Ieri dopo pranzo sono andato a prendere il caffè da uno storico socio della lega nord, in provincia di Treviso. Doveva consegnarmi un grande numero di moduli pieni zeppi di firme per la petizione all’Unione Europea per l’indipendenza veneta.
Sono rimasto esterrefatto nell’apprendere la situazione drammatica che quel partito e molte persone per bene che vi militano stanno vivendo. La drammatica guerra di potere che è in corso tra le fazioni che fanno capo a colonnelli sempre più decotti ha assunto toni e livelli da gestapo interna. Questo socio mi ha confermato che in quel partito si è instaurato un clima di terrore per chi parla con noi di Indipendenza Veneta. O addirittura che vengono spiati e fioccano rapporti riservati e delazioni per chi ha firmato le nostre petizioni, o ha partecipato alla nostra chiamata per l’indipendenza veneta, in occasione della quale tra l’altro è stata firmata da migliaia di cittadini veneti la risoluzione 44, poi approvata dal consiglio regionale lo scorso 28 novembre con il voto favorevole della stessa lega.
L’opera di epurazione da parte dei tosiani nei confronti della componente Gobbo-Zaia è arrivata al punto che diverse sezioni non hanno nemmeno organizzato la consueta cena di Natale, con soci oramai completamente passivi che non organizzano più gazebo né partecipano alla normale attività politica.
Penso che questo lunedì per questi poveri soci che stanno vivendo una situazione drammatica debba essere di un’amarezza totale. Mentre infatti nelle prime pagine dei giornali locali si vedono quasi gli schizzi di sangue della lotta di potere al vertice che non risparmia nemmeno i vecchi capataz come Gobbo, silurato dai candidati al parlamento, i titoli cubitali dei giornali nazionali on line celebrano il patto notturno tra Berlusconi e Maroni che permette alla lega lombarda di concorrere al Pirellone per la presidenza della regione e fa giustizia in un sol boccone della volontà dei leghisti veneti di correre da soli.
Non oso immaginare quale possa essere oggi lo stato d’animo di quel militante che già ieri non nascondeva la propria nausea, al punto di confessarmi di sperare di poter votare per Indipendenza Veneta alle prossime politiche, “per fargliela vedere”.
La gloriosa storia della Liga Veneta si è conclusa oggi, le persone per bene che fino a stanotte vi hanno creduto non esitino e dopo l’inevitabile periodo di scoramento e delusione per la fine delle speranze di un partito oramai morto si avvicinino senza timore a Indipendenza Veneta: noi siamo il futuro, anzi il presente del Veneto, noi siamo lo strumento sano che ci porterà in breve tempo alla nascita della nuova Repubblica Veneta.
L’appuntamento con loro e con tutti i cittadini veneti è per il prossimo sabato 16 febbraio a Venezia, quando in migliaia come mai prima firmeremo la delibera referendaria di iniziativa popolare che la nostra commissione giuridica sta redigendo e che ci permetterà di raggiungere l’indipendenza veneta nel 2013.
Gianluca Busato
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