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L’invidia, le menzogne e l’ignoranza dei servi dei partiti

Leggo ancora menzogne in rete su di me. Evidentemente qualcuno trova più tempo da dedicare alla diffamazione dell’avversario piuttosto che alla costruzione di un Veneto Stato indipendente.
Questo qualcuno, rigorosamente anonimo, mostrando documenti che hanno tutta la caratteristica di essere artificiali, asserisce che io prenderei soldi dal Pdl. Mi piacerebbe sapere come. Non ho contratti con persone legate al pdl, che io sappia. Ho fatto un solo contratto di modesta valore economico, destinato a un servizio pubblico, per conto di una società privata che me lo ha commissionato. Tale contratto costituisce meno dell’1% del fatturato della mia azienda, che per il 99% dipende dal settore privato e per più del 50% da società multinazionali. Non conosco le posizioni politiche dei miei Clienti né mi interessano, non ne abbiamo mai parlato, com’è normale che sia in affari e anche perché il lavoro che faccio, per fortuna, o per abilità, ha la caratteristica di avere poca concorrenza, perché le competenze sono esclusive.
Dopo l’attività politica giovanile, compresi infatti che la prima condizione per fare politica in modo serio senza subire ricatti era l’indipendenza economica. Senza libertà economica non c’è alcuna libertà!
Diversi anni fa ho scelto quindi a proposito di specializzarmi nel settore delle tecnologie di comunicazione innovative, proprio per evitare nel futuro (e nel presente) di dipendere da ricatti di partiti, o di singoli esponenti politici. Dopo aver lavorato come dipendente per diversi anni, con molte soddisfazioni, un anno fa decisi di fare il salto e di mettermi in proprio, investendo la mia liquidazione nell’avvio di una nuova società dedicata principalmente allo sviluppo di applicazioni per smartphone, tablet e social network.
Non è facile il mio lavoro (come nessun altro lo è): esso richiede grande flessibilità per capire le evoluzioni continue di mercati molto turbolenti, ma mi dà grande gratificazione. Capisco che magari chi fa un lavoro che dipende dagli umori e dagli ordini dei politici fatichi a capire la mia situazione di fiera indipendenza, ma non posso farci niente, se non provare umana compassione per chi ogni giorno é costretto magari a avvilirsi professionalmente, pur di accontentare qualche padrone di partito. Io ho la fortuna di non doverlo fare e la sfortuna di dover sopportare chi non può capirlo.
Non ho la presunzione di farmi benvolere dagli invidiosi, ma non posso nemmeno permettere che vengano fatte girare falsità da qualche malintenzionato, che magari si gode uno stipendio pubblico in quota di qualche partito danneggiato dalla mia azione civica per l’indipendenza del Veneto Stato.

giane

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