Non mi piace, usiamo un eufemismo, la situazione che si è venuta a creare nell’indipendentismo veneto. A dir la verità, ogni volta che ci penso mi viene la depressione nera.
Sono un appartenente al cosiddetto .com perché Busato e Pizzati con i loro scritti e le loro parole hanno fatto di me un indipendentista e perché mi riconosco nella loro vision e forma mentis. Una parola in inglese e una in latino per dire che la penso come loro sull’indipendentismo. Prima della fusione non ho fatto i salti di gioia perché sapevo in cuor mio che sarebbe stata problematica a causa delle evidenti differenze. Tuttavia, una volta fatta ho pensato che questa in effetti non poteva che essere lo sbocco naturale per l’indipendentismo presente perché siamo ancora troppo poco forti per avere più partiti; semplice strategia al fine di arrivare all’obiettivo.
Poi i noti fatti sui quali non ho voglia di ritornare. Dico solo che ho trovato il congresso del Viest di ottobre scorso scandaloso solo pensando alle minime regole di democraticità e al semplice buon senso. Da lì in poi si è avviata una spirale sempre più grottesca che ha portato alla situazione attuale. Ma le colpe di Toni o di Bepi non mi interessano più adesso; veramente, adesso mi interessa non avere più questa depressione.
Non abito più in Veneto e seguo la faccenda solo via internet. Sono un esterno che non ha la minima idea delle forze in campo o delle eventuali trattative in corso. Vedo solo due gruppi che si sono incamminati in quella spirale di cui sopra e che porterà a un nulla di fatto. Ripeto per l’ennesima volta: secondo me tutti noi indipendentisti non siamo ancora abbastanza forti per permetterci il lusso di avere più partiti indipendentisti che si rifanno a un percorso legale, pacifico, democratico e referendario. Un percorso condiviso e due partiti, in un acronimo inglese molto usate si direbbe WTF?!
Non siamo ancora abbastanza forti. Sprecare energie facendosi la guerra la reputo una enorme cazzata che getta ridicolo su noi veneti. Sono state fatte enormi cazzate da entrambe le parti, chi pensa che abbiano fatto più cazzate gli uni, chi gli altri: non mi interessa più. Vedere giudici italiani che mettono il becco sulle nostre faccende mi riempie di dolore. Non sto scherzando. Non prendete sottogamba i sentimenti dei veneti indipendentisti. Soprattutto di quelli che abitano all’estero come me, che vedendo la situazione florida del Paese nel quale abitano, ogni maledetto giorno pensano come un mantra: “Pensa come sarebbe il Veneto con una situazione legislativa e statale come questa (la Svizzera), pensa alla ricchezza, alla gioia di sentirsi cittadini e alle sciantixe che potremmo fare se fossimo liberi!” Ogni giorno mi sale la rabbia guardando qui e pensando al Veneto con il freno a mano tirato.
Quindi, in un momento nel quale il partito verde, che ha causato lo smorzamento dell’indipendentismo veneto, si sta sfaldando, potremmo avere enormi opportunità per far breccia con il nostro messaggio di libertà. Però siamo deboli e in guerra tra noi. Ripeto, non conosco le forze di Toni e quelle di Bepi, non mi interessano. Mi interessa che VS esca dal ridicolo per concentrarsi sull’obiettivo che è comune.
Non credo nella malafede di nessuno, né di Toni e il suo gruppo né di Bepi e il suo gruppo. Non penso ci siano dietro chissà quali complotti o macchinazioni, scie chimiche o rettiliani. Semplicemente siamo diversi. Penso che il primo passo sia dare per scontato che siamo diversi. Il secondo dovrebbe essere rendersi conto che sprecare le forze con due entità in conflitto non è strategico (ed è ridicolo). Il terzo sarebbe quello di chiedersi allora come si può stare insieme senza mangiarci tra di noi?
Io propongo un partito confederato, nel vero senso della parola. Poche regole chiare, pochi princìpi da sottoscrivere (tipo il percorso, la non-violenza, etc etc), un direttivo centrale espressione delle sezioni confederate che traccia la politica, un Consiglio dei X esterno formato da persone non iscritte e di specchiata moralità, sezioni che al loro interno si strutturano come meglio credono e con un loro tesoriere che versa al centro un tot. Fosse per me eliminerei la figura di leninista memoria del “segretario” e la sostituirei con diversi speaker bravi a parlare per andare nelle trasmissioni, farsi intervistare, etc etc.
Non sono buonista e dico chiaramente che è ovvio che ci odiamo a vicenda e che siamo diversi. Però dovremmo essere seri, adulti e consapevoli del fatto che allo stato attuale non possiamo fare altro che fare buon viso a cattivo gioco, metterci tutti una mano sul cuore, l’altra al portafoglio e capire che allo stato attuale non possiamo che unire le forze. Abbiamo un percorso condiviso e un obiettivo condiviso: basta e avanza. Le strutture di tutti i partiti odierni fino ad adesso non hanno portato a nulla di buono, perché non provare qualcosa di nuovo?
Ripeto per l’ennesima volta fino allo sfinimento: vivo questa cosa da esterno e da esterno mi deprimo. Se anche voi partite dal presupposto che non esiste malafede ma solo diversità e conflitti che si avvitano su di loro, perché non trarre forza da questa diversità?
Luca, un depresso all’estero
If you liked my post, feel free to subscribe to my rss feeds
Condivido. E rilancio: partiamo dal tesseramento, perché non diamo totale libertà alle singole sezioni di gestire i soldi delle tessere come meglio credono, versando centralmente una quota minima necessaria alla gestione di quelle spese difficilmente divisibili (i.e. gestione marchio).
da lontan se vede senpre on fià pì intiera.
condivido.
Bravissimo Luca, condivido tutto !!!
Con parole diverse, affermavo a Vianelo concetti molto simili a quelli di Luca.
Credo tuttavia sia ancora precoce ipotizzare una nuova unione tra le due anime di VS ( troppe differenze, specie di carattere umano e culturale ).
Ecco il motivo per cui parlavo di : TREGUA
Opzione che sarebbe utile a tutti, specie alla parola INDIPENDENTISMO.
Crisvi 🙂
PS: Le scie chimiche nei cieli, non sono fantascienza ma realtà. Te ne potrei anche spiegare le ragioni.
Direttivo centrale, consiglio dei X… Già state fatte queste proposte.
Ma quello che va in giro colla fascia tricolore (che s’accompagna a quell’altro della bassa) ha gia detto: нет!
Perché Veneto stato è dei soci e non dei saggi (ovvero: ora che ci siamo “eletti” noi, non vorrete certo farci accettare una decina di rompicazzo che ci ravanano tra i coioni mentre organizziamo le marcette circensi nell’attesa d’una poltrona frau a palazzo balbi?).
Noi e loro NON ABBIAMO UN OBIETTIVO COMUNE.
La verità è che, ancora ai tempi, si sono lasciate le porte spalancate. E non per senso di aggregazione ma per mera ingenuità. Quando si lasciano le porte aperte si fa entrare anche tanta gente cattiva, che ormai s’è già accomodata in salotto da un pezzo. Solo qui si fanno proposte per una eventuale riappacificazione/riunificazione del movimento, ma a quegli altri non gliene sborra un cazzo. E della riunificazione e del movimento e del Veneto. A quelli gliene sborra solo di avere tanti bèsi dalla politica.
Certo, mica è colpa loro se sono così, è il loro istinto. Vedi la storiella dello scorpione e la tartaruga.
****************************************
Lo scorpione e la tartaruga
Si racconta di due territori divisi da un fiume.
Da una sponda giunse una tremenda carestia che diffuse la mortalità.
Una tartaruga stava sulla riva del fiume, pronta ad attraversarlo verso il paese ricco di vita, ed uno scorpione le chiese di prenderlo sul suo dorso.
“ Tu sei mio nemico,, non posso, mi uccideresti” disse la tartaruga.
“Non sono così sciocco da annientare il mio unico mezzo di salvezza” replicò lo scorpione, che infine
La convinse a fargli da zattera.
Quando la nuotatrice oltrepassò metà del tragitto, lo scorpione le punse una zampa e la tartaruga, assorbendo il veleno, iniziò a paralizzarsi.
Prima di affondare, questa gli domandò stupita:” Perché l’hai fatto?
Moriremo entrambi”.”Mi dispiace, è la mia natura….“ rispose triste lo scorpione.
” Ma quello che va in giro colla fascia tricolore (che s’accompagna a quell’altro della bassa) ha gia detto: нет! ”
нет : Per chi non conosce la lingua russa, la traduzione è NIET ( il NO assoluto sovietico )
Brutti momenti quelli in cui ero a Mosca intorno al 1990.
Esistevano due tipi di gelato : cioccolato o vaniglia
Entrambe le materie prime arrivavano da Cuba.
Se uscivi dal percorso prestabilito, arrivava un membro del KGB ( forse gli unici che parlassero inglese ) a ” instradarti “.
Non si potevano certo vedere gli ubriachi che morivano congelati per le strade, altrimenti sarebbe stata propaganda antisovietica.
Si mangiava decentemente solo se pagavi in US dollars e ” oliavi” con mance anche molto modeste. ( pochi dollari )
Era anche l’unico modo per ottenere un cenno di sorriso da un sovietico.
Non ho più rivisto gente tanto triste, indifferente e depressa come quella moscovita del tempo ( ma anche Leningrado non era poi differente quando la visitai )
I magazzini GUM avevano solo clienti stranieri che acquistavano spesso matrioske.
Molto altro di vendibile non c’era.
I negozi cittadini avevano solo patate e carote, con file umane lunghissime sin dalle prime luci dell’alba.
Le ferramenta di Stato proponevano solo chiodi da 15, perchè se volevi appendere un quadro, o mettevi quelli lunghi 15 centimetri, oppure dovevi attendere che la fabbrica di Stato ne producesse di piccoli.
Potevano trascorrere 6 mesi prima che li mettessero in produzione.
Unica nota positiva la metropolitana, puntualissima, efficentissima, pulitissima.
Per noi occidentali molto economica ( circa 5 lire corrispettive ai rubli e kopeki del tempo, una corsa completa e finchè rimanevi in metropolitana utilizzavi lo stesso biglietto )
Lì certo non esistevano giovinastri perditempo, che sprecavano soldi con gli spray colorati.
Ricordo anche gli anziani, costretti a lavorare di fatica sino alla morte, per arrotondare una pensione da miseria.
Conoscevo la novella dello scorpione e della tartaruga e ne ho sempre colto il significato allegorico. 🙂
Ormai l’area che fa capo a Pizzati, ha perso la sfida sul simbolo di Veneto Stato, sarebbe più opportuno creare un nuovo movimento più in linea con la politica e le strategie di Pizzati, queste sicuramente avrebbe grande successo, ormai i vecchi partiti politici sono bolliti, si è creato un vuoto di rappresentanza che va colmato, inutile perdere tempo con carte bollate e ricorsi. E’ un consiglio.
ps:cambì avvocato! critichì Guadagnini, ve toì dentro uno che el gà cambià un partito e corrente all’anno.
Eforo:
“Ormai l’area che fa capo a Pizzati, ha perso la sfida sul simbolo di Veneto Stato”
Ma da cosa lo deduci?Se a Verona è stato riconosciuto solo il candidato di .com,come sei arrivato a questa conclusione?
Credo che non ci sia un indipendentista in disaccordo con quanto auspicato.
Viene omessa però la questione più importante: come si addiviene a questo incontro chiarificatore/risolutore?
In altri termini chi ha “l’autorità” di convocare le parti e l’autorevolezza per “imporre” un accordo?
Se solo pensiamo che una parte ha pensato di risolvere la questione coi giudici italioti mi viene solo da ridere (per non piangere), anche perchè pone l’altra parte in una situazione di disagio legittimandola ad agire allo stesso modo (il Viest 1 non è mai stato digerito).
Vi sono stati dei tentativi di mediazione che si sono rivelati solo dei fallimenti con un conseguente irrigidimento delle posizioni. I sinque franchi de mona in scarsea no i ghe xe pi.
Vi è dunque un vecchio saggio riconosciuto da ambo le parti che faccia il caso nostro?
Vi è una persona che sia in grado di tirare le fila al fine di redimere gli inevitabili contrasti che devono essere dipanati?
Un ruolo per un risultato che sembrano alla portata.
Anche perchè l’accordo non avrebbe per oggetto chi è o non è il segretario di Veneto Stato, ma solamente il reciproco riconoscimento di esistere e un reciproco rispetto nell’uso della nostra bandiera, una strada innovativa (che i Veneti si meritano) verso la nascita di un partito confederato!
Beh se questa persona esiste è il momento che rompa gli indugi e faccia un passo in avanti, è il momento che le persone di buona volontà si impongano una retificata anche se il tempo sembra ormai scaduto.
Tuxi, mi me va puito chelo ca xe drio far Pizzati e Bellon, ndemo senpre pi forte, no ghemo rivali parche la banda Riondato la vien diritura privà del sinbolo ca xé chelo ca vien fòra so la scheda eletoràl. Diritura li xè proporsionalmente racoaxi na diexena de olte manco e prexenti in sole do provinse Vicensa e Verona. I xe privi de idee e li scopiàsa tuto dal vero Veneto Stato. No i vive de forsa propria, i xe mexi intralasà co lega nord, udc e liga, e no a caxo bona aprte dei so adepti i ga la tesera de la liga nord o liga…..Diritura co li vien intervistà li par mexi autoonomisti. No parlemo dopo de l’etnonasionalìxmo e naxivenetixmo ca li ga inte la sàngoe.
Naltri ghemo solo da ndàr vanti cusì, e lori li se estingoe da eli soli, a dùra pòco.
Varde ca serta xente xè mejo no verla fra i pìe, stemo mejo e ndemo senpre puito sensa rogne co no li ghe xe, segno ca li vien pilotà da altre forse.
Volemo xente fresca xòvene entuxiasta e no caregari de vecia dàta, intralaxaduri ca ga festo gaveta pa 30 ani. Via el vecio, via el xmarso.
Stemo puito soli e cresemo senpre de pi.
Sa li xe onesti li se iscriva el Vs e li fàsa i volontàri, careghe no ghe ne xè, pitosto on solo obietivo l’indipendensa.
@ Eforo : Io ritengo che se non ci fosse Verona tra le province Venete, a quest’ora VS, sarebbe unito e in piena corsa, orgoglioso di tutti i propri candidati ( nessuno escluso ), il lizza alle elezioni comunali.
.com e .org oggi non esisterebbero e noi elettori saremmo felici di sostenere un unico segretario, condiviso dalla maggioranza dei soci e l’unico e vero partito indipendentista credibile nella nostra Naxion/ regione.
Guadagnini personalmente NON mi sta sulle scatole, anzi, penso che con lui un accordo di non belligeranza il .com lo potrebbe trovare. Il problema di .org non si chiama Guadagnini a mio parere.
Se la tregua fosse sancita, oltre ai .com, potrei favorire quindi anche i candidati di Thiene e Sandrigo, due comuni in cui ho diversi amici ed ex allievi di scuola marziale.
@ Giannarciso : Un tentativo di tregua deve sempre essere provato. Chi lo infrange o lo nega, risponde della sua miopia politica nei confronti della storia.
Per il resto, meglio salire un gradino alla volta, si rischia altrimenti d’incespicare e fratturarsi il naso, nel voler anticipare la maturazione dei tempi migliori.
Giuliano…..te ghe sbaglià de bruto, ma de bruto bruto bruto………..