Sì alla Camera, No al Senato. All’assemblea di Indipendenza Veneta sarà presentata dal segretario Pizzati un’opzione per permette di votare per il nostro simbolo e garantirci di NON andare a Roma
Oggi il governatore del Veneto Luca Zaia ha dichiarato che le prossime elezioni saranno un referendum sul nord.
“Questa – ha aggiunto – è l’occasione giusta per dire che il Nord deve avere voce”. “Chiamiamo perciò – ha aggiunto – i cittadini del Nord a scegliere responsabilmente per il Nord perché altrimenti chi è causa del suo mal pianga se stesso”.
Dobbiamo una risposta al governatore, perché le sue parole sono la continuazione di una menzogna e di un inganno che dura da vent’anni e al quale dobbiamo porre un termine.
Le prossime elezioni devono trasformarsi in una prima prova generale di referendum per l’indipendenza del Veneto. Come fare perché ciò avvenga?
Domani mattina si terrà l’assemblea di Indipendenza Veneta che è chiamata a decidere su questo tema importante, anche se non vitale per il nostro movimento: la partecipazione alle prossime elezioni politiche per il rinnovo del senato e della camera del parlamento italiano.
Fino ad oggi la scelta su cui la base si interrogava era netta. Partecipare alle elezioni politiche oppure NON partecipare alle elezioni politiche.
La scelta non era semplice, in quanto entrambe le opzioni presentavano dei pro e dei contro che ponevano il nostro movimento di fronte a un bivio problematico.
Per semplificare al massimo, il partecipare alle politiche al senato e alla camera significava da un lato avere la possibilità di contarsi, di esistere elettoralmente, di non disperdere il considerevole potenziale elettorale che con tanto lavoro e tanto successo che abbiamo creato in questi pochissimi quanto travolgenti mesi di attività di Indipendenza Veneta.
Il NON partecipare d’altro canto ci assicurava di evitare anche il minimo dubbio di una nostra presenza nel parlamento italiano, che non c’entra nulla con il nostro percorso, dato che per ottenere l’indipendenza basta solo avere una maggioranza in Veneto a prescindere da Roma.
Ecco da dove nasce la soluzione ideale, la quadratura del cerchio, che è nata nelle ultime ore grazie a un’intuizione del nostro segretario Lodovico Pizzati.
Il diavolo fa infatti le pentole e si dimentica i coperchi. Il diavolo è il legislatore italiano in questo caso, in particolare chi ha scritto la legge elettorale che si differenzia tra camera e senato.
Al senato per eleggere 1 o 2 senatori bisogna ottenere l’8% del voto a livello regionale. Sembra una cifra elevata, ma se pensiamo che un anno fa alle amministrative il nostro progetto aveva preso in media il 4,2%, ci rendiamo conto che è una cifra alla nostra portata e che la probabilità che vengano eletti un paio di senatori non è così peregrina, anzi! Ciò ovviamente ci apre il fianco ai dubbi dei cittadini veneti, scottati dalle brutte esperienze del passato, che purtroppo anche con garanzie di qualsiasi tipo, prima tra tutte la straordinaria integrità morale e politica dei nostri rappresentanti, non potremo comunicare al cittadino-elettore deluso.
Nel caso della camera, invece, per eleggere rappresentanti, ovvero per mandare “fisicamente” qualcuno a Roma, bisogna ottenere il 4% del voto a livello nazionale. Ovvero, dato che in Veneto vive l’8% della popolazione italiana, Indipendenza Veneta per eleggere rappresentanti dovrebbe prendere il 50% dei voti in Veneto.
Ecco la soluzione. Basta che il programma elettorale per cui si chiede i voti preveda un solo punto: la dichiarazione unilaterale di indipendenza del Veneto. Per essere eletti serve il 50% dei voti dei veneti, per cui il mandato è pieno per dare piena attuazione alla sovranità dei veneti.
La nostra coerenza e la nostra credibilità saranno così salve. Non ci distrarremo così dal nostro principale obiettivo che ora è rappresentato dal portare 10.000 veneti a Venezia il prossimo 16 febbraio, per firmare la delibera referendaria di iniziativa popolare che ci farà convocare il referendum per l’indipendenza veneta nel 2013.
Se poi invece dalle elezioni la settimana successiva – pur non facendo alcuna campagna elettorale – dovesse emergere che il 50% dei veneti è già maturo per l’indipendenza veneta e vota il nostro simbolo alla camera in mezzo al lenzuolo di simboli che si troverà, allora diventerà realtà la più famosa tra le massime di Sun Tzu: “la miglior vittoria è quella che deriva da una guerra non combattuta.”
Domani in assemblea io voterò per questo. Voterò per partecipare solo alla camera e non al senato. Spero che saranno tanti i soci presenti domani che appoggeranno la soluzione più razionale e che a mio avviso rappresenta la scelta ideale.
Voterò per l’indipendenza veneta. Sono sicuro che così alle elezioni anche Luca Zaia, nel segreto dell’urna, non appoggerà la patetica macroregione, ultima stupidaggine leghista senza capo né coda, ma voterà anche lui per Indipendenza Veneta.
Gianluca Busato
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Molto molto ambiziosa…potrebbe dare una bella stangata, ma i senatori che lasciano tutto il rimborso all’Italia e dimostrano a quei dubbiosi veneti di mantenere le promesse distingue dosi da TUTTI i predecessori…è, quando realizzato, lo stesso da tenere da conto
agli occhi dei cittadini-elettori delusi un conto è una promessa e un’altra è una garanzia scientifica
Per me dipende sempre chi la fa, per me dipende tutto, da chi la fa. Se dai fiducia non SBAGLI MAI, l’errore lo commette chi ti tradisce.
Vero Nicola, ma non c’è nè il tempo nè i mezzi per comunicarlo al cittadino-elettore deluso che non può conoscere le singole persone per poter notare la differenza
Una bella mossa di Win.Tsun dove si usa la forza dell’avversario contro di lui.http://www.aia-autodifesa.com/index.php?option=com_content&view=article&id=46&Itemid=56
Sofferta, ma condivido al 100% e pur non potendo votare domani in assemblea sarò su questa linea…
se questa è l’indicazione che ci viene da chi ci guida verso l’indipendenza, dove trovo il simbolo Indipendenza Veneta traccerò la mia croce.
Grazie!
https://www.pnveneto.org/2012/12/elezioni-politiche-italiane-e-indipendenza-del-veneto/
coerenza ghe nè???
E perché non entrambi, o almeno il contrario? Perché non far vedere ai veneti che, nel caso si raggiunga l’8%, il loro voto non è stato “sprecato”? 1-2 senatori che si rifiutano di giurare, faranno molta più notizia (e molto più casino).
Lasciatemi però essere meno ottimista: secondo me, non andrete oltre il 3-4%; che in sé è anche un buon risultato. Ma rischia in parte di venire ignorato dalla massa dei veneti, ed in parte (ingiustamente) denigrato da chi dirà “ecco, sostengono che i veneti sono con loro, ma poi hanno solamente un pugno di voti”.
D’altro canto, anche apparire in queste elezioni dà visibilità, e ne avete bisogno come il pane. In fondo, se alle elezioni britanniche partecipava il Sinn Fein (quello vero, di Collins e De Valera, non le sue parodie attuali), anche voi potete partecipare a quelle italiane.
La centratura del quadrato
Questa strategia la si utilizza per un solo obiettivo, serve quindi un impegno da parte dei candidati, bisognerebbe stabilire, nel caso di elezione, che il compenso percepito venga trasferito integralmente nelle casse del movimento.
E’ pur curiosa la candidatura di chi ha sempre negato la partecipazione a queste elezioni “romane”
Comprendo la strategia adottata e l’evolversi di certe situazioni può condurre a variare il proprio pensiero, infatti alcuni candidati hanno sempre confermato al pubblico la loro contrarietà nel partecipare a dette elezioni.
Il pensiero sappiamo non deve rimanere fisso, in certi casi però, rimane sempre il medesimo, varia solo per il pubblico, ma non per chi li espone.
Vedremo dunque come sarà il cerchio… ma prima, deve chiudersi.
In assemblea soci è stato stabilito che gli “eventuali” compensi di 1-2 senatori, che “eventualmente” fossero eletti e che NON andranno a sedersi sulla poltrona, i compensi che spetterebbero loro, saranno convogliati in un fondo cassa specifico del movimento, parte destinati a sostegno di piccole attività artigianali commerciali o altro che sono al collasso-trapasso (previe dovute verifiche) e parte per finanziare il movimento di indipendenzaveneta.
In una parola, parte di essi devoluti in beneficenza a indirizzo di cui sopra
Confermo quanto asserito dal nostro Gianluca ke INDIPENDENZAVENETA, pur avendo sempre e categoricamente dichiarato e scritto che non andrà mai a roma, il consiglio tenutosi domenica scorsa ha deciso di apportare una variante al programma, quindi presentarci alle politiche, unicamente per raggiungere quel 66% di cittadini veneti che ancora non conoscono IV che, altrimenti, non si avrebbero avuti mezzi sufficienti per raggiungerli tutti e informarli di questa nostra realtà.
Questa decisione e stata motivata anche per sfruttare i media (televisioni e giornali che fino ad oggi ci hanno totalmente ignorati), confortata dall’opportunità di utilizzare i mezzi LEGALI che roma pone anche a nostra disposzione, per combatterla con le stesse armi che essa stessa ha “forgiato”.
Fattore non di minor conto è di dar risposta a tutti quei cittadini veneti che non sarebbero andati a votare o che NON avrebbero saputo chi votare, offrendo loro la soluzione al NON voto e motivazione alla scelta del voto stesso.
QUINDI CITTADINI VENETI VOTIAMO PER NOI STESSI, PER LA NOSTRA LIBERTA’ E SOVRANITA’ DI POPOLO, PER LA NOSTRA INDIPENDENZA, LASCIANDO L’ITALIA NELLE MANI DI CHI CI HA DISTRUTTI ECONOMICAMENTE E SOCIALMENTE (OLTRECHE FISICAMENTE), CHE HANNO DIStRUTTO LA GIUSTIZIA E LA SICUREZZA OLTRE CHE LA SANITà,
METTIAMO LA CROCE SU INDIPENDENZAVENENTA PER NOI E PER IL NOSTRO FUTURO, PER I NOSTRI FIGLI E PER I NOSTRI NIPOTI…
R I C O R D A T E: INDIPENDENZAVENETA !
VIVA SAN MARCO!
RICORDATE E INFORMATE KE SE LA MAGGIORANZA DEI VENETI (50% PIù UNO DEI VOTANTI AVENTI DIRITTO) , VOTANO INDIPENDENZAVENETA, L’INDIPENDENZA CE L’ABBIAMO GIà IN MANO!!!
voi veneti indipendentisti per chi voterete?