Qui di seguito troverete una proposta di tassazione di quello che potrebbe essere uno stato Confederale che vada dall’Adda a Gorizia.
Venezia è sempre stata uno stato federale ante litteram# e crediamo che per rispondere meglio alle sfide del futuro, una struttura confederale sia quanto di meglio ci possa essere: non solo come appeal per il fatto che ogni singola provincia avrà la possibilità di attuare vere politiche sul territorio e non limitarsi alla gestione di input economici ottriati dallo stato centrale, ma anche per la possibilità che altre realtà potrebbero poi trovare tale sistema conveniente per unirisi o imitarlo.
La scuola economica di riferimento è la scuola ordoliberista di Friburgo, ovvero l’Economia Sociale di mercato# il cui principale autore è stato Wilhelm Ropke.
“Uno dei più pericolosi errori del nostro tempo è di credere che la libertà economica e la società che è basata su di essa non siano compatibili con le esigenze di un atteggiamento rigorosamente cristiano”.
Fattualmente, rispetto alla gestione statale di adesso si troverebbero, nella nostra concezione, queste differenze
Operative:
L’INPS verrebbe sostituita da casse pensionistiche di diritto privato. (Ciò comporterebbe un risparmio sui finanziamenti che lo stato erogherebbe annualmente all’INPS)
La costruzione di opere pubbliche (strade, ponti) sarebbe devoluta a privati attraverso strumenti come Project Financing con limiti temporali di massimo 30 anni.
La Sanità è un tema spinoso, al momento basti immaginare che ci si limiterebbe alla eliminazione delle sedi ASL ora in sovrannumero o comunque al loro accorpamento in un unico stabile (perché avere ASL di area con uffici spalmati per 10 comuni quando con un unico centro si posson avere risparmi?)
Il demanio ora in possesso dello stato centrale (fiumi, canali, acque interne, spiagge) saran da devolvere ai comuni che, con vincoli, potranno sfruttare ad esempio i boschi vendendo la legna tagliata, e le spiagge# incassando i soldi delle autorizzazioni balneari mai superiori ai 7 anni.
La difesa sarà ridotta, sul modello svizzero, più la Marina per ovvie ragioni.
Ci sarà un corpo di polizia nazionale sul modello FBI o Scotland Yard, e una polizia provinciale. L’Agenzia delle Entrate sostituita da un sistema tipo IRS#.
I Parlamenti funzioneranno a Sessioni, ovvero non come oggi quotidianamente ma supponiamo una settimana al mese, cosi da rendere visitabili ai turisti le costruzioni ove verranno ospitati (Palazzo Ducale, Broletti, etc)
Abolizione valore Legale titolo di studio.
Abolizione ordine Notai sostituito da apposito dipendente presso ogni Municipio con tariffa da decidersi per ogni singolo Comune# ma il cui valore è esteso a tutta la Provincia.
Abolizione di Ordine dei Giornalisti e dei finanziamenti alla carta stampata.
Ristrutturazione CCIAA in semplici registri cui comunicare dati relativi a creazioni/variazioni/cessazioni d’azienda oltre che dei bilanci d’esercizio a fini pubblicistici.
Creazione di una forte Authority Anti-Trust, a livello centrale. (ai critici: non guardate l’esempio italiano di Anti-trust, ma guardate a quello UE o US)
Tributaristici
La tassazione diretta per le persone fisiche che ci immaginiamo dopo i primi 10 anni di assestamento è su tre livelli: 0% per i redditi fino ai 11000 euro lordi/anno (estremo superiore incluso, questa cifra ad oggi è considerata la soglia di povertà), 15% tra i 12000 e i 100000 lordi (estremo superiore incluso) e 25-30% sopra tale somma. Rimangono salvi ovviamente le possibilità di deduzione per spese sanitarie, neonatali (70% per 5 anni) o del 50% per acquisti imposti dalle Leggi in materia di sicurezza sul lavoro o altro. No tax area fino a 8000 € inclusi e le percentuali indicano la tassazione comprensiva delle imposte comunali, con limite costituzionale.
La tassazione per le aziende, è da stabilirsi intorno al 35% onnicomprensivo#, abbassabili per 10 anni, a scelta della Provincia se l’operatore decide di aprire unità produttive in aree depresse e che occupino per almeno 15 anni a regime 150-200 unità.
La tassazione indiretta, l’IVA su tutte, è tema spinoso, al momento si suppongano 3 aliquote
del 5-10-20% che andranno a finanziare le spese dello stato centrale e a creare fondi per le calamità. Si conta comunque di trattare con la U.E. Per poterle abbassare ad un massimo del 15% mantenendo la piu bassa al 5%
Eliminazione sostituto d’imposta sulle retribuzioni. Rimangono opzionabili per le fatture da lavoro professionale (commercialisti….)
Azzeramento Accise sui carburanti che, in caso di istituzione, non potranno per legge durare più di 4 anni. Rinnovabili una sola volta e comunque da far incassare alla amministrazione per la quale sono state create#.
I calcoli riguardo alla sostenibilità, ci siamo basati sui costi che lo Stato Italiano addebita ai cittadini della Provincia in cui abitiamo. Sappiamo che il Pil totale di Brescia è più elevato di altri, ma per rendere l’idea in uno stato confederale dovevamo dimostrare che con le sole tassazioni dirette la provincia poteva tranquillamente sopravvivere.
GETTITO IVA
Anno x (Stima MEF per Brescia)/12 x 6 arrotondati per difetto
Anno x +10 Supposizione effettuata mantenendo tre aliquote del 4-10-20%
Anno x +20 Supposizione effettuata mantenendo tre aliquote al 5-10-15%
Anno x +30 Supposizione effettuata con due aliquote del 5-12%
Anni successivi idem
GETTITO IMPOSTE DIRETTE P.F.
Anno x 80% pop. Attiva tassata al 15% su un reddito lordo medio di 16000 euro anno
15% pop. Attiva tassata al 20% su un reddito lordo medio di 80000 euro anno
5% pop. Attiva tassata al 25% su un reddito lordo medio di 200mila euro anno
la pop. Attiva è al netto degli abitanti sotto la soglia di povertà
Studio a cura della Commissione Economia Veneto Stato – Brescia
Nota Bene: la proprietà intellettuale dello studio è degli autori e ogni riproduzione deve essere dagli stessi preventivamente autorizzata in forma scritta
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Fa molto piacere leggere finalmente proposte chiare e leggibili: mi sembra però che si dovrebbe spendere decisamente qualche parola in più sul modello di autonomia fiscale di Province e Comuni, auspicabilmente sul modello svizzero.
il modello confederale è la tensione massima al decentramento : ogni provincia attuale, nel modello viene intesa come “stato” che ha (non è specificato? errore nostro) la leva reddituale in modo da scegliere in quali aree proporre no tax area o tassazioni bassissime. la leva della tassazione indiretta è in mano allo stato centrale per convenzione perchè 1. semplifica le trattative colla UE e 2. è la fonte da cui lo stato centrale riceve sostentamento.
la svizzera, un modello come questo se lo sogna 🙂 , dato che la confederazione ha per definizione il potere col suo semplice voto (e ciò scritto nella “costituzione” della Provincia/cantone) di staccarsi.
Complimenti pa sti interventi. Cosa vuol dire tassazione sulle imprese al 35% omnicomprensiva? Non è ancora un pò troppo rispetto ad Austria o Svizzera?
nel senso che tra tassazione per ires e irap all’inizio ci immaginiamo un tetto massimo costituzionale del 35%, ma come specificato, è potere delle province abbassarlo.
stiamo elaborando una simulazione sui costi della provincia di Brescia e su quanto basta per coprirli, stiamo arrivando alla conclusione che alla fine un 15% sarebbe piu che bastevole nel medio termine, aumentando la no tax area. (considera che la creazione di uno stato prevede una fase iniziale di leverage per le pensioni da pagare e la creazione della struttura amministrativa)
me fa piaxer saver de ste proposte che le va sol concreto e le esprime voja e indipendensa (pitosto che sigarla solo), ma… no sarìa mejo far proposte de sto sesto a porte serae?
grasie par l’inpegno.
a porte sarà? parché? Xe na proposta da discuter e da mejorar. Mejo discuterla a porte verte par coinvolger pi menti posibili, e menti potensialmente future iscrite a VS se le vede che semo on partito propoxitivo.
Comunque articoli come questo, di elevata caratura e pertinenza, rispondono a quegli italiani, che ci vorrebbero da falso stereotipo, quali Veneti sopiti, crudi, ignoranti, sul genere delle servette stupide e dei carabinieri ottusi.
In verità , anche nell’Arma, noi Veneti ci distinguiamo per preparazione, disciplina, coraggio, cultura generale, intuito e perspicacia.
Lo posso ben dire io, che all’Arma ho dedicato una parte della mia vita, con dedizione, onore e rispetto.
Vi faccio i miei complimenti per la spinta verso l’alto, in termini di qualità, dei recenti articoli presenti in questa sede !
Cordialità e WSM
Crisvi
Ottimo programma. Solamente, proporrei che Palazzo Ducale rimanesse luogo esclusivamente per turisti, e che tuttavia una sola volta all’anno venisse utilizzato per inaugurare i lavori del governo veneto. Credo che la capitale, o le capitali, debbano essere per vari motivi — e i veneziani delle isole realtine non me ne vogliano — tenuti in terraferma.
Ciao,
penso sia meglio guardare invece al modello del nord europa per quanto riguarda le imposte alle imprese, cioè mettere una tassazione circa al 15%.
Comunque, io sogno uno stato in cui la tassazione sia:
Imposta redditi persone fisiche e giuridiche
0% fino a 15.000 €
15 % oltre
IVA 15% – 5%
Accise 0
Imposta su transazioni finanziarie 20% (meglio agevolare chi produce beni, non chi guadagna muovendo carta) interessi bancari esclusi.
Attuandola da subito eliminando sprechi nella pubblica amministrazione e tagli di personale pubblico.
Questo farebbe sì che una persona che in ipotesi guadagna 100.000 € si trovi con un reddito disponibile di 85.000, se lo spende in beni lo stato si prende un altro 15% arrivando così ad una tassazione di circa il 30%, se invece lo destina al risparmio non paga tasse sugli interessi, questo incentiverebbe il risparmio e di conseguenza gli investimenti (abbassamento tassi).
In altre parole vorrei un paese che non spenda più del 30% del PIL.
Ciao Paolo, anch’io sono dell’idea di utilizzare Palazzo Ducale solo una volta (o una manciata di volte) all’anno. Ma invece di spostare i lavori del governo veneto in terraferma, li sposterei in un Palazzo Ducale virtuale, dove i vari rappresentanti si collegano in una specie di skype conference call con tanto di elmetto da virtual reality per interagire a tutti gli effetti con gli altri. Perche’ no?
@andrea , come detto piu su
tasse 0 fino a 12k (la soglia di povertà è intorno a quella cifra) nel medio, prima devi ripianare i debiti del leverage iniziale
sull’iva siam d’accordo,l’abbiam messo ma nel lungo (c’entra la ue, è lunga da toccare), leggi sotto lo schema: 5-12
la tassa sulle operazioni finanziare? c’è tutto un calcolo di opportunità da fare: basta che quelli operino alle bermuda e ti fregano e al momento solo londra in pratica la applica (infinitesimale e solo su certe operazioni) ma Londra è Londra.
sulle accise è quello che diciamo noi
“Azzeramento Accise sui carburanti che, in caso di istituzione, non potranno per legge durare più di 4 anni. Rinnovabili una sola volta e comunque da far incassare alla amministrazione per la quale sono state create”
cosa intendi con “nord europa” ?
il nostro modello base è la germania, migliorata, piu sopra in europa c’è la svezia che ha tassazioni altissime 🙂
per le imprese: stiamo completando la parte con tutti i bei numeretti messi meglio, potremmo in teoria anche far senza, fai te! 🙂 è cmq dipendente dalla provincia.
sui dipendenti: il rapporto dip pubblici (non inps o agenzie) /abitanti qui è tollerabile, migliorabile certamente ma tollerabile. dove vedi i segni # sono note a pie di pagina che nn son state copiate
Sì certo Lodovico, potremmo avere un parlamento virtuale, che eviterebbe anche spese notevoli. Sto lavorando ora sull’idea di un Veneto libero che comprenda il Friuli, ovviamente mi piacerebbe parlarne con il Fronte Furlan.
Ciao, buon weekend a tutti!
Paolo
Lodovico says:
novembre 10, 2011 alle 3:14 pm
a porte sarà? parché? Xe na proposta da discuter e da mejorar. Mejo discuterla a porte verte par coinvolger pi menti posibili, e menti potensialmente future iscrite a VS se le vede che semo on partito propoxitivo.
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no so se ti xe ludovico pizzati.
dognimodo l’itaja la se gà fato sue dele idèe scrite propio da pizzati.
no digo de tegner tuto sconto, ma ancùo l’itaja poitega la xe in serca de credibiìtà. la va a tociàr da par tuto e la xente gnuca (la xe tanta pultropo) la ghe da ancora speransa.
go da dir che ti gà raxon anca ti co “coinvolger pi menti posibili”. raxon in pieno.
mi intendevo riferirme al momento prexente.
se no fusimo inte sta situasion deicata che xe drio pasar VS, i tanti inserti veneti, l’itaja che la xe drio tacarse co le ongie a la so bola de saon serandoghe la boca ala voxe indipendentista, ecc. no gavarìa parlà de “porte serae”.
se ghe vorìa na via de mexo: trovarse tra de nialtri par ciapar fiducia co scanbi de idèe sensa darghe l’oro ai porsei.
a mi sta proposta la me gà piasso tanto per la dedision e l’inteleto che ghe xe drio.
no vorìa che, come al soito, l’itaja la ne roba el struco e a nialtri la ne lasa le scorse.
sol palaso ducal mi gavarìa idèe roverse da coele scrite intei comenti, ma xe massa longa parlarghene coa (internet la xe na bea roba ma la te cava el sesto uman).
Hummm si parla di debiti del leverage iniziale. Non ho capito su quali basi sia stato calcolato, ma sono dell’idea che il debito, qualora fosse importante, si dovrebbe spalmare su diversi anni, diciamo 30, perché ci sarà la necessità di fare partire l’economia che è la cosa più importante.
Infatti per questo non ci penserei due volte e cambierei tutto sulla tassazione alle imprese: tassazione solo degli utili distribuiti, gli utili congelati in ricapitalizzazione o reinvestiti li farei esentasse. Non serve quindi neppure stabilire cosa occorra poter dedurre come costi, perché è possibile dedurre tutti i costi in questo modo dato che non incidono (o meglio, incidono in ogni caso) sul monte utili che poi sono quelli che possono essere o meno distribuiti. I benefit per dipendenti o amministratori andranno equiparati in valore alla retribuzione, e di conseguenza tassati al lavoratore o amministratore.
Anche per l’IVA io non mi farei problemi, non c’è nulla da negoziare in EU, l’IVA dovrebbe essere 15% massimo. Che mi risulti infatti era solo una proposta quella dell’armonizzazione dell’IVA, che non è mai andata in porto, e anche lo fosse me ne infischierei volutamente e con determinazione.
Questo metterebbe il turbo all’economia, si genera inflazione in effetti, beh una inflazione anche al 5% non sarebbe poi un dramma se l’economia corre, e avresti un aumento delle entrate fiscali dovuto ad un aumento della ricchezza.
Non mi piacciono poi le aliquote progressive, che complicano la vita sia in sede di dichiarazione sia in fase di accertamento fiscale (perché le deduzioni cambiano il passaggio di scaglione). Meglio le cose semplici e piatte, facile da controllare, facile da individuare, facile da fare, facile da sanzionare se qualcuno imbroglia.
Dunque aliquota flat al 15% …se non basta in fase iniziale, ammettiamo pure il 20%.
Semmai suggerirei che i magnati, quelli con i danari, possano diventare i patrocinanti veri della nazione, dunque aprire alla possibilità di partecipazione diretta con finanziamenti volontari per opere pubbliche con relativa onoreficenza ai benefattori, o magari partecipazione a utili a tempo determinato per lo sfruttamento dell’opera.
Non mi piace neppure la questione demaniale, ma su quello sorvolo.
Penso poi che occorrerebbe istituire le imprese di non profitto e volontariato cittadino, che devono essere totalmente esentasse e svincolate da qualsiasi restrizione burocratica, in particolare le casse di mutua assistenza e/o assicurazione, con il solo obbligo di rendere i bilanci pubblici.
Infine il punto più importante. Le tasse, per costituzione, non possono essere imposte, ma devono essere concordate tra cittadini-soci-sovrani, sulla base di programmi politici che devono essere approvati mediante voto referendario, attuando quindi a pieno la democrazia diretta.
In pratica, e questo deve essere molto bene chiarito in costituzione, i cittadini votano le proposte (che possono arrivare dai cittadini stessi) di spesa finalizzate, e indicanti lo scostamento finale di aliquota che essa richiederebbe sulla tassazione. Se la proposta è votata con maggioranza qualificata (almeno 65%), questa passa e i cittadini approveranno di finanziarla di conseguenza.
Per via della “agenzia delle entrate” o dell’ipotizzato modello IRS (USA), io lo esprimerei meglio in questi termini: ente degli Ispettori dei Redditi e delle Spese, che fatalità ha la stessa sigla ma lo scopo è diverso. Il nostro IRS dovrebbe occuparsi da un lato di ispezionare i redditi per la giusta contribuzione e la contabilità aziendale (e delle banche) per la prevenzione delle frodi finanziarie e IVA, e dall’altra occuparsi di ispezionare la spesa come approvata dai cittadini, cioè essere ispettori anche su mandato di singoli cittadini per verificare che i soldi della spesa pubblica siano impiegati come approvato.
In Austria esiste un ente locale di ispezione fiscale. Questi fanno un controllo sistematico della contabilità di ogni azienda ogni tre anni. Funziona così: ti avvertono che devono fare il controllo periodico, ti accordi sul giorno che ti và meglio, e fai preparare tutti i documenti per l’ispezione.
Gli ispettori ovviamente se odorano che c’è qualcosa di sospetto possono fare un intervento più approfondito.
Chi fa cosa.
Lo stato, per costituzione, dovrebbe occuparsi solo e soltanto di essere istituzione rappresentativa dei cittadini nel mondo, della difesa della nazione, della tutela della giustizia, l’istituzione delle leggi e la tutela della salute e dell’istruzione.
Ma sul piano pratico tutto dovrebbe essere delegato a privati, con l’eccezione di giudici e esercito/marina. Dalla polizia alla sanità, tutto dovrebbe essere gestito da privati. Poi se queste entità saranno pagate direttamente dal cittadino, da assicurazioni private o di mutue assistenze, o dallo stato, saranno i cittadini a deciderlo votando appositi referendum (il referendum di bilancio programmatico annuale).
claudio, la parte coi numeretti viene dopo, lasciaci fare le cose per bene 🙂
tu dici “spalmati su”
io dico : si, però la botta di cassa è iniziale, poi la ripaghi anche in piu di 30 anni (ratei e risconti a go-go, pure se parlando di bilanci pubblici questi nn ci sono)
demanio: ora hai le spiagge che sono concesse a prezzi RIDICOLI e vanno in cassa allo stato, io dico: in cassa ai comuni. ma sorvolo 🙂
il chi-fa-cosa è la tua idea?
io la polizia nn la posso dare ai privati, per il semplice fatto che è A.G. quindi legata alla magistratura, mi sa molto di “agency” alla rothbard sta tua idea, però ne parleremo mi sa.
sui referendum per le tasse ci sto, MA, se io inizio a chiedere “vuoi pagare le tasse” tutti mi dicono “no”. ecco perchè in goni stato che fa referendum si parla di “imposizione di NUOVE tasse”, perchè una base iniziale ci deve essere.
partire col dire “tu stato/cantone piu del 30% in maniera diretta o no, nn puoi chiedermi” è un passo enorme avanti. spero concorderai!
aliquote: prima di dire aliquote “flat” ti direi; aspetta che vediamo le ns simulazioni, da quelle fatte a naso nn servirebbero addirittura le tasse sulle aziende per coprire i costi, fai te! comunque di concetto è errato il flat: è vero che il 15% di 1000 nn è il 15% di un milione, ma visto che per le imprese chiederò nulla, se ti fo pagae un 10% in piu, nn mi sembra la fine del mondo. (e cmq rimango ipercompetitivo)
inoltre nel nostro sistema è prevista la deduzione per le donazioni a univ. ospedali etc, quindi alla fine è un guadagno per tutti.
Mi pare evidente che quello che dico rappresenta il Claudiopensiero 😉
Cosa centra la magistratura con il legame con la polizia? La polizia è un servizio, loro fanno quello per cui sono pagati, punto. Unico rischio di una forza di polizia privata è che possa ritorcersi contro la cittadinanza, che invece di difenderla la aggredisce tradendola (il vecchio problema dei mercenari, insomma). Per questo l’esercito e marina sono in mano allo stato (dato che, credo, perlatro diversamente sarebbe difficile fare).
Se un magistrato …nella mia proposta sarebbe un giudice (eletto dai cittadini) firma un mandato di arresto o di perquisizione, semplicemente manda l’ordine alla agenzia di polizia. Dov’è il problema?
La mia proposta sarebbe: ispettore di giustizia, che vedrei meglio nella veste di dipendente pubblico, e soggetto alle decisioni di un giudice eletto, e il cui operato (dell’ispettore) viene messo annualmente a confronto con quello dei suoi colleghi a scopo meritocratico; quindi la “manovalanza” può benissimo farla una agenzia di polizia, che sia adeguatamente preparata e gestisca la giustizia spicciola direttamente sul posto. Diverse agenzie saranno in concorrenza nel territorio, dove ogni agente di ciascuna agenzia sia ben identificabile (fascetta colorata), e con il referendum di bilancio si specifica il punteggio per le varie agenzie di gestione (polizia, pompieri, agenzie di manutenzione stradale, e altri servizi dove il singolo non possa decidere se servirsene o meno direttamente), in modo da assegnare quote di bilancio budgetario. Perciò se si vuole ottenere un buon punteggio ogni agenzia dovrà lavorare bene, altrimenti vedrà ridotta la sua quota di finanziamento (il licenziamento è libero, quindi chi viene licenziato da una parte può essere assunto dall’altra se è un problema di management, altrimenti cambia mestiere se è un problema suo e non sa farlo bene).
Di Rothbardiano non so cosa ci sia, ma non mi preoccupo nemmeno. Io sono un creativo 🙂
Parliamo dei referendum sulle tasse.
Tu dici cose che mettere un tetto alla tassazione per costituzione è già un bel passo avanti. Io dico che fare una nuova costituzione lo fai ogni 200 anni, visto che ci sei impegnati un po’ e falla al massimo del meglio che riesci, e possibilmente immaginando un futuro lontano. In altre parole, se fai un lavoro, visto che ci perdi il tempo, fallo bene!
Ma veniamo al punto.
Credo che tu mi abbia frainteso. Il referendum non è sul voler o meno pagare le tasse ma sul decidere quelle cose che si rendono inevitabilmente comuni ed è necessario per forza stabilire un intervento pubblico, per cui si chiede ai cittadini se questo intervento lo si voglia fare si o no.
Oppure su un intervento di spesa inevitabile (penso ad esempio a pagare ispettori, esercito, rappresentanze della nazione, e i rimborsi spese per coloro che hanno gestito il governo), quanto budget si è disposti a spendere.
E’ chiaro che su questi temi si concentrerà la tensione politica. Chi vorrà premere per fare un inceneritore, chi sarà contrario, chi solleciterà un aumento della spesa militare, chi si opporrà…
Ma alla fine, dopo che tutti avranno espresso le loro idee e i cittadini-soci-sovrani si saranno così prodotta una loro idea, si và al voto, e solo quello che esce dal voto stabilirà la spesa e la conseguente tassazione.
Sarà così approvato dai cittadini l’eventuale deficit (opzione pur sempre possibile) oppure viceversa un avanzo per ridurre il monte del debito pubblico, e infine dove e quanto spendere.
Perché in base alle decisioni prese sarà da quel punto che si determinerà la tassazione, che a quel punto non può essere elusa, perché approvata (con almeno il 65% dei consensi dei votanti, chi non vota accetta le decisioni degli altri).
Dire “vuoi tu pagare le tasse” e aspettarti che tutti ti dicano di no, è una cosa falsa, tanto quanto lo sarebbe affermare che “se chiedo di farmi pagare quando vendo un dentifricio, tutti mi dicono di no”.
Avrebbe senso solo se tu tenti di vendere un dentifricio che fa venire i denti verde-marcio, ma se il tuo dentifricio fa alito fresco, pulisce e rende sani e belli i tuoi denti, tutti saranno felicissimi di pagare il tuo dentifricio!
Mettiamola fiscalmente. Se io offro strade e infrastrutture, se offro un sistema di protezione affidabile e premuroso, se offro giustizia e rapida soluzione delle controversie …tutti mi dicono si, le paghiamo volentieri queste tasse, cioè la tariffa di servizio che lo stato chiede in funzione della richiesta che la larga maggioranza dei cittadini ha concordato.
Il sistema deve essere perciò fortemente decentrato, in modo tale che lo stato chieda solo un minimo per le cose davvero comuni e davvero indispensabili, e tutto il resto lo decidano i comuni. In questo modo se uno non ama vivere in comunistilandia potrà liberamente spostarsi in anarchilandia, che non è dall’altra parte del globo, ma da qualche parte in Veneto.
Per via della tassa flat.
Sulle aziende infatti io suggerisco che non si devono proprio tassare. Io infatti parlo di tasse sugli utili distribuiti, che in pratica si pagano i recipienti di tali redditi, che siano residenti o no.
In questo modo si risolve la questione deduzioni fiscali alle imprese (non serve dedurre a fini fiscali, perché comunque non sei tassato), ma sono tassati i benefit ai dipendenti/dirigenti/amministratori che li ricevono come fosse una quota di reddito.
Per via del discorso poi dei 1000 o 1 milione, se non è un problema non vedo perché crearlo. Invece delle detrazioni per donazioni a univ. ospedali evc. allora meglio che ci sia l’intervento volontario dei benestanti a contribuire alla loro comunità, ricevendo in cambio onoreficenze pubbliche. Questo genera un legame con le infrastrutture e fidelizza i cittadini-soci-sovrani alla loro nazione.
Un’ultima cosa. Le concessioni. L’etere è proprietà di tutti. Perciò usare una frequenza per attività profittevole deve compensare coloro che tale spazio, non usandolo, concedono. Perciò qui vedrei bene una concessione che và monetizzata, o in cambio che imponga alle tv e radio di fare un certo numero di ore di informazione non profittevole ma di utilità pubblica, per esempio spot pubblicitari per promuovere il finanziamento in volontariato che ho menzionato sopra, e per pubblicizzare le onoreficenze ai cittadini più benefattori (gente che sborsa qualche milionata almeno).
Come vedi io tendo a capovolgere il sistema, rispetto alla prospettiva di come lo avete sviluppato voi.