosità, perchè continuate ad attribuirmi cose che in quella proposta non ci sono, o se avete letto, di ignoranza, scusate il termine, perchè non avete capito cosa c’è scritto. di conseguenza, mi limito a chiudere la discussione con l’ulteriore precisazione su questo punto
Guadagnin, l’ho letta anche piu volte (come mio solito)
non ho scirtto io in incipit della proposta il 50% sui risparmi: è punitiva del risparmio e in fase di contrazione il risparmio è VITALE per la famiglia (oltre che nel resto del ciclo per le banche che se no non possono concedere mutui e leasing), non puoi dir di no, io poi ti ho fatto delle domande per delle precisazioni e non ho ancora avuto risposta (nella mail, ma forse devi leggerla, ti lascio il beneficio del dubbio). chiudi qui? mi dispiace perchè credevo che ci si potesse lavorare su.
a me ignorante in ste cose non puoi dirlo, ci vivo di sti temi, non sarò forte finanza, ma su ste cose …
caro Dave,
credo che a te valga la pena di rispondere vedi la mail.
GIURO SUL MIO ESSERE VIVO CHE SE PER CASO INIZIATE A DIVIDERVI E LITIGARE VEDETE LA MIA TESSERA NEL CESSO.
*** NOTA DI ADMIN: sistemata spaziatura caratteri nella citazione perché risultava illeggibile. ***
dal documento de Goadagnin:
“cercare di stare costantemente in competizione, deve dare sempre il meglio di sé: nascerebbe una comunità virtuosa dove ognuno dovrebbe mettere a frutto i suoi talenti costantemente”
-varda ca ghe xé ànca xente ca vol chietarse e la vol goder el fruto del so laòro e osiàr, sa te ghe mìti la spìsa invese de rixugàrse i schei fa te vorìsi ti, i ciàpa e cànvia ària
-varda ca naltri no semo mìa chive pa xbasàr de on ninin le tàse rispeto la italia, se tràta de dàrghe on tàjo bestiàl, na iva al 21% xe on furto, la xè xà na tàsa màsa alta sa la fùse sòla.
Fate 4 conti e te capirè ca sòlo co l’Iva on stàto el xè strarico.
-Invese la vera politega ca justifega la diminusiòn drastega de tàse fin portarle a robe da 5% totàli! (no scherso), xè apunto la politega dei taji, e càro el me sindaco trigolòr te do na lesiòn de tàji sa vegno mi jestir on comune o na mànega de statali o politeghi, là te faso scòla
Lo sèto ca la produtività fra on statàl e on privà la xe 1/10? Seto cosa vol dir? Vol dir ca el 90% de la spexa piovega se pol tajàr da suito. Privatixasiòn dei servisi e ridusiòn drastega de la spexa e de le tàse, cusì la xente la se cronpa chelo ca la vol e no te si ti sernir par lori, no semo in Venezuela o Iran, Ghe rìvito? Mi no vojo tàse, vojo solo oportunità e libartà de fàr e me cronpo i servisi ca vojo sa go i schei si no sto a rùa.
El stàto el ga racoaxi da licoefarse e delegar i comuni. Le tàse de stàto le serve sòlo garantir el mìnimo ai pi deboli, ma so na sosietà d eoportunità, libara i poareti i sarà puchi. Na sosietà sensa license, sensa caste la spartise de pi la richesa.
Varda ca “il nostro paese” no xè l’italia, te ghe tolto na vècia bòsa scrita co te ghevi la fàsa trigolòr e te la ghe riportà pa el VS. Ti de economìa vera no te se na pìpa e manco ncòra de politega, si no no te saltarisi da on partito a st’altro co i stìsi progràmi.
Varda ca on Veneto independente, i politeghi li mete a carità co stipendi da fàme, parche xe ora de molarghela de far politega fa fùse on laòro lucroxo. La politega la sarà sàna co sarà on ònere farla e no on privilejo.
Ti te si ndà roma col trigolor fa on poareto ca dimanda la carità. Naltri del VS no semo servi de gnisòn, a roma no ghe ndemo, la libartà se la tolemo chive.
Io vorrei entrare nel merito della proposta, più che focalizzarsi su altre cose, magari equamente importanti, ma che io non ho voglia di discutere.
Si dice che la rendita sia una forma di remunerazione senza impiego di lavoro e senza capitale di rischio. Non riesco a vedere altre forme che rispondano a questi requisiti che non siano il puro risparmio, cioè l’accumulo del capitale.
Da quanto capisco la tassazione sarebbe sul residuo dei redditi, cioè quanto non viene speso dalle entrate correnti, in altre parole il risparmio.
Il primo punto che non comprendo è come il risparmio possa essere qualificato come rendita. Se è un risparmio non può essere una rendita giacché la rendita è il ricavo di utili da un impiego di capitale. Per esempio, investo il capitale in un appartamento, e questo mi rende il suo affitto, oppure in titoli e mi rendono interessi o dividendi o plusvalenze di altro tipo, investo nel coltivare un campo con mais ed ho una rendita data dalla vendita del mais (il tutto al netto dei costi, ovviamente).
Il secondo punto che non ho chiaro della proposta riguarda la possibile deduzione. Ora a me pare di avere capito che la tassa andrebbe applicata al residuo dato da entrate-spesa, cioè all’attivo corrente. Quindi ogni forma di spesa andrebbe dedotta dal reddito ricavato (le entrate) da quanto rimane andrebbero dedotti i versamenti per pensioni integrative e simili forme previdenziali, e quel che resta andrebbe tassato al 50%.
Sarebbe un sistema poi non dissimile a quello di adesso salvo che la tassa sarebbe flat, e potrei dedurre tutte le spese (immagino documentate), quindi dai farmaci, all’automobile, fino alla benzina.
Tuttavia, come fare a distinguere spese da investimenti? Intendo dire, se io “spendo” i quattrini per investire in diamanti o barre di argento, avrei un risparmio netto delle tasse del 30%, poiché l’IVA su questi beni sarebbe del 20% e quindi mi detraggo il corrispondente valore dalla base imponibile al 50%, inoltre se io investo in azioni della Microsoft posso addirittura detrarre al 100% questi titoli.
Oppure potrei comprare appartamenti, o lottizzazioni per costruire.
Se è così mi pare una forma molto interessante che mi consentirebbe di eludere tutte le tasse sistematicamente, poiché nel momento che ho necessità di riconvertire il capitale in liquido vendo i beni in cui ho “tesaurizzato” il liquido in altra forma di investimento.
Ho capito male? Grazie.
Un’altra osservazione. Nel documento leggo questo passo:
Gran parte del reddito girerebbe più massicciamente e velocemente e sarebbe a disposizione di una accresciuta classe media. Si invertirebbe una tendenza “messicana” del nostro paese: la progressiva concentrazione della ricchezza nelle mani di pochi; uno studio di Maurizio Franzini mostra come in Italia il 10% più ricco della popolazione possiede una ricchezza 11,6 volte superiore al 10% più povero.
Il fatto che il reddito giri più massicciamente e velocemente (immagino che per “reddito” si intenda il danaro) non produce un aumento di inflazione? Non c’è il rischio che si possa generare una inflazione incontrollata, dato che l’inflazione è direttamente proporzionale alla velocità di transazione del danaro?
Inoltre, che cosa c’entra l’Italia? Non si parla di un progetto economico per il Veneto?
Tanto mica è possibile applicare una finanziaria fino a che il Veneto è indipendente, o si pensa di andare a candidarsi per le elezioni politiche del Parlamento italiano?
Grazie.