Giornali e tv sono morti che camminano. I media digitali dei ragazzi brufolosi li hanno già distrutti
Alla vigilia del congresso fondativo di Indipendenza Veneta non poteva sfuggire all’attenzione la copertina dell’ultimo numero dell’Espresso, che ripropone l’ennesimo cliché di un indipendentismo un po’ ridicolo e che occhieggia anche alla violenza.
Come veneti siamo abituati ai luoghi comuni nei nostri confronti e quasi non ci facciamo caso. Come volontari che si impegnano nel divulgare a arricchire il progetto legale pacifico e democratico per l’indipendenza veneta invece ogni volta restiamo un po’ amareggiati di tale ciclico interesse “distorto” che i media italiani dimostrano nei nostri confronti.
In realtà dobbiamo acquisire la consapevolezza che questi tentativi di manipolazione dell’opinione pubblica stanno perdendo sempre più di efficacia e che anzi in un tempo più breve di quanto possiamo immaginare sono destinati a diventare quasi ininfluenti se non controproducenti per chi cerca di metterci in cattiva luce.
Andiamo un po’ a capire il perché e a vederne gli effetti già nella situazione odierna.
Sono passati solo 7-8 mesi da quando Berlusconi non è più il primo ministro italiano e oggi appare a tutti chiaro che il suo immenso potere mediatico è in realtà svanito quasi nel nulla, specie se lo raffrontiamo con quello che aveva solo fino a pochi anni. Non è che Berlusconi non controlli più le televisioni e i giornali. No. Sono le televisioni e i giornali che non riescono più a controllare l’opinione pubblica.
Il fenomeno è in realtà globale.
Il mondo della comunicazione è stato stravolto in pochissimo tempo. Ed è nulla rispetto a ciò che sta per avvenire nei prossimi mesi e anni. Notate per esempio la violenza e la rabbia con cui i poteri editoriali forti del pianeta, a cominciare da Rupert Murdoch, stanno trattando il fenomeno facebook.
Facebook è un sito internet. Oggi appare una potenza inespugnabile. In realtà si stanno già muovendo all’orizzonte nuovi fenomeni che se per ora non paiono minacciarne il predominio nella rete, rendono chiaro che nel futuro avrà vita dura. Ma non saranno i Murdoch o i Berlusconi a farlo cadere, o a ridimensionarlo.
Sarà un ragazzino dell’Arkansas, o forse del Vietnam (i paradossi della storia) che dal proprio garage concepirà un modello tecnologico di comunicazione con tasso di viralità di ordini di grandezza superiore.
Per mettere in piedi un’impresa del genere fino a pochi anni fa dovevi investire centinaia di migliaia, se non milioni di euro in infrastruttura prima ancora di iniziare. Oggi in trenta secondi con amazon web services o windows azure, con 50-100 $ al mese, un qualsiasi ragazzino brufoloso può sconvolgere il mondo in poche settimane o mesi.
Al di là del problema strutturale italiano, che ingabbia noi veneti, e che si traduce nel rischio di sprofondare nel mondo scollegato dall’evoluzione civile, alzando lo sguardo oltre l’orizzonte e sopra i confini della prigione italiana, la vera faccia degli enormi cambiamenti economici e politici del mondo è questa.
Sono stati enormemente ridimensionati i poteri forti degli editori e dei gruppi di interesse, che fino ad oggi si sono strutturati in forme di potere piramidali.
Sono come gli uomini di Neanderthal che affrontano gli uomini Sapiens. Sono morti ancora prima di combattere.
Il motivo della mia candidatura a presidente nazionale di Indipendenza Veneta è proprio di contribuire in modo più diretto a far diventare Indipendenza Veneta un movimento sapiens che sappia distruggere la concorrenza dei partiti di Neanderthal italiani, che sono già morenti. Il lavoro lo sto già facendo, da anni, per chi non se ne fosse accorto. Ora però è necessario che i soci di Indipendenza Veneta lo capiscano e lo vogliano, votandomi.
La viralità della comunicazione digitale unita alla viralità del passaparola sul territorio integrate tra loro costituiscono il modello vincente che Indipendenza Veneta deve e può far proprio.
Se non lo facciamo noi, cominciando già da lunedì e sconfiggendo le paure del passato, i gattopardi italiani avranno il tempo di ricamuffarsi e vestirsi da Beppe Grillo. Mi pare chiaro che il fenomeno è già in atto.
Viva l’Indipendenza Veneta!
Gianluca Busato
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beh, l’itaja no la lasarà pasar cusì ixiera la forsa de volontà veneta par liberarse.
ramai la xe storia vecia. xe da coando ghe xera la serenisima, e soratuto dopo la caduta, che l’europa la ne gà difamà.
no femose meraveja.
l’invidia la xe na bruta bestia.
El problèma no ‘l xe miga tanto £a difamasiòn italiana (cuea £a se conbate co l’ onestà), ma i mone vèneti che i serca de tùto, in nome de protagonismo e a cauxa de deviasiòn o patologie psicolojche, par metarse in mostra.
http://venetkens.blogspot.it/2012/05/cojonade.html
chi che vol difamar el cata senpre coei boni par ju.
i xe culo e camixa.
se la serenisima la se gà desfà no xe sta solo napoleon a desfarla, ma da drento xe stà i venesiani.
forsi coei tre là i xe tajani vestìi tanto par far la copertina… o forsi veneti che no ghe ne ciava un c… de libartà.
a mi me preocupa el gonfalon.
mi denunciarìa l’uxo inpropio de’l gonfalon de s.marco. i sevita a pestolarlo.
se gavesimo fato nialtri sto uxo co la bandiera a striche, te vedi che procesi!
Forza ragazzi, scrivete il vostro disgustato dissenso, contro quest’articolo abominevole a firma Fabrizio Gatti.
http://espresso.repubblica.it/dettaglio/i-guerrieri-antifisco/2182126
Fate comprendere agli altri cittadini stivalieri, cos’è l’indipendentismo Veneto e perchè lo vogliamo conseguire presto e con tenacia.
Fate capire loro, come rispettiamo ogni popolo alla ricerca delle proprie radici identitarie.
Fate comprendere che l’indipendentismo VERO, non sono squadracce in divisa, oppure saluti pseudonazisti a tre dita.
Il nostro è un popolo, che chiede a gran voce, che venga rispettata la sua dignità e volontà realizzativa autodeterminativa.
SCRIVETEGLI, a questi dell’espresso, dopo aver fatto il vostro login.
Fate sentire anche voi, come ” RUGGISCE CON POTENZA IL LEONE MARCIANO ! “