Entra nel vivo il dibattito nella città di Treviso, in previsione del rinnovo dell’amministrazione comunale che avverrà nel 2013, con probabile conclusione del ventennio di occupazioni leghista del potere.
Oggi si registra il duro attacco di Indipendenza Veneta ai vertici dell’Ascom di Treviso, accusati di passività e connivenza con i poteri forti che stanno causando lo svuotamento e la devitalizzazione della città di Treviso.
Riportiamo di seguito il comunicato stampa del movimento indipendentista, pubblicato in originale qui.
Indipendenza Veneta: “A Treviso serve un nuovo slancio vitale”
Gianluca Busato: “Pomini si dimetta da presidente Ascom, per il bene della città”
Nel corso delle prime riunioni di Indipendenza Veneta per la preparazione delle elezioni comunali di Treviso è emersa con grande evidenza la gravissima situazione in cui versa il centro storico di Treviso, a causa del proprio svuotamento e della continua costante e preoccupante perdita di vita economica.
In altre occasioni abbiamo già identificato le responsabilità politiche e decisionali di una situazione che purtroppo trova origine nell’ingordigia e nell’assoluta inadeguatezza della classe dirigente di Treviso, ben rappresentata dalle due cariatidi coetanee insediate a Cà Sugana (Comune) e Cà Spineda (Cassamarca).
Su tali figure, che hanno dato ampia prova della loro incapacità di affrontare le sfide della modernità, abbiamo già detto e ancora diremo. E soprattutto daremo un’alternativa per la loro veloce rimozione dalle sedie di comando dalle quali tanto danno hanno fatto alla città.
Oggi però vogliamo dare evidenza di un’altra responsabilità, che per certi aspetti è ancor più grave.
Ci riferiamo a chi dovrebbe avere come proprio unico compito la difesa degli interessi dell’associazione che guida, ovvero a Guido Pomini, presidente dell’Ascom Treviso. Pomini nel corso del suo mandato si è dimostrato del tutto passivo e inadeguato a capire le gravi criticità che stanno interessando la città di Treviso, testimoniate dalla nascita di molte altre associazioni di commercianti che cercano di supplire alla sua assenza.
Il presidente dell’Ascom Treviso non ha fatto uno straccio di azione per combattere il fenomeno dello svuotamento di Treviso: non ha mai sollecitato nemmeno una risposta urgente all’amministrazione pubblica, dopo la convocazione dei “portatori di interesse” (pare una malattia moderna…) per il rilancio del centro storico.
Purtroppo la latitanza di chi dovrebbe dar voce alle legittime aspettative di rivitalizzazione di Treviso sta creando un danno, aumentato ancor più dalla potenzialità inespressa di un ruolo così delicato nell’attuale momento storico che sta attraversando Treviso. A ben vedere anche i suoi colleghi presidenti della medesima associazione in altre città venete stanno dimostrando ben altra verve e capacità.
Per tale ragione riteniamo opportuno che Pomini dia al più presto le dimissioni da presidente dell’Ascom di Treviso. Lo faccia da solo, senza aiutini esterni. Approfitti dell’estate e magari dell’ennesimo flop dell’iniziativa “Treviso di Sera” (mal calibrata e del tutto avulsa dalle caratteristiche della città) per togliere il disturbo e scollare il suo pigro sedere da una sedia che forse se occupata da qualche suo collega più dinamico e responsabile potrebbe dare un impulso positivo alla città in questo grave momento.
Probabilmente una decisione saggia presa ora potrà aprirgli la strada per altre opportunità in cui far valere le sue doti inespresse nell’attuale ruolo che ricopre e soprattutto risparmiargli il peso di una scelta obbligata presa tra qualche mese sull’onda di proteste ben più veementi delle nostre considerazioni fatte per il bene della nostra città.
Indipendenza Veneta – Treviso
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