Oppressione fiscale nel mondo: Italia 170°, subito dietro alla Mauritania e appena davanti a Kyrgyz Republic e Algeria
È stato pubblicato di recente lo studio “Paying taxes 2012”, a cura dell’organizzazione Doing Business, che raffronta su scala globale i sistemi fiscali e le tassazioni in tutto il mondo.
Dallo studio emerge un dato che forse non è noto a molti e che rivela con la sua crudezza tutta la sua drammaticità.
Esso infatti riporta la classifica di 185 stati al mondo in tema di pressione fiscale sulle aziende.
L’Italia si colloca al 170° posto al mondo, subito dietro alla Mauritania e appena davanti a Kyrgyz Republic e Algeria.
Quando parliamo di Veneto oppresso da un autentico inferno fiscale facciamo quindi un semplice esercizio di tragico realismo.
Il 170° posto al mondo per libertà del sistema fiscale è dato da una tassazione totale che raggiunge il 68,5%, somma di un 22,8% medio di tasse sugli utili e di ben il 43,40% di tasse sul lavoro, cui si aggiunge un 2,3% di altre tasse. Tale situazione, oltre a portarci negli ultimi posti al mondo, ci relega ovviamente all’ultimo posto in Europa, come mostra la figura riportata.
È quindi sorprendente rilevare come a fronte dell’assoluto degrado dei servizi pubblici offerti dallo stato italiano in decomposizione e della più sconvolgente tra le pressioni fiscali al mondo, i cittadini veneti e le proprie aziende in particolare continuino ad assolvere il loro dovere di pagatori di tasse, con una percentuale di evasione molto bassa, raffrontabile ai tassi di evasione degli stati scandinavi.
Come abbiamo visto in questi giorni, l’indipendenza del Veneto avverrà, con un percorso pacifico di diritto internazionale che non prevede il passaggio per Roma, incompetente a pronunciarsi in merito, dato che ogni stato è originato dalla sovranità dei propri cittadini. Un recente sondaggio commissionato da Veneto Stato e realizzato da MPS Marketing ha dimostrato in modo scientifico che la maggioranza assoluta degli elettori veneti vuole l’indipendenza del Veneto senza se e senza ma, anticipando un semplice passaggio istituzionale che sarà una naturale e ovvia conseguenza della volontà popolare e che porterà quindi uno straordinario surplus di risorse.
Tali risorse, oggi bruciate nel calderone inutile dello stato italiano marcio e fallito, allora potranno essere impiegate da un lato per diminuire l’oppressione fiscale attuale, magari portandoci (gradualmente per evitare fenomeni inflattivi) a una flat tax del 15% e dall’altro consentendo al Veneto Stato indipendente di fornire servizi ed infrastrutture di pubblica utilità, che oggi sono degradati se non del tutto assenti, e il cui sviluppo ci consentirebbe di vivere come cittadini di serie A e di mettere le nostre aziende in grado di competere nel mondo sempre più interconnesso.
Press News Veneto
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