Dopo la corsa ai titoli di stato per motivi patriottici, ecco un’assicurazione contro il rischio delle obbligazioni italiane motivata da un’altro tipo di patriottismo, quello veneto. Lodovico Pizzati, economista vicentino già promotore del monumento all’imprenditore e delle corriere di risparmiatori in fuga verso le banche slovene e austriache, offre una garanzia ai risparmiatori veneti promettendo di cambiare l’attuale valore dei loro bot e btp in oro, tramite l’Istituto Nazionale Veneto (modulo richiesta su https://www.pnveneto.org/bot-in-oro/).
“È da tre anni che sconsiglio l’acquisto di obbligazioni italiane perché più rischiose di quel che si pensa,” precisa subito Pizzati, “ma a breve i risparmiatori veneti potrebbero rimanere a bocca asciutta, se non addirittura obbligati a comprare ulteriore debito italiano.” Oltre ad avvertire di un imminente default, Pizzati, docente di economia a Ca’ Foscari, attacca la recente proposta avanzata da Andrea Monorchio, vice presidente della Banca Popolare di Vicenza, il quale ha proposto sul Giornale di Vicenza di attuare delle ipoteche forzose sugli immobili di privati per poi obbligarli a comprare titoli di stato italiani.
“I risparmiatori veneti rischiano di veder svanire il totale di 12,38 miliardi di euro che detengono oggi in obbligazioni di stato, e gli scenari post default sono molteplici,” spiega Pizzati, impegnato in politica in una regione che per anni ha sostenuto il primato leghista, e dove oggi si fanno sempre più forti le rivendicazioni indipendentiste. “Occorre al più presto fare un’anagrafe dei risparmiatori veneti per garantire loro un totale risarcimento per le perdite causate dallo stato italiano, possibile solo sotto una nuova repubblica veneta.”
Così Pizzati invita chi detiene obbligazioni italiane a comunicare presso il sito dell’Istituto Nazionale Veneto (presieduto dal docente di storia Paolo Bernardini) i dettagli per tutelarsi in caso di crisi totale e eventuale indipendenza. “Si tratta di un’assicurazione che non costa nulla, ma possiamo garantire di ripagare in oro solo ai risparmiatori veneti che hanno comunicato le loro intenzioni.”
Perché volete ripagare in oro e non in euro? “Non possiamo sapere se ci sarà ancora l’euro, e se ci sarà se sarà svalutatissimo, perciò l’unica alternativa è di garantire l’investimento in oro al valore attuale, pressapoco un BOT da 1000 euro lo garantiamo con un oncia d’oro.”
Ma l’Istituto Nazionale Veneto (INV) ha delle riserve d’oro per azzardare tale garanzia? “Ricordiamoci che come stato indipendente il Veneto avrebbe ogni anno un surplus di 20 miliardi di euro, quasi il doppio del totale stock di debito italiano detenuto dai veneti. Sarà il futuro governo a poter mantenere facilmente questa garanzia, e l’INV si fa solo garante del data gathering.
Perché lei, personalità di spicco di Veneto Stato, promuove questa iniziativa con un istituto esterno alla politica? “Perché si tratta di risparmi privati, e anche se non si richiede un centesimo, è preferibile mantenere tale iniziativa apolitica e trasversale per tutti i risparmiatori”
Ci saranno monumenti o corriere anche questa volta? “Assolutamente no, a parte una conferenza stampa tra due settimane, l’obiettivo non è pubblicizzare un percorso politico, ma tutelare i risparmi di tanti veneti che economicamente hanno già subito abbastanza.”
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Io ho buoni postali, me li cambiate lo stesso?
Si, anca i buoni postali, ghe mancaria altro
Ho alcune critiche/domande su questa iniziativa.
1) Dove lo prende l’oro? Nell’articolo alla domanda viene fornita come risposta che il Veneto avrebbe un surplus di €20bn/yr …ma si parla di euro, non di oro. Cerco di essere più esplicito. Se queste entrate sono espresse in valuta, in una qualche valuta, ciò non implica che possano essere parallelamente sostenute da oro, a meno che non si determini per decreto che tutti i pagamenti per le Venezie siano eseguiti in oro, o con titoli supportati da oro.
Se fosse così, sarebbe possibile e sostenibile? …intendo anche come capacità di esportare, basti guardare cosa fa l’industria orafa vicentina in questo momento (piangere).
2) Ammesso la sostenibilità insinuata nella prima domanda, riconoscere una garanzia sui titoli di stato italiani ai compratori di oggi mi pare apra la porta al moral hazard molto spesso stigmatizzato.
Perché tutti i cittadini dovrebbero garantire quelli che per speculare sono andati a schiantarsi?
Questo mi sembra uno degli aspetti più gravi di questa iniziativa.
3) Questo INV quali possibilità avrebbe di veder mantenuta la sua promessa che poi dovrebbe essere in realtà approvata dal parlamento delle Venezie e, io auspico, da un referendum popolare?
In altre parole, INV non è affatto detto che sarà considerato da un eventuale futuro governo delle Venezie.
Questa iniziativa è, a me pare, una cortina fumogena per richiamare qualche pollo di giornalista per fare clamore e raccogliere un po’ di nominativi di altrettanti polli-furbastri che prima comprano titoli di debito sperando di farci un mucchio di quattrini e poi piangerebbero perché solo Pinocchio credeva all’albero dei soldi.
Sono socio/azionista BPV.
Assieme posso contare sull’appoggio di altri parenti e amici azionisti della banca.
Potrei formulare una precisa domanda riguardo questo appello di Monorchio, direttamente durante l’assemblea soci/azionisti, che dovrebbe tenersi nel Maggio 2012.
Peraltro ho conosciuto di persona il Presidente Zonin e potrei provare a chiedergli una risposta immediata durante l’assemblea generale p.v.
1) Ghe xe 12 miliardi de sparagni (stock) e 20 miliardi de surplus anuo (flow). Anca se l’oro el nase a 2000 euro par oncia (euro svaluta’ al 100%) te podarisi ripagar tuto in un ano, volendo. El punto xe che le risorse che gavarisimo le saria talmente enormi che ripagar i sparagni saria fatibilisimo. Dopo ricordate che el Pil che fa i veneti el xe calcosa de reale, e contarlo in euro o in bagigi no fa difarensa. Te ghe’ on surplus de risorse, punto. Se l’euro el perde meta’ del so valore, alora el surplus veneto saria de 40 miliardi. Insoma, de risorse reali ne gavemo a straje, no ghe xe via de scanpo.
2) Semo drio far a riferimento a on senario, prosimo e probabile, dove i te obliga a asumerte debito publico talian, co investimenti forzoxi. Donca, el consilio xe senpre de starghe ala larga da sti btp, ma se i ne obliga, parche’ no auto garantirse de vegner rixarcii in maniera inplicita co l’indipendensa?
3) Xera sta scrito ciaro che solo el futuro governo pol garantire, e che l’INV pol solo far da garante de sta anagrafe de sparagnadori. La probabilita’ che la promesa la vegna mantegnua la xe diretamente proporsionale al suceso de l’inisiativa. Se tanti i partecipa, vol dir che ghe sara’ na forte lobby de sti sparagnadori ntel periodo post indipendensa.
Sta inisiativa no xe on fumogeno pai giornalisti, ma na maniera par far veder in maniera concreta i vantagi de l’indipendensa.
Grasie par la replica.
So el punto de el moral hazard, ok, ma pare che fuse verto a tuti, sia a queli che potensialmente vegnaria costreti, sia queli che volontariamente se ciapa su el riscio par lucrarghe sora.
Par via de el PIL, che el sipia na roba reale ninte da dire oviamente, ma voria far notare che i bagigi no xe isteso de pepite de oro. Cioè se on stato el vole la contropartita in oro, el oro dubito che el staria fermo a $ 1780 (o anca $ 2000/oz) …a penso che el naria de paca-trinka a $ 20K/oz .
No go capio el discorso che se el euro se svaluta 100% (cioè va a zero?) el oro saria € 2000/oz …?
Nantra roba. Me pareva che proprio ti te fusi skeptico so el doparar el oro come base de valore. Do you changed your mind?
El me punto de vista su l’oro come backup dela moneta rimane invariato. Evito de riparlarghine chi parche’ xe lunga. In sto caxo pero’ el discorso xe diverso. No te se’ che moneta ghe sara’ post indipendenza. No te poi far sta promesa in euro parche’ no te se’ se ghe sara’ e cuanto che sara’ svaluta’ da na crixi dove che adiritura da on stato ne salta fora diversi indipendenti. Pa cuelo oro, ma podeva eser anca petrolio, volendo. Anca se no gavemo riserve de oro o de petrolio, gavemo talmente tanto surplus reale che podemo parmetarse de rixarcir tuti cuei veneti che i vegnara’ costreti a “investimenti” obligati.
a mi ste robe indove i dise che i te rixarcise ma che de fondo nisùni gà sostensa (on serbatoio palpabile pien de valor) le me fa balar on ocio.
se pol ver crediti coanti che se ne vol ma se manca la sostansa baxe (ciamala oro, petrolio, foje seche) no te vedi tornar indrio gnanca on scheo.
coanti laoradori i gà da el so laoro a n’axienda che la xe drio falir… po l’axienda la falise, licoida tuto e no i li paga parchè sostansa no ghe ne gà (guaivo).
no la xe poemica, ma no go gnancora capio indove xe sto oro o altro, CONCRETO (vojo sentir el son, vedar el color el sesto)
me sa che se reste masa sol virtual (fator primario dela crixi internasional de ancùo).
Bankitalia possiede ca. 2.500 tonnellate di riserva aurea nazionale.
Prodi voleva vendere ancora nel 2008 ( quando il valore dell’oro era molto basso ) buona parte di quest’oro.
La Germania possiede 3.500 tons/oro, mentre gli USA in fort Knox detengono oltre 8.100 tons /oro.
Lo stivale possiede il terzo patrimonio più ingente di oro al mondo, se escludiamo l’FMI che non è una nazione.
Stranamente India, Cina e Paesi emergenti comprano oro in ampie quantità, in qualsiasi mercato disponibile, mentre i “formidabili” ( ironia ) 😛 scienziati economici stivalieri lo vorrebbero far vendere, con capo cordata quello universalmente conosciuto come “il mortadella”, individuo a pieno servizio dei plutocrati della BCE di “padron Rotschild “.
Mi chiedo il perchè di questo tentativo di privazione di un fondo aureo a garanzia, in costante implemento di valore economico, visto l’ancora elevatissima richiesta di mercato.
Secondo me, nonostante la miopia economica di qualche ridicolo ex inquilino di palazzo Chigi, passerà diverso tempo prima che l’oro torni a calare di valore.
Di oro mondiale ce n’è molto meno di quanto la gente pensi.
L’intera riserva mondiale conosciuta, compreso l’oro dei privati, si stima possa venir contenuto in un cubo di soli 20 metri di lato.
Trovare nuovi filoni auriferi è sempre più difficile, senza tralasciare il notevole impatto ambientale, creato dall’enorme consumo idrico e dal largo impiego di mercuriali necessari per l’estrazione in miniera.
Le miniere auree contemplano inoltre uno sfruttamento quasi sempre inumano della forza lavoro.
Questo prezioso metallo ( Au ) prevede quindi una forte componente non etica per la propria diffusione nel mondo.
Curiosità : secondo i sumeri, il popolo più antico che storia ci tramanda, l’oro era estratto e ricercato in enormi quantità sulla terra ( parte dell’antico e più grande pianeta Tiamat ), anche dagli antichi Dei, per salvaguardare l’atmosfera del loro pianeta d’origine: Nibiru.
CERCARE con il motore di ricerca l’articolo : LE RISERVE AUREE SONO L’ULTIMA SPIAGGIA.
Si, no xe par far polemica, o anca se fuse par far polemica, no xe che la fa male, dopotuto.
Concordo so el punto che te evidensi, Vianelo: la concretesa. Comunque xe ciaro el conceto che el dixe Lodovico. In funsion de on surplus finansiario, se pode pensare de risarcire a on valor equivalente a quelo che, uncò, xe riferio in oro. Per cui, se on doman fuse tuto rabaltà, se pode rimborsare co el valor equivalente ciapando da riferimento el oro.
A me figuro sto exempio: se uncò el oro el xe € 1312/oz, ti te ghe da asicurare € 13120 de btp, te gavaresi asegnà la quota de 10oz. Se capita on patatrac te saresi rixarcio de el valor equivalente a la data de rimborso, de el valore (anca in skei de carta) che gavaria 10oz de oro a quela data.
El punto el xe però che se parla de rimborso in oro. Quindi sto oro ocore verlo, e se no te lo ghe te toca cromparlo. Deso figuremose cosa capita se la Republica Veneta gavese da cromparse l’equivalente de 12.38bn in oro. Se stemo al exempio de prima ocore garantire 9435975610 oz de oro cioè 292515 tonelate de oro!!
Lasemo quindi da parte problemi particolare, come par dire, *quando* stabilire el valore corispondente (sia in faze de asicurasion sia in faze de rimborso), ma solo la idea de dover crompar so el marcà squaxi *trexentomila* tonelate de oro ….hummmm
Eco, no gavevo visto el comento de Crisvi, ma apunto, intel mondo la quota totale de oro la xe stimà in 154000 tonelate, cioè no bastaria la intera quantità de oro al mondo par ripagare i € 12,38 bn de btp che se ga alegramente crompà i Veneti.
(el conto: quantità in volume stimà, 8000 litri, densità specifica oro 19250 Kg/m3, totale 154000 ton)
Spiego co on exenpio.
Dixemo che te ghè na caxa che vale 200 mila euro.
El novo governo tenico decide che te toca ipotecar par el 5% del valor dela to caxa, che xe 10 mila euro e conprarte forzoxamente 10 bot da 1000 euro. Par fantaxia ma ste chi le xe le ipotexi che vola.
Alora Claudio G che no voria mai finansiar el stato talian se cata in man 10 bot finansià co la so caxa.
Fra on ano ghe xe on patatrac stile argentina e el stato talian no paga pi gninte parche no ghe xe pi. I 10 bot i deventa senplici tochi de carta.
Par fortuna xe sta fondà la rep veneta e Claudio gavea informà el INV de sti so 10 bots.
Al tenpo (femo i conti tondi) l’oro valeva 1000 euro par oncia, e donca l’INV ghe dixeva de tegnerse sti diexe tochi de carta che i ghe garantiva 10 once de oro.
Dopo l’indipendensa va su on governo che onora l’inisiativa del INV. E ghe xe do senari.
SENARIO A: el veneto rimane rento l euro ma ga perso el 50% de valore. Claudio no ghe interesa ver 10 once de oro (e par cuesto la rep veneta no ga da preocuparse de cronpar tonelate de oro) ma ghe interesa ver l’ecuivalente in schei. 10 once le vale 20mila euro e Claudio incasa cuesto. Ma no xe che ga guadagnà parche l euro el ga perso de valore ma presapoco xe sta rixarcio del steso valor reale.
SENARIO B: no ghe xe pi l euro ma ghe xe el zecchino veneto e na oncia de oro la costa 500 zechini. Claudio incasa 5000 zechini e va farse la spexa cronpando presapoco l ecuivalente de 10 mila euri de ancò.
scuxime lodovico, me par de capir che alora sto oro el fasa da “ponte”. el xe solo on riferimento del valor.
xusto?
a te digo “scuxime” parchè go da insister:
1) iNV el ghe dixe a claudio de tegnerse i 10 bots che i ghe li garantise lori (INV).
ok, ma me auguro che INV el gapia on fondo vanti chel garantisa (anca parchè el futuro goerno veneto no creo chel onora el vodo. infati bastarìa che claudio ndase drito al goerno coi bots in man sensa pasar da INV). se INV gavese el fondo, parchè on governo dovarìa onorar se pol xa pensarghe INV?
2) forse, stando a l’exenpio, ti dixi che xe la caxa de claudio el “fondo” de garansia?
se, par la nera pì nera, oltre a l’itaja che la se desfa vien anca n’aluvion, claudio oltre la so caxa (coindi el valor intiero de doxentomie euro) el perde anca el valor che xe sta obligà a inpegnar in bots?
vojo dir, funsiona anca sensa ver na caxa-garante concreta?
dognimodo l’idea de on fondo comune veneto (ma concreto) la me piaxaria… par nostra tutela…
Ok, Lodovico, deso ghe semo. Corisponde al exempio che gavevo fato mi intel precedente comento, salvo el punto in cui el rimborso el saria sta festo in oro.
Parché a xera questo el punto mia ciaro, parché se parlava de oro in rimborso, anca intel titolo: “bot in oro”.
A me permeto quindi de rispondere anca a Vianelo. Si, el oro el saria doparà come valor de riferimento, ma no ghe saria alcun rimborso in oro, ma de novo saria cartamoneda, che la sia euro, zechini, US$ o NeuDeutschMark, no importa, la roba importante la xe che no el saria oro fisico …da “ponte” come te dizi ti.
Invese no ghe xe nisun fondo de garansia, xe solo na registrasion de nomi, na specie de “autenticasion” de persone che le dixe, ocio go btp in man, sensa gnanca pretendere de vedar intei fati se sti btp i ghe xe dal bon o no.
Difati la to oservasion la xe coreta, Vianelo. Se se trata de rimborsare queli che ga crompà btp/bot fin deso cioè in asensa de coercision, alora ocoraria tirar su i nomi, ma a se finise so la question moral hazard che gavevo cità. Specialmente se vien slargà la baxe anca ai Buoni postali (come xe sta confermà a Ivano).
Se invese se trata de rimborsare solo queli che xe sta asogetà a cromparse bot/btp co na coercision, alora, sicome saria na roba che investe tuti indistintamente, no serve tirar su elenchi de nomi: tuti i ghe ne gavaria potensial dirito!
El fondo comune Veneto el xe si na bona idea, e se sujeriva da on par de àni de inviarse so sta strada, ostregheta! Quando se dizeva de tirar su oro, o de diversificare, xera par cosa? (…e anca qualche altra inisiativa, Ivano me pode eser testimone).
Ma on fondo no xe che el pode suportar tuti, pode suportar solo queli che ghe ne fa parte, metendoghe rento capitali, e quindi creando on fondo che el xe reale, e no na speransa.
Leggo dalla proposta di Lodovico Pizzati:
… “I risparmiatori veneti rischiano di veder svanire il totale di 12,38 miliardi di euro che detengono oggi in obbligazioni di stato, e gli scenari post default sono molteplici,”
…“Occorre al più presto fare un’anagrafe dei risparmiatori veneti per garantire loro un totale risarcimento per le perdite causate dallo stato italiano, possibile solo sotto una nuova repubblica veneta.”
…Così Pizzati invita chi detiene (detiene adesso. ndr) obbligazioni italiane a comunicare presso il sito dell’Istituto Nazionale Veneto (presieduto dal docente di storia Paolo Bernardini) i dettagli per tutelarsi in caso di crisi totale e eventuale indipendenza.
Da questi passaggi si evince che ci si riferisce ai risparmiatori veneti che detengono oggi titoli del debito italiani.
Dai primi post si capisce che verranno rimborsati anche i detentori di buoni postali.
vorrei dire senza polemica,
Chi ha comprato bot fino a oggi non è stato costretto: ha deciso di investire così i suoi risparmi. Allora, se l’Italia non fallisce egli incassa l’interesse (magari del 7%). Se l’Italia fallisce, lo stato veneto si impegna a rimborsarlo. È evidente che questo diventa un investimento sicuro e redditizio. Credo, che questa proposta rischia di trasformarsi in una istigazione a comprare titoli del debito italiani, ciò rischia di ottenere l’effetto opposto di quello che si prefigge.
Devo aggiungere che anche nel caso di acquisto forzoso, dovrà essere il Parlamento veneto a decidere di rimborsare gli acquirenti. E potrà farlo indipendentemente dalle “anagrafi” fatte dal INV.
te ringrasio claudio.
go capio el “torxiar de carte”.
creo anca de capir che co rivarà l’ora de far conti la repiovega veneta la tornarà indrio i schei so on tot de tenpo, cofà la serenisima (in caxo de goere la inponeva prestiti forsai ma sto debito piovego el vegneva coerto intel xiro de do tre ani e co le case statai tornae inpegnie).
po so la coestion de el fondo comune veneto, de ver in depoxito oro o “carta stanpada”.., no savarìa cossa sarìa mejo. mi diria oro parchè nol se exaurise o deteriora (par far n’exenpio bauco, se te lavi la jaca e drento te gà dexmentegà schei…adio).
però no son par gnente ferà so sta materia… la laso a pizzati.
antonio guadagnini says:
novembre 12, 2011 alle 10:30 pm
…
1) Credo, che questa proposta rischia di trasformarsi in una istigazione a comprare titoli del debito italiani, ciò rischia di ottenere l’effetto opposto di quello che si prefigge.
2) Devo aggiungere che anche nel caso di acquisto forzoso, dovrà essere il Parlamento veneto a decidere di rimborsare gli acquirenti. E potrà farlo indipendentemente dalle “anagrafi” fatte dal INV.
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1) podarìa bastar che INV el rixarcise vanti de na tot data cusì i furbi no i pasa.
2) me scanpa el parchè metar in discusion chi che xe sta sforsà a cronpar.
@Antonio Guadagnini: la questione che evidenzi, cioè quello che dici dopo le parole “vorrei dire senza polemica” è proprio quel moral hazard che dicevo.
@Vianelo: no oro, no almanco *solo* oro. La me idea xera de on paniere, ma i particolari preferiso lasarli rixervà.
Na roba la xe certa: vegnara’ fata on cualche tipo de estorsion obliga’, ciamandola investimento obliga’, e in pratica i cavara’ beni (schei) ai citadini forsandoli de cronpar debito publico par risanar i conti.
Na seconda roba la xe certa: no servira’ a gninte e chi che se cata creditore verso sto stato ghe ne perde e rimane in braghe de tela.
Ora le opsioni le xe do: o te rimani ntel stato talian e te incasi la perdita, o te convinsi na masa critica de persone che l’unica maniera par riaver sti schei xe co na republica veneta indipendente (parche’ le risorse le gavemo par rixarcir chi che gavara’ subio estorsioni ntei ultimi minuti del stato talian). Sta inisiativa del INV serve proprio par render consapevoli de sta alternativa, parche’ no la xe mia sconta’.
” Chi ha comprato bot fino a oggi non è stato costretto: ha deciso di investire così i suoi risparmi. (..) ” ( A. Guadagnini )
Ciò che afferma Guadagnini, in stretti termini giuridici è realistico. Nessuno punta il fucile a un risparmiatore affinchè questo comperi dei titoli spazzatura.
Ma se persino lo Stato va in default, vale la pertinenza meritoria di come sono stati rastrellati questi denari.
Mi riferisco ai famigerati tangobonds argentini, icebonds islandesi e alle obbligazioni spazzatura ( junk bonds ) Cirio, Parmalat e molto prima d’allora per chi ha memoria storica i fondi immobiliari fantasma Europrogramme.
Ha gioco facile Guadagnini a dire : ” Nessuno ti obbliga “.
Questo vale per me, o per lui, o per Pizzati e altri come noi, che sanno condurre le speculazioni d’investimento. Ma come la mettiamo con la signora Maria casalinga, con il signor Gianni pensionato, con Marco al suo primo lavoro che comincia a risparmiare, o con Pino che ha ereditato un discreto lascito da conservare nel tempo ?
Come fanno queste persone a non farsi irretire dal funzionario della Lehman Brothers di turno, che tende a scaricare sul risparmiatore sprovveduto i propri titoli ” vuoti “, coperti da obbligazioni e fondi spazzatura ?
Non lo dico io, E’ STORIA ! ( drammatica )
La proposta di Pizzati secondo me ha una valida base intuitiva, ma si scontra con il calcolo di Claudio.
L’estrema rarità del metallo prezioso chiamato ORO ! ( Au )
157mila tonnellate mondiali, non coprono che in minima parte i pezzi di carta, in gran parte spazzatura finanziaria, che il sistema bancario produce e inventa ogni giorno e non riesce a coprire con reali beni a garanzia.
In pratica un titolo si replica, in suoi cloni, tanto effimeri e volatili, quanto economicamente inconsistenti.
E’ come Pietro avesse un solo lingotto d’oro a garanzia dei suoi prestiti e riuscisse a replicarne con impegni cartacei l’identico valore per decine di volte.
Finanziariamente, molto di quanto esiste è virtuale !
Anche il denaro secondo me è ” vuoto”.
Vero è che è un ” prestito ” al portatore. Il reale proprietario della banconota è la BCE o la FED.
Cosa può sostituire allora il controvalore ORO, quale garanzia reale e tangibile, a meno di non arrivare a farlo valere 1 milione di euro il grammo ?
Risposta : L’ARGENTO ( Ag )
La disponibilità mondiale d’argento compreso quello privato e contenuto in strumenti e macchinari, è stimato in oltre 35 milioni di tonnellate.
Ecco che la disponibilità potrebbe essere molto più diffusa e alla portata di molti.
Un metallo prezioso che offre precise garanzie specie in termini di tornaconto economico.
Ogni titolo potrebbe essere vincolato ad esso.
Inoltre le miniere d’argento promettono molto più metallo di quelle d’oro, anche in proporzione e l’impatto estrattivo e inquinante pare essere minore.
Venezia un tempo era ricchissima si d’oro, ma soprattutto d’argento, anche se il dannato nano Corso depredò il patriziato Veneto di ogni valore, intrinseco, comprese statue, posateria e vasellame d’argento.
Ad esempio si trova ancora la posateria d’argento Veneziana del ‘500-600, ma sono rarissimi gli omologhi pezzi del ‘700, resi quasi introvabili dalla costante attività predatoria dell’esercito di straccioni francese e dalla vigliaccheria del Maggior Consiglio del 1797.
Al tempo dei faraoni, l’argento era considerato un metallo più prezioso dell’oro, sia perchè ancora più raro del secondo, sia per ragioni religiose, perchè al tempo si riteneva che lo scheletro degli Dei egizi fosse composto da questo metallo, al tempo mitico quasi quanto l’Oricalco degli Atlantidei.
Chissà che questo metallo sia il l’inizio del futuro riscatto della futura nazione Serenissima.
La nuova alba, dopo il forzato tramonto del 1797.
Virtute duce, comite fortuna. ( Cicerone )
Dal grafico qua sopra (che rappresenta il trend dell’ARGENTO dal 2005 al 2010) possiamo però notare che anche il prezzo dell’argento fisico quotato in dollari americani non ha scherzato in quanto a rivalutazione passando dai 7,42 dollari l’oncia di cinque anni fa agli attuali 23,38 USD per totalizzare quindi un ritorno medio annuo composto pari al 25,80%, già di per sè superiore a quello dell’oro.
Le buone notizie per gli investitori in ARGENTO, tuttavia, sono appena cominciate.
Se infatti noi prendiamo il prezzo attuale in USD dell’oro all’oncia (1.346,50 USD) e lo dividiamo per quello dell’argento (23,38 USD) notiamo che il rapporto di cambio tra i due metalli preziosi è pari a oltre 57.
In altre parole, occorrono circa 57 once d’argento (o kg d’argento se vogliamo ragionare con il sistema metrico decimale) per acquistare un’oncia d’oro (o un kg d’oro).
Questo rapporto è, storicamente parlando, assolutamente svantaggioso nei confronti dell’argento visto che da secoli i due metalli scambiano tra loro tipicamente ad un rapporto compreso tra 12 e 16 volte.
In altre parole, alle quotazioni attuali, l’ARGENTO appare assolutamente SOTTOVALUTATO rispetto all’oro e dovrebbe quindi avere un potenziale di crescita ancora più elevato nei prossimi anni, almeno doppio rispetto a quello dell’oro.
Il motivo di questa forbice così allargata tra il prezzo dell’oro e quello dell’argento è da attribuirsi a ragioni storiche che non starò qui ad elencare ma che, per quanto si intuisce oggi sui macrotrend dei prossimi anni, sembrano assolutamente destinate a rientrare per riportare il rapporto ORO / ARGENTO attorno al proprio valore storico.
A ulteriore maggior favore dell’ARGENTO va invece considerato il fatto che è un materiale utilizzato non solo in gioielleria come l’oro ma oggi come oggi prevalentemente per una vasta varietà di scopi industriali.
Troviamo infatti infinitesime percentuali di argento in ogni telefonino cellulare di ultima generazione come il gettonatissimo Iphone, nei pannelli solari (di cui si prevede una crescita di 20/40 volte in 10 anni), negli RFID dei dispositivi anti taccheggio, in molte applicazioni medicali e per la conservazione degli alimenti, in talune tessere magnetiche etc.
Tutto questo argento viene utilizzato e solitamente successivamente perso nelle discariche durante lo smaltimento dei rifiuti industriali per cui ciò sta portando un pò alla volta ad un impoverimento verticale delle riserve mondiali d’argento, cosa che non succede invece con l’oro impiegato in gioielleria che viene riciclato e riutilizzato per la gran parte.
Detengo e verso il mio TFR in un fondo pensione integrativo ( sodirarietaveneto.it) , con linea di investimento “prudente” .
Sono tentato di passare al comparto azionario, in quanto di prudente non ci vedo più molto, visto che dalla lettura del bilancio 2010 ho visto che con questo profilo, che avrebbe dovuto essere sicuro e -blindato- il mio fondo integrativo investe nella gestione oltre il 60% del capitale in titoli di stato italiani.
Per questo motivo sono molto preoccupato.
A parte queste considerazioni , prendete anche me ? E cosa devo dichiararvi .
Basta semplicemente iscriversi all’anagrafe o servono altri dati.
Es: nome del fondo, capitale investito, profilo d’inventimento, percentuale di titoli governativi.
Scusate ma dovete tener conto che il medio risparmiatore è praticamente ” ignorante” e poco sensibile a concetti come default, rischio paese ecc. Il caso Argentina, da quel che vedo tutti i giorni nel mio lavoro, sembra non essere stato sufficiente a far comprendere che il concetto Titolo di Stato = Sicurezza non è più un assioma inconfutabile. Quindi perchè gettare la croce su chi compra inconsapevolmente Bot e Btp ? Perchè Veneto Stato per tramite i sui dirigenti non valuta i compirtamenti di chi consiglia di comprare Btp, vedi Zaia, senza averne titolo, ovvero esercitando abusivamente la professione di promotore finanziario ?
Buon punto il tuo Stefano V.
Certo che anche la testimonianza di Giovanni fa pensare che in realtà alla fine saranno davvero in tanti a restare in mutande.
Per via delle considerazioni fatte da Crisvi sul rapporto oro/argento vorrei suggerire anche di guardare la cosa dal lato opposto: e se fosse che è l’oro ad essere sopravvalutato?
> Claudio : Certo che l’oro ha avuto un rialzo decisamente ” gonfiato ” negli ultimi tempi.
Basti vedere la differenza di quotazione percentuale tra oro e argento.
Il rapporto storico era 12-16 :1 ( 1 kg doro = 16 kg d’argento
Oggi questo rapporto è intorno a 30:1
le contrattazioni internazionali dei metalli preziosi si perfezionano in once comunque e nn in grammi o chili.
Il principio è quello della domanda e offerta, Paesi emergenti come la Cina e l’India hanno elevato esponenzialmente la richiesta del metallo giallo.
Il valore che si dà ai preziosi è effimero e molto volatile.
Se a esempio prendi i diamanti, se domattina la De Beers ponesse sul mercato le enormi quantità d’estratto, presenti nei suoi capienti forzieri e camere blindate, questo trasparente minerale di carbonio, considerato raro e preziosissimo, varrebbe quanto il quarzo.
E’ bastata una minor richiesta di diamanti colorati nel mondo, per far precipitare il valore di questa pietra nella sue varianti cromatiche.
Ciò dimostra come il valore attribuito ai preziosi sia effimero.
> Stefano : Di base la tua osservazione è giusta. Tuttavia grazie al WEB, oggi si può ottenere una incredibile mole di dati in tempo reale.
Ben diversa dall’epoca nostra in cui si doveva consultare o acquistare qualche tonellata di libri e monografie, per ottenere informazioni sicure e dettagliate su un argomento.
Ritengo che se uno non s’informa, non si documenta e non evolve, è giusto che ne paghi le conseguenze di tasca propria.
E’ facile, troppo facile, che gli altri cucinino, tolgano dal fuoco e addirittura ti servano una pietanza nel piatto, quando magari gli si chiede pure di tagliartela a pezzettini per piccoli bocconi. ( è un TU impersonale ed esemplificativo il mio, non mi riferisco a te in particolare)
Secondo me ognuno deve fare la propria parte, documentandosi di conseguenza.
Leggere, verificare, studiare, informarsi, per non soccombere.
I termini tecnici vengono sempre più utilizzati, anche su TV e giornali. Siamo noi che non riusciamo a stare al passo evolutivo del mercato economico.
Il termine Spread ad esempio quante volte lo leggiamo e lo ascoltiamo in TV ?
Se uno non lo conosce, è più sensibile ad essere fregato dal primo funzionario di banca che gli proporrà investimenti.
> Giovanni : Vorrei precisare che in questo spazio, il nostro è solamente un semplice discettare di fenomeni economici e d’investimento, non certo una proposta, o richiesta d’investimento verso terzi.
Non consiglio a nessuno questo o l’altro investimento, specie nel comparto azionario e nelle speculazioni in genere.
Non lo consiglio neppure ad amici e parenti, perchè nessuno ha certezza in un valido ritorno dell’investimento.
Vale comunque sempre il detto di J. Rockfeller : ” vendi quando tutti comprano e compra quando tutti vendono ”
Se hai investimenti da fare, nel tuo specifico di piccolo risparmiatore, ti consiglio molta prudenza.
Al posto tuo resterei su un sistema garantito a rendimento più basso, ma al sicuro dalle altalene del mercato azionario, fondi comuni, e di beni preziosi. Nel rischio comprendo anche certe obbligazioni e titoli di Stato.
Valuta ad esempio contoarancio. ( ing direct )
Hai 20-30mila euro da investire ?
Il suo conto vincolato a 1 anno garantisce il 4,20 lordo. Non moltissimo è vero, ma i rischi sono praticamente nulli. Spese zero e possibilità di riscattare anche anticipatamente il credito, con piccola penale.
l’ABI e il fondo europeo, garantiscono intorno ai 100.000 euro, ogni deposito bancario in ambito UE e italiano.
Chi possiede un conto corrente ( cc ) adesso ricade su una tassazione del 20%, identica agli altri investimenti.
Il risparmio vincolato diventa quindi più conveniente.
Chiaramente la mia è solo una indicazione esemplificativa e non una proposta.
Ti consiglio sola una cosa.
Diffida dai personaggi, che t’invitano ad aderire a forme d’investimento contorte, oppure alle sollecitazioni di certi funzionari di banca.
Molto spesso, le banche vogliono disfarsi di titoli a rischio di default e li addossano al “pollo ” di turno.
Ne sanno qualcosa gli investitori Parmalat, Cirio, tangobonds ( titoli di Stato argentini )
Un saluto a tutti e :
WSM
Crisvi non hai capito il mio problema.
Io sto parlando della mia quota parte di fondo pensione integrativo obbligatorio per legge e io ci devo versare il TFR , ovvero quello che una volta era la liquidazione, volente o nolente, oggi forzosamente fagocitata dai fondi pensione integrativi allorquando si sono accorti che con la pensione INPS non ci avresti più cavato molto, se non un aliquota del 50% dell’ultimo stipendio.
Un po di soldi li metto io, un pò deve metterli l’azienda e questo dovrebbe garantirmi una seconda pensione che integra quella INPS.
Questo è il mio fondo : http://www.solidarietaveneto.it
Hai poco da dire ma i fondi pensioni integrativi investono in titoli di stato ed obbligazioni societarie ( profilo prudente) , in azioni (profili dinamici) o metà e metà ( profili bilanciati).
L’unica cosa che posso fare è sciftare il profilo.
Ma come puoi vedere il rendimento negli ultimi anni, a prescindere dal profilo, è inesistente se non addirittura negativo. A questo si deve aggiungere oggi anche un alto rischio , a prescindere dal tipo di investimento.
Oltre ai danni anche le beffe . Se continua così sarà rivolta sociale !
Si, hai ragione, avevo interpretato male il tuo discorso.
Hia lo stesso problema di altri miei amici dipendenti.
Uno ad esempio, che lavora per una grande multinazionale, mi ha confidato che anche il suo fondo pensione integrativo fa acqua da tutte le parti. Il valore si è dimezzato in pochi anni.
Migliaia di dipendenti che lavorano in italia, sono disperati al riguardo.
Io lo dicevo fin dalla loro istituzione, che questi fondi avrebbero fatto la felicità solamente di banche e assicurazioni, che si trattengono il 10% circa in commissioni.
Secondo me un ladrocinio.
Io preferisco mille volte rischiare di mio. Se sbaglio pago e m’incazzo con me stesso ( è capitato anche a me un titolo in default ( obbligazioni Del Monte ), anche se speculo sin dagli anni ’80 e il bilancio è decisamente positivo .
Ma se sbagliano gli altri con i miei soldi, m’incazzo doppio, specie se mi obbligano a affidarmi a fondi risparmio obbligatori.
Dipendesse da me nn esiterebbe neppure l’INPS, perchè chi oggi ha 30 anni, non vedrà mai la sua pensione e forse neppure chi ne ha 40.
Ti consiglio di porre il tuo quesito a un’associazione consumatori, il problema è articolato e complesso, come ogni obbligo di Stato.
Concordo con te riguardo la rivolta sociale. Gli indignados ne sono un chiaro esempio.
Il mondo è ridotto alla fame per soddisfare l’inesauribile sete di potere di 900 ultrapotenti residenti in tutto il globo.
Admin il sistema ha perduto il mio post rivolto a Giovanni.
nessuna offesa a nessuno, nessun sconfinamento della netiquette, nessun link d’appoggio………………………..cosa è successo ?
Puoi inserirlo per favore ? L’ho postato alle 17,45 di oggi