Ieri il governatore del Veneto in occasione della trasmissione “LA VOCE DELLA RETE” ha palesato una preoccupante carenza culturale e politica, dimostrando di non conoscere, o di far finta di non voler conoscere, il percorso legale e democratico per l’indipendenza del Veneto Stato.
Luca Zaia in particolare, al minuto 2.20 nella video-sintesi realizzata dal blogger Stefano Zanet sotto riportata, in merito alla possibilità di indire un referendum per l’indipendenza del Veneto ha risposto “se poi ci sono altre soluzioni che noi non abbiamo capito perché siamo limitati, basta che ce lo dicano”.
Data l’importanza e la gravità del momento politico che stiamo attraversando, cogliamo al volo l’invito del presidente del Veneto per fargli sapere che si sta sbagliando di grosso. Non sappiamo se si sbaglia per una propria carenza culturale, o perché mal consigliato, oppure infine, ma vogliamo pensare che così non sia, perché difende un qualche interesse a tenere il Veneto succube dello stato italiano.
Il diritto di autodeterminazione del Popolo Veneto semplicemente non è di competenza di Roma. La motivazione è semplice e ancor prima che giuridica è naturale. Quando uno stato nascente si alza in piedi, pacificamente e democraticamente, al cospetto della comunità internazionale, nessun altro stato può alcunché nei suoi confronti. Per analogia, Roma avrebbe nei confronti del costituente Veneto Stato lo stesso ipotetico potere di Parigi. Potrebbe quindi fare una sola cosa: riconoscerlo.
L’Italia è quindi incompetente a pronunciarsi su un aspetto che la vedrebbe estranea. Le resterebbe certo la strada della violenza, ma l’Italia non potrebbe perseguirla, poiché è parte integrante della comunità internazionale e ne ha recepito i principi cardine, tra cui appunto l’autodeterminazione dei Popoli.
Insomma, quando il popolo veneto voterà a suo favore in un referendum con monitoraggio internazionale, l’indipendenza avverrà come logica e naturale conseguenza, come emanazione della sovranità popolare veneta.
Certo, è necessario un mandato democratico per ottenere l’indipendenza.
Tale mandato sarà originato appunto da un referendum con un’unica semplice domanda che permetterà al popolo veneto di dire un chiaro “Sì”, oppure un “No” all’indipendenza della Venetia. Potranno votare tutti gli aventi diritto al voto nel territorio veneto chiamato alle urne per il referendum.
È bene che il governatore sappia che la regione Veneto ha l’autorizzazione per tenere un referendum per l’indipendenza. Lo prevede lo statuto e nulla osta de facto persino nella costituzione, dato che l’Italia recepisce e fa propria la norma, divenuta oramai principio di diritto internazione, sull’autodeterminazione dei popoli, rafforzandola adirittura con la definizione legalmente riconosciuta di popolo veneto. Tale combinato giuridico, proprio in quanto diritto internazionale rappresenta un diritto cogente e ha valore superiore anche alla costituzione.
Ciò nella storia non è avvenuto per caso, in quanto il diritto di autodeterminazione costituisce un diritto pre-costituzionale inalienabile e nel mondo moderno dove i confronti tra popoli si dirimono sempre più in base alle convenzioni internazionali tale evoluzione risulta una logica e naturale conseguenza.
I veneti non vivono in un mondo diverso e isolato dal pianeta Terra, anche se l’Italia costituisce una sacca di retroguardia nel mondo civile: così come è avvenuto in moltissimi dei quasi 130 nuovi stati indipendenti che si sono aggiunti ai circa 70 del dopoguerra e così come oggi sta per iniziare ad avvenire nel cuore d’Europa, da Edimburgo a Bruxelles, presto il percorso di indipendenza si compierà avverrà anche nel Veneto Stato.
Che a Zaia piaccia oppure no, è sufficiente che lo voglia la maggioranza dei veneti. Veneto Stato è nato proprio per far sì che ciò avvenga e in tempi rapidi.
Gianluca Busato
Press News Veneto
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El problema che percepiso mi l’è che el dirito natural, l’autodeterminasion dei popoli e, pì in generale, EL DIRITO INTERNASIONAL iè carta strasa bona par le scoase, questo i me lo dixe TUTI quei che gha studià un fià de dirito (e i me lo dixe sensa che tiri in bal l’indipendensa del veneto, i me lo dixe parlando de robe generiche).
Firme de tratai fati tanto par pro-forma e che nisuni se gha inpenja sul serio de rispetar, visto che ala fine ogni stato el fa chel casso chel vol (vedi Danimarca che lasa da parte i’acordi de Schengen).
Se la Scosia la se prepara a nar par conto suo, l’è parché l’England no la se mete mia masa de traerso. Inoltre el Commonwealth dei U.K., no l’è mia ‘na putanada da sirco dei orori cofà l’è el dogma unitario italiota scrito de sora la costitusion vecia e smarsa che spusa da nafatalina.
El stato merdocratico taliota… beh, lasen star, voi vedar se nol se metarìa de traerso fin a l’ultimo…
Veneto Stato el fa ben a batarse par rivar a farse valer dinansi ala comunità internasional (e i veneti i g’avaria el dirito storico de essar rapresentai da de soli, s’ancaben no i xe riusii a farse vanti al congreso de Viena doxento ani fa, cofà altri popoli italici se i volese)…
Magari el diman el sarà acora pì favorevole, xusto macàr su sta diresion par pareciarse ad ogni situasion… preparandose a l’eventualità che tuto vaga a remengo e che i veneti i se farà ciavar in eterno finché no i sarà estinti fin a l’ultimo omo de soca in sta pòra tera veneta…
PS: salvo che no se sia xà desfà tuto grasie ala LUNGIMIRANSA politica de xerta xente che conosemo
-_-
@Francesco non direi proprio. Io non me ne intendo di diritto, ma nell’esame che feci anni fa in “diritto della comunità europea” erano state evidenziate delle sentenze europee che mettevano in subordine le costituzioni degli stati membri. L’europa rispetta il diritto internazionale, perciò anche per la proprietà transitiva se ne deduce che il diritto all’autodeterminazione non è solo sacrosanto ma è anche vincolante e supera la costituzione italiana.
Non c’è niente da fare, noi ci prendiamo l’indipendenza, è un diritto naturale, chi non lo concede dimostra la sua tirannia e rafforza le nostre intenzioni.
Anche perchè bastano 15 gg di sciopero fiscale per chiudere definitivamente lo stato italiano
Io farei lo stesso un referendum per l’indipendenza a prescindere, è un modo anche per contarsi, e cioè vedere realmente la percentuale di consensi del sì e del no, e se poi dopo averle depositate a Montecitorio non si conclude niente, perlomeno potremmo un giorno dire “noi l’abbiamo fatto e la dittatura italiota non ce l’ha permessa” con le conseguenze del poi.
Grandissimi ragazzi con le mail da casa!Non avevo mai visto Zaia così sotto pressione,sembrava un pugile alle corde….continuiamo a stargli addosso in questo modo,la volontà popolare se convinta e determinata può arrivare al risultato finale che a roma siano contrari non conta nulla.Zaia pensa che a Londra siano felici di perdere la Scozia?Ma non possono andare contro la volontà degli scozzesi.In realtà è solo un burattino nelle mani corrotte di Bossi,gli basterà far chiudere qualche altra fabbrica,avere più disoccupati per strada e la mancanza di lavoro porterà i Veneti a pretendere l’indipendenza schiacciando qualsiasi politico contrario.
Allora ragazzi è inutile Zaia ha parlato bene, don’t worry non sono leghista, anzi se fosse per me….
Ve be comunque questa storia del diritto all’indipendenza tramite referendum fa acqua da molte parti.
In primo luogo il concetto di popolo veneto è espresso nello statuto delle regione che è ente non originario (come lo Stato) ma bensì derivato (trae la sua legittimazione dalle fonti della Stato ossia la Cost.).
Vi sono alcune sentenze della C.Cost che mettono in evidenza che “popolo veneto” non significa giuridicamente nulla, allego link: http://www.doveneto.org/index.php?option=com_content&task=view&id=42&Itemid=45&lang=it_IT
In più non è previsto in nessuna fonte del diritto (fonte fatto e non atto) nessun referendum per l’autodeterminazione, nessuno (putroppo, non vorrei passare per un italianista che non sono),
se un ipotetica assemblea regionale (con gov e giunta) indisse (un giorno) un referendum quest’ultima (con Gov e Giunta) verrebbero sciolte in base all’articolo 120 e 126 (“Con decreto motivato del Presidente della Repubblica sono disposti lo scioglimento del Consiglio regionale e la rimozione del Presidente della Giunta che abbiano compiuto atti contrari alla Costituzione o gravi violazioni di legge. Lo scioglimento e la rimozione possono altresì essere disposti per ragioni di sicurezza nazionale.”)
Le norme europee (direttive, regolamenti, decisioni ) anche se self executing (auto applicanti, non necessitano di alcuna interposizione di atti nazionali ossia attuazioni) non possono intaccare i principi fondamentali della Costituzione tra i quali la C.Cost. ha riconosciuto l’indivisibilità della Repubblica (concetto del menga ma purtroppo è così). Quindi nessuno dall’esterno è legittimato a
imporre allo stato italiano la concessione di un referendum per l’autodeterminazione il cui relativo diritto a livello internazionale è vago e confuso, oggi si tende a riconoscere tale diritto a quei “popoli” che cercano di iniziare un processo di decolonizzazione (e il Veneto non lo è).
E’ inutile tirare in ballo la Scozia o la Catalogna (e i Baschi?) poichè la prima sta contrattando un possibile referendum (quindi non in base al diritto naturale che non significa nulla ) e la seconda per indire un referendum separatista dovrebbe chiedere il permesso a Madrid (il parlamento basco ha richiesto un referendum ma da Madrid hanno risposto picche).
Quindi giuridicamente il referendum per l’autodeterminazione è una chimera….ci vogliono altre strategie politiche.
P.s dimenticavo….
nel 1997 l’assemblea regionale aveva richiesto al parlamento di Roma il permesso per indire un referendum autodeterminativo ….. http://www.bepinsegato.net/documenti/Risolusion_42_1998.pdf
qualcuno sa se hanno risposto? : ) Saeudi…
Corte Internazionale di Giustizia dell’Onu, l’Aja, 22 luglio 2010: «La legge generale internazionale non contiene proibizioni all’indipendenza. Di conseguenza la dichiarazione non ha violato la legge generale internazionale», in riferimento alla dichiarazione unilaterale di indipendenza da parte delle Istituzioni Provvisorie di Autogoverno del Kosovo. Ciò implica che, in caso di scioglimento del consiglio regionale veneto d’imperio da parte dell’Italia, si apre la strada (in vero già aperta) per un atto unilaterale della giunta regionale che, in seguito a una prevedibile elezione plebiscitaria con un mandato preciso degli elettori veneti a proclamare l’indipendenza del Veneto, sarebbe legittimata a farlo, in modo democratico e legale, grazie a tale precedente.
È solo uno degli scenari che si apre nel caso in cui l’Italia optasse per la brutalizzazione del Veneto che democraticamente si apprestasse a votare un referendum per l’indipendenza e fosse impedito a farlo per una sciocca decisione di qualche burocrate italiano.
Di fronte alla sovranità popolare veneta non c’è costituzione che tenga. Altrimenti, seguendo le argomentazioni del nostro amico anonimo avremmo tutt’oggi ancora in vigore lo statuto Albertini, che ricordo nel preambolo vergato dalla penna del re recitava di essere “Legge fondamentale perpetua ed irrevocabile”.
Statuto Albertino, ovviamente, non Albertini 🙂
@pnv e secondo te in ambito internazionale chi riconosce un azione del genere ? il Kosovo non è il Veneto….le questioni sono politiche per il Kosovo.
http://www.ilsole24ore.com/art/SoleOnLine4/Mondo/2008/02/kosovo-indipendente-vincono-stati-uniti.shtml?uuid=5d94d638-de24-11dc-b730-00000e251029&DocRulesView=Libero
ma vogliamo paragonare dal punto di vista geo politico il Kosovo al Veneto ? la Serbia all’Italia, sarebbe bello ma si peccherebbe di ingenuità.
“Di fronte alla sovranità popolare veneta non c’è costituzione che tenga. Altrimenti, seguendo le argomentazioni del nostro amico anonimo avremmo tutt’oggi ancora in vigore lo statuto Albertini, che ricordo nel preambolo vergato dalla penna del re recitava di essere “Legge fondamentale perpetua ed irrevocabile”.”
Cosa significa che non c’è Costituzione che tenga? allora per lo stesso motivo un giorno Bassano potrà dichiararsi indipendente? tanto non c’è legge che tenga no?
La citazione dello Statuto Albertino non ha senso perchè è stata la storia a seppelirlo e lo stesso potrebbe benissimo avvenire con la Costituzione italiana ma almeno non dite che è legale e che è un’allegra scampagnata.
Anonimo? se non mi va di dire il mio nome e cognome (e ti chi sito PNV?) posso? altrimenti giro al largo.
So un toso de 21 che sta in provincia de Padova ve basta?
Inoltre suggerisco questa lettura:
http://epistemes.org/2008/02/21/indipendenza-kosovo-e-diritto-internazionale/
Caro amico, dici bene, il Kosovo non è il Veneto, non ha infatti neanche un millesimo delle ragioni che vanta il Veneto per la propria indipendenza. Non ti contesto certo il diritto a non firmarti, semplicemente non sapevo come identificati, non mi pare il caso che tu ti offenda 🙂
Il principio di autodeterminazione dei popoli sancisce il diritto di un popolo ad ottenere l’indipendenza, associarsi a un altro stato o comunque a poter scegliere autonomamente il proprio regime politico. Tale principio costituisce una norma di diritto internazionale generale cioè una norma che produce effetti giuridici (diritti ed obblighi) per tutta la Comunità degli Stati. Inoltre questo principio rappresenta anche una norma di ius cogens, cioè diritto inderogabile (Significa che esso è un principio supremo ed irrinunciabile del diritto internazionale, per cui non può essere derogato mediante convenzione internazionale). Come tutto il diritto internazionale, il diritto di autodeterminazione ratificato da leggi interne, per esempio la L.n.881/1977, esso vale come legge dello Stato che prevale sul diritto interno (Cass.pen. 21-3 1975).
Lo statuto albertino sarà anche stato seppellito dalla storia, ma questa per farlo ha dovuto far votare un referendum per scegliere tra monarchia e repubblica e eleggere un’assemblea costituente.
Appunto la costituente è configurabile come un fatto storico si dice che è quel potere libero nei fini e nei mezzi .
Per quanto bello sia il concetto di diritto di autodeterminazione ripeto che è molto vago e in più gli stati sono molto cauti verso questo tipo di istituto poichè potenzialmente potrebbe disgregarli (insomma non è nei loro interessi).
Allora oggi dal punto di vista giurisprudenziale si tende a riconoscere tale diritto a popoli sottoposti a regimi coloniali e razzisti (come si dice qui:http://epistemes.org/2008/02/21/indipendenza-kosovo-e-diritto-internazionale/).
Che poi il Veneto abbia tanto da guadagnare come Stato indipendente mi pare lapalissiano ma non penso che si possa dire alla gente (sopratutto noi veneti ) che sia semplice e facile .
Probabilmente indipendenza significherebbe forti contrasti e situazioni spiacevoli e violenze (da entrambe le parti)….insomma non è una scampagnata, la gente è giusto che lo sappia.
Ma conosendo (almanco me par) i veneti dassaghe a casa el laoro e i schei el resto el poe ndar ramengo….
Che vi siano studiosi di parte di una serie di stati che tendono a distinguere in modo capzioso l’autodeterminazione “interna” da quella “esterna” è indubbio, ma di tale distinzione teorica non si trova traccia nelle norme di diritto internazionale, ma solo nell’interpretazione appunto di parte. Questi punti di vista sono fatti propri dall’intellighentia degli stati in fase di decomposizione come appunto l’Italia e la Spagna.
E’ invece secondo me profondamente sbagliato evocare violenze come fa il nostro amico anonimo, perché la stragrande maggioranza degli stati che si sono resi indipendenti ha visto processi pacifici e assolutamente tranquilli. Credo che questo sia anche il caso del Veneto, che come propri punti di forza strategici ha tra l’altro una invidiabile posizione periferica rispetto a uno stato centrale che ha ben altre vulnerabilità al proprio interno, oltreché un potere economico, che, per quanto oggetto di continuo saccheggio da parte dello stato, lo rende parte privilegiata in confronto ad altri stati che stanno perseguendo la propria indipendenza.
@Roby ancora??? Non bisogna depositare nulla a montecitorio, moeghea e studiè!
Pnv penso di parlare italiano , allora vorrei capire perché evocherei violenze ? mi fai altri esempi di realtà che si sono rese indipendenti in tal modo ?
Dai su e’ da ingenui vedere la comunità internazionale come un gruppo di soggetti amanti dei diritti dei popoli a prescindere … ma secondo voi la Francia o gli U.S.A andrebbero a riconoscere uno stato veneto auotodichiaratosi ? E se lo facessero con che fine ? Non crederete che lo facciano perché hanno a cuore il futuro dei veneti ? E se riconoscere uno stato veneto significasse rompere certi patti con l’Italia ?
Una cosa e’ dire ai veneti: dobbiamo organizzare proteste civili ossia non riconoscere più la giurisdizione italiana e lottare per arrivare a quella situazione di fatto che ci permetterebbe di arrivare a utili compromessi , un altra e ‘ dir loro che basta fare un referendum … così facile facile .
Se siamo in milioni ok ma se fossimo in 1000 /2000 …. ? Su una popolazione di 5 milioni?
Poi sulla questione giurisprudenziale e’ sbagliato metterla sull’ideologico ossia chi dice così ok gli altri sono tutti venduti …. La questione e’ più complessa poiché il diritto all’ autodeterminazione e’ un arma esplosiva che se usata oltre ogni ragionevole fine può causare notevole instabilità politica a livello internazionale e rendere instabile ogni comunità politica .
Io sono per un inserimento in tutte le costituzioni anche UE del diritto di secessione come diceva Miglio appunto per evitare i conflitti e porre sul tavolo della lotta politica legale un forte elemento in mano alle comunità territoriali di un Paese.
Caro amico, l’Italia si è rovinata la propria reputazione internazionale da molto tempo e non gode certo di tutti questi appoggi di cui parli. E’ un soggetto che si è storicamente dimostrato inaffidabile, sleale, smidollato. Non esiste diplomazia al mondo che veda di buon occhio questo stato.
E’ chiaro che l’indipendenza deve essere voluta dalla maggioranza degli elettori veneti, su questo non ci piove.
Forse intendevi dire un’altra cosa, ma quando scrivevo che ritengo sbagliato evocare violenze, mi riferivo alla tua frase precedente “Probabilmente indipendenza significherebbe forti contrasti e situazioni spiacevoli e violenze”.
E’ evidente invece che il processo pacifico è quello che sta avendo maggiore frequenza di successo e ricopre la maggior parte della casistiche di nuovi stati divenuti indipendenti, in particolare negli ultimi decenni, con processi che hanno avuto qualche piccola differenza l’uno dall’altro ma tutti pacifici: Lettonia, Lituania, Estonia, Cekia, Slovacchia, Slovenia, Montenegro, Groenlandia etc.
Per quanto l’Italia sia un Paese a sovranità limitata è pur sempre un membro dell’Ue, della Nato dell’Onu, è la 7-8 potenza economica mondiale (statistiche del c…..) .
Ha mille problemi ma comunque il fatto di concedere l’indipendenza ad un territorio metterebbe in pericolo l’unità nazionale anche degli altri Paesi ad es. se la Bretagna volesse l’indipendenza dalla Francia? e la Catalogna? sarebbe un grosso problema di politica internazionale.
” Lettonia, Lituania, Estonia”….la causa è stata il crollo dell’URSS, la ex Cecoslovacchia si è divisa a seguito di un accordo tra le parti, la Slovenia nel 91 ha avuto problemi, se pur brevi, di natura militare con la Serbia guerra dei 10 giorni (62 morti, 328 feriti per non parlare dei prigionieri), il Montenegro
(da Wikipedia ma ci sono anche altre fonti fatte meglio) “Il processo di secessione è stato regolato dall’articolo 60 della Carta Costituzionale di Serbia e Montenegro che richiedeva almeno tre anni dalla ratificazione della costituzione prima che uno dei due membri potesse dichiarare l’indipendenza. Lo stesso articolo specificava che per tale dichiarazione era necessaria l’approvazione di un referendum, la cui legge sarebbe stata definita dallo stato membro. Inoltre la costituzione stabiliva che gli stati membri che si fossero separati dalla confederazione avrebbero ereditato tutte le prerogative del precedente stato in materia di appartenenza e accordi con organizzazioni internazionali. Nessuno stato poteva veder riconosciuta la propria dipendenza senza aver prima organizzato un referendum di approvazione.”
La Groenlandia ha ricevuto più autonomia (indipendenza de facto )dalla regina in persona.
http://www.ragionpolitica.it/cms/index.php/20090129814/europa/l-indipendenza-difficile-della-groenlandia.html
Il Veneto ?
e i veneti?
Ripeto che non è così semplice e scontato.
Eppure in questo momento di crisi i veneti che vorrebbero (secondo il vostro sondaggio scientifico)
non sono nemmeno il 60%…..in più il vostro movimento VS si è rotto in due bloccando l’attività, poi ci sono i vari governi veneti, altri partitini micro, tutti con un comune denominatore la conflittualità .
Sinceramente io (21enne) per quanto possa condividere l’idea di un Veneto indipendente sono rimasto scioccato e schifato da i commenti, i toni i comportamenti visti nei siti (VS), sinceramente la cosa è triste, sopratutto in un momento come questo in cui l’Italia è in crisi nera.
Despiase, col rispeto de tuti
Auguri.
Caro amico,
Il tuo pessimismo l’abbiamo compreso, ma non spiega il successo che il percorso democratico e pacifico per l’indipendenza sta avendo in molta parte proprio dell’Europa occidentale che citi. La nostra analisi è che sia in atto proprio un fenomeno storico analogo a quello che ha visto il dissolvimento dell’urss e che ora interessa proprio gli stati colabrodo di casa nostra. È un fenomeno storico che abbate anche la sindrome di Stoccolma che in epoche normali prevale e impedisce appunto la crescita del consenso attorno all’indipendenza.
La tua analisi negativa non tiene conto del fatto che in 3-4 anni i veneti favorevoli all’indipendenza sono passati dal 13% a oltre il 53%. Con l’aumento della comunicazione questa percentuale è destinata a salire, in particolare se riusciamo ad abbattere la diffidenza ideologica che ci sta bloccando la crescita di consenso nelle persone che si collocano ‘ideologicamente’ in quell’ambito.
Pr quanto riguarda le divisioni di cui parli, io vedo finalmente riunioni ogni settimana con centinaia e centinaia di persone diverse che aderiscono al nostro movimento: quale miglior segnale che stiamo facendo bene, dopo anni in cui se ci trovavamo in 20 parlavamo di grande successo?
Guarda non hai torto, non mi sento pessimista ma realista . E’ vero che l’indipendenza esce dai binari del diritto e va in quelli della storia, ma rimango comunque molto dubbioso sulla realtà da te citata … Poi magari mi sbaglio , anzi spero .
Comunque attenti con i sondaggi , non tutto quello che luccica e’ oro…
Lo spirito di critica costruttiva di Albert è condivisibile. Ci sono fattori oggettivi per cui ai paesi alleati dell’Italia non converrebbe una secessione sul territorio Italiano.
Un mero esempio è che Francia, Uk, Germania sono trai i primi creditori del nostro debito pubblico, l’eventuale indipendenza del Veneto renderebbe automatico il default sul debito pubblico nazionale. E secondo voi è nell’interesse di queste nazioni favorire un’eventuale default?
La lotta per l’indipendenza da Ita, sarà lunga, dura e drammatica. Nessuno ci regalerà niente, dovremo sudarcela scalino, dopo scalino.
Tuttavia le considerazioni sopra riportate non escludono che i veneti possano trovare alleati in quelle componenti politicoeconomiche che auspicano una fine degli stati nazionali e la costituzione di un’Europa dei territori e delle regioni.
Albert from Padua ti gà parlà ciaro e s-cieto.
dele olte (anca pì de masa) xe ben far l’avogador de’l diol (anca se fa mal).
no se trata de pesimixmo, otimixmo o realixmo, ma de vardar la roba da ponti defarenti e pareciarse… co xe masa tardi pò no se pol dir “ma mi no pensavo…”.
le grande nasion de ancùo le sta tente che no vegna fora scoilibri. i li aceta par forsa sol coando na nasion la crola soto el so pexo.
andemo vanti, ma tegnimo da conto che gavemo bale de fero internasionai ai pìe.
Sta ki l’è sta na discusion costrutiva, parché l’inpato internasional su un referendum de indipendensa del veneto l’è un pònto fondamental da ciarir…
Ciapando boni spunti da le discusioni tra el redator de PNV e Albert, resto su la mia…
Pareciarse e laorarghe su, el referendum el gha da essar un pònto de rivo, anca ‘na maniera par “schierarse” e farse valer CANBIANDO le leggi, che ricordo che no iè mai esenti da ecesioni o modifiche se la forsa de rivalsa l’è “dura ai banchi”.
La resistensa fiscal condivisa in tute le Venessie, arma non violenta de autodeterminasion che saria un trionfo par la nostra causa, la vedo ben pì dificile da mandar xò ai veneti che pensa solo a casa/laoro/fioi. Masa paura, masa incognite su L’IMEDIATO FUTURO come in tute le rivolusioni mediante metodi radicali … a difaresa de un referendum democratico che, in teoria, ghe darea el tempo a pareciarse la situasion de partensa..
Lo savemo tuti che i veneti no i gha i cojoni (i ghe caschè quando Venesia la gha fato harakiri co xe rivà i napoleonici a pisarghe dòso ai Leoni de San Marco, e no i’è pi ste boni de ritorseli suxo).
N’antra roba:
se in te le Venesie, metemo che su inisiativa de un partio indipendentista (me vien da ridar a pensar a “Veneti Stati”, quindi femo finta chel sia “spontaneo”) se fasese el sciopero fiscal, vualtri no pensio che ne n’aria drio de boto anca i Lumbard, i Piemuntes, i’Emiliani e via cosita?
Se generaria ‘na rivolusion che g’avaria ‘na sola bandiera: Quela italiota.
La spuntaria fora da sola, come un virus minuscolo che deboto fa fora tuta la piantagion.
E ‘na olta chel marasma el se chieta, pian pianela e de sotobanco, se rimetaria in moto la MERDOCRASIA CRONICA de sto stato italiota de merda.
Saria sta tuto vano, o forse se verxaria l’oportunità de far riforme federaliste serie…. ma tanto la merdocrasia la vinsarea istesso desfando ogni progresso.
soravìa, corsi e ricorsi storisi:
xe stà EU a voler l’itaja unìa. xerimo xà tuti (inte sta scarpa) destacai e i ne gà incolà soto l’istitusion tajana.
forsi se gà da tor in considerasion coel che gà dito eforo e cioè de catar aleati.
mi xontarìa, magari inte la lista de stati foresti xà destacai che gà elencà PNV de sora (lori i sa cossa vol dir essar mesi soto, l’ONU… mah). ghe xe anca popoli inte la penixola che i podarìa far la so parte.
A bataja no xe solo par un Veneto indipendente ma xe pa un Europa dei Popoli , democratica, federalista.
Mi no vojo dire che no bisogna lotar ma voria solo sotolineare che xe diffisie e ghe voe inpegno insoma no xe cussì semplice, no basta far un referendum (parchè lo ga fato altri ecc) la xe na roba da programare par i prosimi 30 ani sercando de catare sponde in Italia e in Europa.
X Eforo: dopo il raggiungimento del quorum e il superamento dei si della soglia prevista nel referendum, basta che ci sia dopo anche un solo stato a riconoscerti e l’ indipendenza è fatta. Il Kosovo è indipendente e la Serbia può anche bestemmiare, incazzarsi, fare i salti mortali ma intanto già più di un’ ottantina di stati lo riconoscono come paese indipendente. Una buona parte dell’ export italiano proviene dal Veneto, secondo te gli altri paesi sarebbero tanto scemi da non riconoscerlo troncando di netto rapporti commerciali così importanti?
X Albert from Padua: non la penso come te quando dici che nessuno esternamente può influenzare lo stato italiano e/o obbligarlo ad accettare il referendum. La UE lo fa di già quando obbliga l’ italia a mettersi in regola su vari fronti, tra i quali l’ annoso problema dei rifiuti di Napoli, altrimenti son dolori con sanzioni di diverso tipo con milioni di euro da pagare. Per quanto riguarda la violazione di diritti umani, non è vero che lil diritto all’ autodeterminazione viene svolto solo dove vi siano violazione di diritti umani. Un esempio lampante è la Scozia. WSM
@Alberto
ma come feto dire che basta che ghe sia un solo stato che riconossa el Paese e allora xe fatta? no te pare un discorso molto ingenuo?
L’Unione europea (la Corte di Giustizia o quella per i Diritti dell’Uomo) può sanzionare l’Italia, ma ripeto che “giuridicamente ” (sottolineo giuridicamente) l’unità della Repubblica è un limite costituzionale (no se toca) e qualora tramite un trattato (qualsiasi) si mettesse in discussione questo elemento la C.Cost. andrebbe ad “annullare” quella norma particolare contenuta nel trattato “x” cosicchè non potrà avere alcun effetto giuridico nel nostro ordinamento.
Poi dal punto di vista storico le proteste di massa sarebbero tutt’altra cosa.
Ma non si faccia l’errore di pensare alla comunità degli Stati come una serie di amici benevoli che hanno a cuore gli interessi di chicchessia, non è così, agiscono per interesse nazionale (come è normale), niente è dovuto e nell’ambito del diritto internazionale niente è scontato poichè il confine tra cosa è legge e cosa è politica è davvero labile.
X Albert from Padua:
L’ Unione Europea ha già obbligato l’ italia nel 2006 a cambiare la norma che sanzionava con l’ ergastolo chiunque attentasse all’ unità nazionale sia con metodi democratici sia con metodi violenti. Ora si rischia l’ ergastolo solo qualora venga fatto con metodi violenti. Tutto questo “grazie” alla Turchia: l’UE chiedeva alla Turchia per entrare in Europa una serie di elementi tra i quali il diritto di riconoscere le minoranze curde con l’ opzione dell’ autodeterminazione per loro. La Turchia ha risposto picche in quanto in altri paesi europei quali l’ italia ( e se non me sbajo anca la spagna) veniva negato questo diritto addirittura con l’ ergastolo. Per questo, l’ UE ha sollecitato l’ italia a cambiare la norma. Si, te podarè dir che l’è stà l’ italia a cambiar la so norma, ma l’UE HA SPINTO affinchè avvenisse. Parfin en de paese aretrà come el sudan, governà da ‘n ditator, Bashir, iè riussii ad autodeterminarse ( va ben, ammetto con l’ appoggio degli americani per poi farli diventare una propria colonia petrolifera). Parchè noialtri non dovaressimo riussirghe?WSM
E allora? tale imposizione non intaccava l’unità nazionale ma eliminava dall’ordinamento una sanzione eccessiva e sbagliata (tra l’altro implicitamente anti-costituzionale).
X Albert from Padua:
Però permette anche l’ autodeterminazione quando richiesta!! Ciao Albert, go da far adeso,l’è stà ‘n piaxer parlar con ti.
Permette l’autodeterminazione quando richiesta? che fonte? più che altro permette di esprimere pareri a favore della secessione (anche se questa è illegale, ma non illegittima storicamente).
Il Kosovo non è un’esempio che possiamo utilizzare per stabilire una strategia indipendentista, in quanto la sua indipendenza è stata realizzata tramite il finanziamento e l’azione militare e diplomatica degli Usa e della Nato. Il Kosovo ha avuto un milizia indipendentista chiamata Uck che per anni ha svolto azione di guerriglia contro l’esercito nazionale serbo.
Dovremmo invece imitare l’azione svolta dal Scottish Nazional Party, unico vero esempio europeo di partito indipendentista democratico che miete successi reali.
Il Kosovo ha aperto un’altra porta a tutti quei popoli che aspirano all’autodeterminazione, nel senso che ha creato un precedente in quanto anche in quel caso vi era la costituzione serba che proclamava l’indivisibilità.
La corte dell’AIA ha invece sancito che anche in quel caso la regione Kosovo aveva il diritto di autodeterminarsi.
Il diritto internazionale quindi si è sempre espresso per la libertà delle genti che è anche il motivo fondante dell’ ONU, libertà e diritto al fine di evitare tensioni e possibili conflitti.
L’italia non può neanche avere la scusante della rottura del patto fondativo in quanto il Veneto è arrivato cinque anni dopo e i documenti che vengono alla luce dimostrano sempre di più a quele imbroglio i Veneti siano incappati.
Ma il tempo è galant’uomo ed ora possiamo dire agli italiani e a quanti cercano di spaccare il fronte indipendentista che i nodi vengono al pettine e come una valanga comincia con un sassolino (quel famoso 13%) così ora possiamo progettare senza tentennamenti il Veneto che verrà.
La nostra gloriosissima storia ci fa assurgere ad uno status del quale i nostri detrattori neanche immaginano ed evidentemente neanche conoscono, ma che sicuramente avranno modo di ammirare.
Innanzitutto non si capisce cosa si intende per indivisibilita: di solito la storia ci insegna che essa è vietata se colpisce la nazione,la sovranità come appartenenza storica ,poi i territori sono stati divisi da quando è nato il mondo sia poiché essi dovrebbero rispecchiare la vera nazionalità dei popoli sia di forza in modo illegittimo.Mentre i regimi politici possono essere anche stranieri senza che coincidono con una etnia ,una nazione vera e propria..L.italiani sono veramente una nazione originaria?moltissimi dubbi su questo affiorano le menti ,altresì i plebisciti sono stati fatti legalmente?chi stabilisce se un popolo deve essere superiore a un altro?un trattato ,una legge,una norma coercitiva?La superiorità dovrebbe essere vietata purtroppo esiste in modo sottile
Se un popolo è indivisibile per analogia è anche immodificabile…mi domando se un etnia è veneta o sicula può mai diventare un altra nazionalità?la prassi internazionale più che difendere l.integrità territoriale deve difendere anche l.immodificabilita di un etnia o di un popolo quale nazione ..:non fu fatto per Istria ?poi ognuno può eccepire se fu un errore o meno..però fu fatto è di casi simili ce ne sono stati altri..non difendo nessuno …ma credo che sia più importante la difesa dei popoli senza distinzione alcuna