Negli ultimi mesi abbiamo assistito a un cambio drastico del quadro politico italiano. Sotto la minaccia del default immediato, il tragicomico governo Berlusconi ha lasciato il campo a un governo tecnico di professoroni guidati da rigor Montis, che cerca di tenere in vita sotto respirazione finanziaria assistita il moribondo stato italico, causando però alcuni effetti collaterali forse imprevisti.
Oggi infatti il quadro politico italiano manca dell’unico puntello che negli ultimi vent’anni lo ha tenuto tristemente in piedi, ovvero l’antiberlusconismo.
Con il cadavere politico del cavaliere, che sopravvive malamente a sé stesso, è infatti venuta meno quella straordinaria “unità nazionale” delle sinistre e dell’intellighentia italica fondata esclusivamente sull’odio verso Silvio. Morto Silvio, è morta l’Italia. Il dramma tutto italiano è che nel frattempo nulla appare all’orizzonte in grado di frenare la decomposizione dei partiti italiani, il cui fetore nauseabondo è oramai ben avvertibile anche dai nasi meno sensibili.
In tale scenario si comprende bene il consenso ormai galoppante verso il progetto legale e democratico di indipendenza di Veneto Stato.
Oramai non fanno più notizia i convegni con centinaia di persone, che applaudono il segretario Lodovico Pizzati, il presidente Alessia Bellon, l’avvocato Alessio Morosin, o nuovi giovani straordinarie speranze come Anna e Elena Durigon.
Il passaparola mediatico e personale sta infiltrando ogni giorno di più la struttura dello stato italico che teneva il Veneto succube del potere della partitocrazia ladra italiana e dei suoi squallidi vassalli locali.
L’altra sera ho cenato con un sindaco leghista, che ci sta pregando di insegnare ai suoi capi il percorso democratico per l’indipendenza del Veneto Stato. Ho fatto una domanda a questo per ora anonimo politico della lega che intrattiene relazioni pericolose con l’establishment di Veneto Stato.
“Ma cosa direte ora agli elettori per convincerli a votarvi?”. Quale sarà la parolina magica che useranno gli apprendisti stregoni per cercare di frenare l’emorragia di consenso a favore del progetto indipendentista di Veneto Stato?
“Siamo morti, la lega è morta e sepolta”, è stata la sua risposta.
Silvio è morto, la lega è morta, la sinistra è morta, l’Italia è morta.
L’indipendenza del Veneto Stato è questione di poco tempo, forse pochi mesi.
Aiutati ad ottenerla, iscriviti oggi stesso a Veneto Stato.
Gianluca Busato
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parole sante la lega e tutti i partiti italiani sono morti
Silvio è morto, la lega è morta, la sinistra è morta, l’Italia è morta.
Ben detto Mirko Cappa,PAROLE SANTE!
Grande Gianluca Busato,l’indipendenza unica speranza.
W la Serenissima Repubblica!.
W San Marco!.
BASTA ITALIA.