Il mondo è un reticolo di relazioni, emozioni e situazioni che mutano il corso della storia con una dinamicità che fa emergere con grande forza i fenomeni che testimoniano l’apertura di una stagione di grandi cambiamenti.
È in questo scenario che riguarda tutto il mondo che il 4 settembre 2012 sarà ricordata come una giornata storica per il Quebec, grazie alla vittoria elettorale del Parti Québécois che ha conquistato 54 seggi nel parlamento del Quebec. Il leader del PQ, Pauline Marois, è pertanto la prima donna a divenire premier del Quebec.
La Marois si appresta quindi a guidare un governo di minoranza così come fece Alex Salmond nel 2007 in Scozia e getterà le condizioni affinché possa essere indetto nuovamente il referendum per l’indipendenza del Quebec, il terzo della propria storia, ma il primo che possa permettere finalmente il raggiungimento della maggioranza assoluta dei favorevoli, dopo che l’ultimo celebrato nel 1995 non passò per un soffio con il 49,6% di sì a favore dell’indipendenza.
Il Parti Québécois come lo Scottish National Party con grande probabilità adotterà pertanto una strategia di graduale crescita del consenso dell’opinione pubblica a favore della sovranità del Quebec, dato che negli ultimi 15 anni esso sembra essersi assestato attorno a un 35-40%, proprio come appariva avvenire in Scozia fino a qualche anno fa.
Alla luce di tali eventi che stanno disegnando una nuova mappa del mondo, appare quindi ancor più paradossale la situazione in Veneto, dove invece la percentuale di veneti favorevoli all’indipendenza appare decisamente più alta, addirittura il 53,3% secondo un sondaggio pubblicato dal Gazzettino lo scorso gennaio, ma dove ancora non è emersa elettoralmente la forza politica che possa guidare e catalizzare tale processo.
Diventa pertanto ancora più determinante l’azione politica di Indipendenza Veneta che ha creato l’unico progetto di spessore destinato a riempire tale vuoto politico.
La realtà pressante sul piano socio-economico rende tale esigenza ancor più urgente. Il Veneto oggi è uscito da una stagione di prosperità che fino a poco tempo fa lo rendeva poco attento alle questioni che riguardano la tutela diretta dei propri interessi. I tradizionali steccati dei partiti italiani, lega compresa, entro i quali gli elettori fino a ieri si rifugiavano oggi non esistono più e i cittadini veneti stanno interrogandosi su quali siano le prospettive per il proprio futuro, anzi per il proprio presente!
Oggi non esistono più scuse, ogni veneto per bene e consapevole deve supportarci e impegnarsi per l’Indipendenza Veneta. Se non l’avete ancora fatto, iscrivitevi oggi stesso, oppure fate una donazione al movimento.
Gianluca Busato
Indipendenza Veneta
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