La notizia è stata tenuta segreta per tre giorni. E non fatichiamo a crederlo, aggiungiamo. La vergogna deve essere stata immensa, incommensurabile.
Ecco i fatti. Venerdì sera scorso si riunisce il Consejo dei Diexe di Veneto Stato. Sono presenti 6 membri su 10, che, secondo il regolamento che si è dato lo stesso organo sono un numero insufficiente ad adottare provvedimenti di espulsione.
L’occasione però è ghiotta. Sono presenti anche il segretario Guadagnini e il presidente Chiavegato, eletti il 23 ottobre scorso in modo discutibile con una listone unico di sapore fascista e che evoca il triste passaggio storico del Plebiscito truffa del 1866.
All’ordine del giorno c’è niente di meno che l’espulsione di Lodovico Pizzati, il segretario di Veneto Stato che a dire il vero da un punto di vista giuridico continua ad essere in carica, dato che la delibera assembleare del 12 settembre 2010 che lo aveva eletto segretario è ancora valida, in quanto mai è stata formalmente annullata da qualsiasi atto previsto dallo statuto, o dalla legge.
Bene, in questo quadro complesso, che esce dalla mala gestione di un congresso condotto con metodi dittatoriali e antidemocratici, cosa esce dal cilindro della nuova “dirigenza” in evidente difficoltà politica?
Nientemeno che l’espulsione proprio di Lodovico Pizzati, assieme a Gianluca Busato, Stefano Venturato e Raffaele Serafini. L’epurazione è compiuta, il golpe pare concluso alla grande.
Le sorprese però non finiscono qui. Press News Veneto ha scoperto quella che appare come una gran brutta notizia per i nuovi dirigenti di Veneto Stato.
La notizia bomba è che il diritto all’uso del simbolo del partito è proprio nelle mani di uno degli espulsi. Dalle indiscrezioni raccolte è partita un’azione legale contro la nuova dirigenza, che a quanto pare non potrà utilizzare il nuovo simbolo in competizioni elettorali.
Staremo a vedere ora se la base del partito sarà felice di aver visto sterminato il diritto di dissenso al pensiero unico croccante in salsa etnonazionalista mista al gusto democristiano dei nuovi maître à penser venetisti, che non amano il confronto politico.
Press News Veneto
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[…] Modulo adesione gita fiscale ContattiIscrivitiLink Cufon.now(); Pizzati, Busato, Venturato e Serafini espulsi: ecco il nuovo corso unitario di Veneto Stato Cufon.refresh(); novembre 21, 2011 | Parlano di noi | Share Tratto da pnveneto.org […]
E chi se ne frega.. Cambia qualcosa? I fara n altro partito( Busatto xe gia al 6 me pare) e vai:-) e vissero tutti felici e contenti.Me par strano pero ke alcuni ex del pnv nemici dei Veneti prima i gabia apogia sta decision. Evidentemente Pizzati e company tanto Santi no i xe proprio.. A proposito a conosio a storia de Pizzati e le so performance co i jornalisti? El ga anca dopio pasaporto visto ke el identifica co nomi difarenti. Vai Lupin:-)
Però sono proprie dei Mone, era una grande occasione per il confronto èd è stata sprecata
Ovviamente sull’altro sito Venetostato.org del Comitato Centrale Fascistissimo del Viest, non si proferisce parola sull’accaduto. 😉 Mi raccomando, continuate a fare articoli da premio Pulitzer del tenore di:
“Responsabilità (sic!) verso l’indipendenza” ; dividendo il partito! Ovvio.
“Veneto Stato non tratta con le cariatidi tricolori”; ceerto e i brindisi col vostro “socio onorario” il giovinetto Gentilini alpino tricolor-padano?
“Che bello essere in Veneto Stato!” nuvolette rosa e soli sorridenti… Poi dietro è sempre pronta una fiaschetta di olio di ricino, eh! 😉
Ricordo che il Consiglio dei X è stato eletto con nomina singola e TUTTI hanno potuto partecipare alle elezioni. Non troviamo fuori ora scuse che siano di parte o cagate simili.
Aggiungo che a quanto mi è dato sapere Guadagnini è stato chiamato in merito ai fatti che si andavano ad esaminare. E’ stato chiesto anche a Busato e Pizzati di parteciapre ma hanno rifiutato. Aspettiamo le motivazioni.
@Giacomo hanno rifiutato di partecipare?Tipico di Busatto e Pizzati,personalita e coraggio zero.Pizzati e’ talmente impavido che quando chiama i giornalisti per smerdare gli altri fornisce false generalita ed infanga altri gruppi del venetismo.Nulla di nuovo sotto il sole.
per la cronaca, non sono stato invitato a partecipare, e per l’infangatore “luna piena” non ho mai chiamato nessun giornalista
Attendiamo le accuse che hanno mosso il Consiglio dei X e pure le memorie difensive.
Se il Consiglio si è riunito Venerdì i verbali dovrebbero essere già pronti?
Oppure erano già pronti di Venerdì?
Una pluralità di partiti per l’indipendenza non è in assoluto negativa. Rispetta la pluralità di voci del Veneto, ognuno vorrà poi governare nel modo che ritiene migliore. Questo per una distinzione concettuale. Da 1. Volere l’indipendenza del Veneto a 2. Governare il Veneto, non c’è consequenzialità diretta. Ovvero, posto che tutti i movimenti indipendentistici VOGLIANO l’indipendenza (se la vogliono davvero, alcuni possono anche volere TRASTULLARSI con l’idea dell’indipendenza, che è cosa diversa dal volerla, come non è detto che tutti gli onanisti incalliti vogliano una ragazza…), ogni movimento vorrà poi, posto che lo metta in agenda, governare il Veneto libero nella maniera e con lo stile che ritiene migliore. C’è chi vorrà epurarlo da chi non sia veneto da 3, 4, 5, 6, generazioni, perché non 10 così arriviamo ai cittadini originari e all’albo d’oro; ma cognomi come Grimani o Venier non ne leggo; c’è poi chi vorrà governarlo come un piccolo stato moderno, multietnico, multireligioso, globalizzato. Ricco e aperto al mondo. Ad esempio chi scrive queste righe appartiene alla seconda categoria. Una personalità come Lodovico era adattissima, per una serie di motivi, compresa l’età, a traghettare il Veneto verso l’indipendenza, con un mandato che persone più accorte gli avrebbero rinnovato “sine die”, se non altro perché dedicava e dedica anima e corpo ad un’impresa veramente non facile. Senza guadagnarci nulla. Ma il motivo principale è il fatto che sia un economista, e mi dispiace per i poveri in spirito che pensano che non sia così, ma i motivi economici sono quelli trainanti, le argomentazioni che vanno meglio difese anche solo per il fatto che attecchiscono di più tra la gente. Anche quelle storiche, ma solo e soltanto se collegate a quelle economiche. Sono un back up in più. L’indipendenza è vitale per noi e i nostri figli; che poi la Serenissima lo sia stata per 1100 anni, meglio ancora. Vuol dire che indipendenti si vive bene e prosperi a lungo. E che spesso si ha bisogno di “ricambio” “etnico”, nel Settecento i grandi veneziani veneziani non erano. L’ultimo doge era un Manin (Friuli), i Widmann erano tedeschi…
Siete stati espulsi secondo un organo giudicande votato democraticamente, con validissimi motivi per farlo, quindi volete continuare a lottare per l’indipendenza accomodatevi pure a fondare un’altro partito o riesumarne uno vecchio e poi sarà la gente a giudicare.
Coniglio !
Sulla questione democraticità ho qualche dubbio e non sto parlando, si badi bene, “solo” del rispetto della procedura. Organi come il Cons dei X dovrebbero essere eletti esprimendo una preferenza personale, in modo da garantire un minimo di pluralismo. Mi risulta – correggetemi se sbaglio – che al Viest si sia votata una lista «bloccata».
Punto secondo – e più importante: un organo anche se fosse eletto con il 99% del consenso e con il tripudio popolare non può fare quello che vuole. È una questione di principio, prima di tutto: fa specie leggere su un sito venetista commenti del genere “ci sono state votazioni democratiche non lamentatevi”. Anche la repubblica italiana è “democratica”, e gode del sostegno della maggioranza (anche in Veneto) tenetevela e non lamentavi, allora! Quindi il Cons dei X può prendere dei provvedimenti solo se motivati. Un partito ha tutto il diritto di espellere dei soci, deve però dimostrare, se tiene alla propria reputazione, che siano stati commessi gravi abusi o che gli espulsi siano fuori dalla linea (cioè indipendenza, referendum e niente Roma) del partito stesso. Vedremo le motivazioni, al momento ritengo che quanto avvenuto altro non sia che un tentativo di far fuori il dissenso interno, proprio come accade in Lega, anziché di gestirlo.
L’espulsione è illectia, secondo l’articolo 24 del CC, infatti l’esclusione è regolata la comma 3 dell’articolo 24 che la pone subordinata a 2 requisiti, il primo è la ricorrenza di GRAVI motivi e il secondo è la deliberazione assembleare a maggioranza dei soci(GALGANO per chi desiderasse un autorevole parere). Tale deliberazione non c’è mai stata in quanto secondo l’attuale statuto di veneto stato l’Assemblea è il Maggior Consiglio e solo esso può espellere dei soci.
Dichiaro anche in questa sede, come nell’altra di VS.com, piena solidarietà ai Sigg. Pizzati, Serafini , GL Busato, Venturato, per l’affronto gravissimo che ritengo abbiano subito.
Spero a questo punto, che il nuovo partito Venetista parta con il vento in poppa.
Chi voleva che nascessero due partiti Venetisti, con la chiara intenzione che si facessero la guerra tra loro, sembra riuscito nel suo intento, ma non è affatto detto che abbia vinto.
” Il diavolo fa le pentole, ma non i coperchi “
« E io ch’avea d’error la testa cinta,
dissi: “Maestro, che è quel ch’i’ odo?
e che gent’è che par nel duol sì vinta?”.
Ed elli a me: “Questo misero modo
tegnon l’anime triste di coloro
che visser sanza ‘nfamia e sanza lodo.
Mischiate sono a quel cattivo coro
de li angeli che non furon ribelli
né fur fedeli a Dio, ma per sé fuoro.
Caccianli i ciel per non esser men belli,
né lo profondo inferno li riceve,
ch’alcuna gloria i rei avrebber d’elli”.
E io: “Maestro, che è tanto greve
a lor che lamentar li fa sì forte?”.
Rispuose: “Dicerolti molto breve.
Questi non hanno speranza di morte,
e la lor cieca vita è tanto bassa,
che ‘nvidïosi son d’ogne altra sorte.
Fama di loro il mondo esser non lassa;
misericordia e giustizia li sdegna:
non ragioniam di lor, ma guarda e passa”. »
ors.
1) non è mai stata censurata nessuna lista al Viest.
2) se credono di aver ragione possono sempre far ricorso.
devo rileggermi la divina commedia, è necessario
Ho appena letto le motivazioni sul sito del partito… Ora che le ho lette posso esprimere un parere.
Per quanto riguarda il sig. Serafini l’espulsione ci può anche stare, magari è troppo ma un provvedimento forte andava preso.
Per quanto riguarda il sig. Venturato l’espulsione è immotivata visto che non aveva creato un gruppo indipendente ma semplicemente una corrente interna al partito, che da quanto ho capito è una cosa prevista dallo statuto.
Per quanto riguarda il sig. Busato: penso anch’io che avere siti con nome di dominio quasi identico generi confusione e per questo avevo proposto che il .com cambiasse nome (dato che non era più il sito ufficiale ma solo il sito di una sezione); detto questo il non aver consegnato il sito al sig. Mirto non è una colpa bensì un merito. Quindi, anche se dal punto di vista del partito il provvedimento potrebbe avere senso (in fondo ha disobbedito a quanto stabilito dagli organi competenti), secondo me si merita un encomio più che un espulsione (la decisione presa dagli organi competenti era una boiata, non vedo perché tutti i siti debbano essere gestiti dalla stessa persona, e bene ha fatto a disobbedire).
Per quanto riguarda il sig. Pizzati: beh, non mi pare che sia stato sfiduciato ma lui comunque ha fatto un passo indietro. Mi sembra che sia il partito semmai a dovergli qualcosa…
Detto questo. A cosa servono queste espulsioni? Risolvono forse i problemi sollevati (le motivazioni delle espulsioni)? No. Dimostrano soltanto la tendenza ad escludere, mentre prima si tendeva ad includere anche chi aveva posizioni differenti (non mi pare di aver letto in precedenza di espulsioni).
hai, hai ,hai ,cosa mi tocca sentire…..espulsioni , quindi divisioni,quindi Roma ha vinto ancora. No dai, perchè?,mi ero avvicinato quel tanto da credere che si potesse fare qualcosa per il nostro Veneto!! Accidenti, mi tocca aspettare ancora. Quando vedrò che esiste un solo e unico partito dedito all’indipendenza ,senza personalismi, egoismi e furbetti del quartiere allora, e dopo di allora mi avvicinerò al movimento.
con questo mio commento non voglio fare riferimenti di alcun tipo visto il clima rovente in VS. non vorrei nemmeno rigirare il dito nella piaga.
ma ho letto il commento di Paolo Bernardini e ci sono cose che non condivido nei principi:
Paolo Bernardini says:
novembre 22, 2011 alle 11:58 am
Una pluralità di partiti per l’indipendenza non è in assoluto negativa. Rispetta la pluralità di voci del Veneto, ognuno vorrà poi governare nel modo che ritiene migliore. Questo per una distinzione concettuale. Da 1. Volere l’indipendenza del Veneto a 2. Governare il Veneto, non c’è consequenzialità diretta. Ovvero, posto che tutti i movimenti indipendentistici VOGLIANO l’indipendenza (se la vogliono davvero, alcuni possono anche volere TRASTULLARSI con l’idea dell’indipendenza, che è cosa diversa dal volerla, come non è detto che tutti gli onanisti incalliti vogliano una ragazza…), ogni movimento vorrà poi, posto che lo metta in agenda, governare il Veneto libero nella maniera e con lo stile che ritiene migliore…
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fin qua sono d’accordo. ma è facile esserlo perchè è ancora tutta teoria… poi scendendo un pochino in profondità:
Paolo Bernardini says:
novembre 22, 2011 alle 11:58 am
C’è chi vorrà epurarlo da chi non sia veneto da 3, 4, 5, 6, generazioni, perché non 10 così arriviamo ai cittadini originari e all’albo d’oro; ma cognomi come Grimani o Venier non ne leggo;…
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probabilmente la frase è rivolta a qualcuno in VS, ma visto che è resa pubblica a me è arrivata come una pugnalata.
passa il messaggio che i nostri avi erano così arretrati (rispetto a noi “moderni evoluti” che stiamo distruggendo le nostre economie ed il pianeta) e umanamente ignoranti, da redigere l’albo d’oro.
inoltre usare del sarcasmo sulla storia che ci precede per me è segno di poco rispetto verso un popolo che ha dato letteralmente il sangue per noi (cosa che oggi noi ce ne guarderemo bene dal farlo per i nostri figli).
mi sorge una domanda:
a che scopo allora nei movimenti indipendentisti di oggi si continua a citare la gloria e la storia della repubblica?
non sarebbe meglio essere sinceri e soprattutto coerenti lasciando perdere tali citazioni perchè tanto la republica “non è d’esempio”?
si parte da zero senza il valore dell’eredità gratuita e via, si va avanti.
Paolo Bernardini says:
novembre 22, 2011 alle 11:58 am
c’è poi chi vorrà governarlo come un piccolo stato moderno, multietnico, multireligioso, globalizzato. Ricco e aperto al mondo. (…)
mi dispiace per i poveri in spirito che pensano che non sia così, ma i motivi economici sono quelli trainanti, le argomentazioni che vanno meglio difese anche solo per il fatto che attecchiscono di più tra la gente. Anche quelle storiche, ma solo e soltanto se collegate a quelle economiche. Sono un back up in più…
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preferirei dire “stato” (senza “piccolo” tanto per non dare l’idea da “mulino bianco”).
“moderno”: non ce n’è bisogno perchè moderni lo siamo gìà visto che per ovvi motivi non è possibile tornare alle galèe, nè balzare avanti di colpo.
a meno che non sia un’ulteriore sottolineatura per tenere lontano l’idea “serenissima”.
dico “l’idea” perchè, come ripeto, una serenissima con tanto di galèe è impensabile, invece una continuazione della sua vita (come si legge tre le righe della nostra storia) è più probabile. ma forse anche scomoda per molti (anche a quelli del 1700 era scomoda, difatti hanno fatto di tutto per accogliere napoleone).
“multietnico”: non ce n’è bisogno perchè la republica di multietnia ne era maestra. piuttosto è in questa modernità veneta che la forbice tolleranza si è ristretta di molto.
“multireligioso” idem.
“globalizzato” idem.
“ricco e aperto al mondo”… nulla di nuovo alla luce della serenissima. anzi lei era ancora più avanti.
riguardo all’economia:
è vero che attecchisce di più, ma solo in questi anni. invece nei tempi in cui l’italia andava bene nessuno si sognava dell’indipendenza.
allora che valore ha questa indipendenza voluta solo per il mero danaro?
il valore della libertà è barattata col fattore economico?
beh, io direi che i poveri di spirito sono proprio quelli che la vedono così.
nei nativi in generale è importante tenere vivo il rapporto con gli avi e seguirne l’esempio… onorarli (nei fatti). il motivo: prosperità e virtù per sè stessi e il popolo.
per noi invece il vecchio è un peso da abbandonare, da sotterrare, da scordare, da sorpassare, da rivoluzionare…
(adesso ci pensa il pianeta a “rivoluzionare” noi).
è dalla storia che nasce l’economia non il contrario, perchè la storia è la vita, e la vita è permanente anche senza economia.
Paolo Bernardini says:
novembre 22, 2011 alle 11:58 am
L’indipendenza è vitale per noi e i nostri figli; che poi la Serenissima lo sia stata per 1100 anni, meglio ancora. Vuol dire che indipendenti si vive bene e prosperi a lungo. E che spesso si ha bisogno di “ricambio” “etnico”, nel Settecento i grandi veneziani veneziani non erano. L’ultimo doge era un Manin (Friuli), i Widmann erano tedeschi…
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visto che la serenissima viene presa in considerazione solo quando conviene è meglio evitare richiami… tanto è una reliquia da visitare e lasciare magari qualche obolo.
quello della serenissima era senza dubbio un lunghissimo periodo di vita. il suo governo (oggi dato per sorpassato) seppur delicato, si è dimostrato efficientissimo. attenzione, il suo. per il nostro invece probabile futuro ho i miei dubbi per la sua durata.
è vero nel 1700 i venetiani erano ormai cambiati. cominciavano a volersi beare della gloria passata (come succede anche a molti veneti di oggi).
tirarono i remi in barca e si infiltrarono i borghesi nel governo che vedevano di buon occhio le municipalità napoleoniche.
le sete di libertà era finita. non la metto tanto sul “ricambio etnico” ma su una pigrizia verso la propria dignità di popolo unito, solidale, libero, indipendente.
l’economia non toglierà mai di mezzo questa pigrizia, di certo non farà nascere i valori umani.
Ehi…ma aspettate un attimo…come dice Giacomo “si può sempre fare ricorso”! Giusto! Perché non ci abbiamo pensato prima? Presentiamo ricorso anche per le elezioni democratiche che hanno sancito l’annessione del Veneto all’Italia e abbiamo risolto tutti i nostri problemi! Non serve neanche più un partito indipendentista!
Ah ah Dante cita Venturato,che spasso. Dante non avrebbe nemmeno preso in considerazione Busatto e company,forse negli ignavi.. Vai Stefano,Santo subito.
Per : stefano venturato says:
novembre 22, 2011 alle 4:55 pm
Dante canto 3° inferno :
” E io, che riguardai, vidi una ‘nsegna che girando correva tanto ratta, che d’ogne posa mi parea indegna; 55 e dietro le venìa sì lunga tratta di gente, ch’i’ non averei creduto che morte tanta n’avesse disfatta. 58 Poscia ch’io v’ebbi alcun riconosciuto, vidi e conobbi l’ombra di colui che fece per viltade il gran rifiuto. 61 Incontanente intesi e certo fui che questa era la setta d’i cattivi, a Dio spiacenti e a’ nemici sui. 64 Questi sciaurati, che mai non fur vivi, erano ignudi e stimolati molto da mosconi e da vespe ch’eran ivi. 67 Elle rigavan lor di sangue il volto, che, mischiato di lagrime, a’ lor piedi da fastidiosi vermi era ricolto. 70 E poi ch’a riguardar oltre mi diedi, vidi genti a la riva d’un gran fiume; per ch’io dissi; “Maestro, or mi concedi 73 ch’i’ sappia quali sono, e qual costume le fa di trapassar parer sì pronte, com’ i’ discerno per lo fioco lume.” 76 Ed elli a me: “Le cose ti fier conte quando noi fermerem li nostri passi su la trista riviera d’Acheronte.” 79 Allor con li occhi vergognosi e bassi, temendo no ‘l mio dir li fosse grave, infino al fiume del parlar mi trassi. 82 Ed ecco verso noi venir per nave un vecchio, bianco per antico pelo, gridando: “Guai a voi, anime prave! ” 🙂