headermask image

header image

Panto: “O tutti o nessuno”

Se i Veneti non si ritireranno dalla attività politica autonoma potrei convocare un congresso per la riattivazione del Partito Nasional Veneto.
Il partito potrebbe inizialmente anche solo occuparsi di attività culturale ed essere organizzato alla stregua di un movimento di opinione, ma in futuro sono sempre aperte le porte per candidarsi per proprio conto o addirittura fuoriuscire da Veneto Stato.
Sembra una provocazione è vero, ma pensateci un attimo.
Se lo fanno loro, non vedo perché negare ai nostri vecchi soci questa possibilità, non possiamo esserne esenti. O tutti o nessuno.
D’altro canto hanno iniziato loro le ostilità, noi siamo restati sempre nei ranghi.
Non si contano invece da parte loro le attività non compatibili, tra cui la manifestazione nella quale hanno dato al rogo le bandiere della lega e quella con la distribuzione di banane in centro a Padova con tanto di fischi all’alzabandiera italiano ed inseguimento delle Digos.
Due episodi che ci hanno irritato, ma per il bene comune ci siamo turati il naso ed abbiamo sopportato .
Ora la situazione mi sembra in evoluzione. Nel loro schieramento hanno prevalso “I falchi” travolgendo anche le posizioni più moderate dell’ex presidente Cherubin che nulla ha potuto fare per fermare questo fiume in piena di minoritari contestatori.
Quando un gruppo di persone si dimette in massa “ a comando” significa che esiste una strategia e un obiettivo da raggiungere.
Questo obiettivo conclamato è quello di far cadere il segretario Pizzati.
Avevano una buona rappresentanza pari al 50% delle forze ma evidentemente non gli basta, vogliono avere tutto, perché il partito sta crescendo vorticosamente al di fuori delle regole partitocratriche e questa sarebbe la loro ultima occasione per imporre una linea dirigista.
Che cosa si aspettavano, che non succedesse un pandemonio?
Francamente auspico che tutto si ricomponga e che il gruppo nuovo di soci del terzo partito, la corrente più moderna e non vincolata a questo dualismo, quella dei soci, quella del vero Veneto Stato possa imporre una linea di riconciliazione ed equilibrio e farsi valere, perché mi piacerebbe molto restare alla finestra senza dover intervenire .
Questa lite dovrebbe essere colta come fonte di nuove concrete possibilità, che sono quelle di ricompattare definitivamente il fronte indipendentista e far sparire per sempre vecchie siglette e divisioni, anche con la cancellazione effettiva di movimenti ancora inutilmente attivi.
Se così non fosse però sentirei il peso e la responsabilità di agire. Vedremo.
Ho la sensazione che tutto possa risolversi bene, il fatto è che siamo in salita e quindi non c’è vero motivo per una scissione, il danno sarebbe superiore al guadagno, per chiunque.
Infine vorrei dire che le accese discussioni non sono necessariamente un problema.
Fare politica e vita pubblica è una manifestazione di civiltà, è la Polis che pulsa. Anche Cicerone si scagliava contro Catilina. Una scarica di interventi entro discussioni accese non fa altro che confermare la grande vitalità che l’indipendentismo veneto esprime, in un mondo italico piatto ed assonnato. Grandi accelerazioni e grandi riconciliazioni, tutto condito dalla capacità di trasferire velocemente informazioni sociali e tweet. Quando non dovesse più succedere questo significherà che siamo in crisi o che qualcuno ci ha anestetizzato il cervello.
Il centro siamo noi, la Piccadilly d’Europa ravvivata da un non più piccolo manipolo di intellettuali. Sì, qui in questo momento si decide il destino della nostra terra e si fa vera politica, non altrove.
Concludo. Ho una certa età e vorrei fare solo il conferenziere, quindi cercate di lavorare sodo per superare queste difficoltà.

Buon lavoro a tutti.

Gianluca Panto

If you liked my post, feel free to subscribe to my rss feeds