Indipendenza Veneta allo sbando, mentre Plebiscito2013 cresce
Mentre in quella che un tempo era la gloriosa Indipendenza Veneta si consuma una guerra interna politicamente cruenta e senza prigionieri, c’è chi assiste allo spettacolo con ansia e disagio assoluto. Sono i sostenitori e crediamo anche molti soci di Indipendenza Veneta, che non stanno assolutamente capendo nulla del motivo per cui il movimento abbia scatenato una guerra di religione, condotta in particolare dai due avvocati presidenti, supportati da una parte del direttivo, contro Lodovico Pizzati e un bel numero di coordinatori e responsabili del movimento, colpevoli agli occhi dei presidenti di aver animato e manifestato le proprie simpatie per un comitato referendario apartitico e trasversale, l’ormai famoso Plebiscito2013. Questa guerra è iniziata all’indomani del congresso con una serie di editti bulgari contro chi partecipava a serate promosse per promuovere il referendum di indipendenza del Veneto (sic!).
Una delibera di ieri del consiglio direttivo, poi sospesa a termini di statuto dal segretario Pizzati, poneva addirittura gli ideatori di Indipendenza Veneta alla porta, sempre per ordine di Morosin e di Cantarutti (che si è dimostrato molto abile nell’arte della macchinazione politica, forse imparata da giovane all’epoca in cui era parlamentare romano allorché dopo alcuni ribaltoni, passando per lega e Pivetti, è approdato addirittura all’impresentabile Centro Cristiano Democratico di Mastella, Buttiglione e Casini).
L’elenco di nomi minacciati di espulsione e destinatari di un ultimatum da parte del consiglio direttivo controllato dai presidenti è decisamente nutrito e di qualità: Lodovico Pizzati (segretario nazionale), Gianluca Panto (coordinatore di Treviso nord), Gianluca Busato (portavoce e coordinatore di Treviso), Giannarciso Durigon (coordinatore dell’area Sile), Gianfranco Favaro (membro del consiglio direttivo nazionale), Selena Veronese (coordinatore nazionale delle aree territoriali), Manuel Carraro (membro del consiglio direttivo nazionale e responsabile logistica), Franco Guarnier (coordinatore dell’area di Montebelluna), Mauro Marobin (candidato sindaco di Vicenza), che si aggiungono a Catia Zanon (membro dei Probiviri), che era stata la prima socia fondatrice ad essere espulsa da Indipendenza Veneta.
Non si tratta insomma di 4 gatti, ma di parte importante della struttura di Indipendenza Veneta. Anzi, della parte strategica e pensante sia dal punto di vista politico sia per quanto riguarda la comunicazione e l’organizzazione. Ciò è testimoniato dal fatto che il primo dirompente anno di vita del movimento che era riuscito a portare il consiglio regionale ad affrontare il tema dell’indipendenza del Veneto è stato reso possibile proprio dalla capacità strategica in particolare di Lodovico Pizzati e dei suoi collaboratori di fiducia, che hanno saputo cambiare lo scenario politico regionale attraverso la realizzazione di un piano politico complesso e strutturato, in cui erano compresi anche la realizzazione dei progetti di risoluzione per l’indipendenza (divenuta la famosa risoluzione 44) e legge regionale 342 per l’indizione del referendum di indipendenza del Veneto. Oggi i due presidenti-avvocati hanno deciso di disfarsi di tutto ciò. La domanda è: perché lo vogliono fare?
Qualche malevolo che forse però ha visto giusto, ha ipotizzato che il sacrifico della parte pensante di IV sia stato la merce di scambio di qualche accordo pre-elettorale sottobanco, forse condotto con eccessivo anticipo, magari con qualche esponente di peso che oggi siede in Consiglio Regionale (Zaia? Ruffato?), in previsione delle prossime elezioni europee o politiche anticipate. Tra l’altro tale accordo ha forti probabilità di rivelarsi vano: bisognerà vedere se con questo andazzo la macchina di IV arriverà infatti sana e salva all’appuntamento con le elezioni e soprattutto quale sarà il danno di immagine che subirà IV. Per ora è certo che la gran parte di soci e sostenitori, a parte un piccolo gruppo che segue logiche cameratesche, sta a guardare in rigorosa pausa operativa, del tutto disorientati e increduli di fronte a ciò che sta avvenendo.
Che lo scontro avvenga anche sulle scelte di posizionamento elettorale lo testimonia anche la scelta di Vedelago come caposaldo della linea degli avvocati presidenziali. Essi hanno sposato una linea che ha avuto un indubbio successo da un punto di vista numerico (più di 17%) nelle ultime elezioni comunali che hanno visto l’elezione del sindaco del Pdl Cristina Andretta, ma che, d’altro canto, ha minato il potenziale politico del movimento, annacquandolo in una coalizione eterogenea di partiti e schieramenti che non promette nulla di buono per capacità di incidere politicamente, quanto meno per l’obiettivo dell’indipendenza del Veneto. Ai fini dell’indipendenza, si sono ottenuti risultati politici ben più consistenti a Treviso con il 2%, grazie alla convergenza di tutto il gruppo consiliare della lega nord sul progetto di legge referendaria avvenuto per spingere il candidato sindaco di IV verso un’indicazione di voto alla lega nord nel ballottaggio delle elezioni comunali.
Tanto per concludere, merita solo accennare al fatto che, tra l’altro, la prossima annunciata epurazione di molte teste pensanti del movimento rischierà di avere strascichi spiacevoli che ulteriormente danneggeranno l’immagine di Indipendenza Veneta, così come era avvenuto per Veneto Stato, privandola del proprio spirito vitale.
Tale scelta improvvida nel breve termine avrà di sicuro l’effetto immediato di compattare un numero sempre più cospicuo di persone attorno al progetto di Plebiscito2013.
E i veneti stanno a guardare.
Press News Veneto
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Perchè parlare male di Indipendenza Veneta? Così screditiamo il percorso che noi indipendentisti stiamo seguendo! Penso sia molto più utile partecipare alle riunioni, al congresso! E’ sotto agli occhi di tutti che ci sono state delle tensioni interne. Perchè bloccare il sito? Perchè voler rimanere in IV quando si parla male del movimento? Mi viene da pensare che i primi nemici di noi indipendentisti siamo noi stessi! Come facciamo ad avere una consenso che ci porti all’indipendenza quando noi siamo i primi a scornarci?!?
Alberto, forse raccontare i fatti non significa “parlar male”, ma semplicemente “affrontare la realtà”. Nascondere la testa nella sabbia di fronte alle difficoltà non aiuta a trovare la soluzione. Capire cosa sta succedendo invece è la prima fondamentale cosa da fare per poi poter agire con slancio.
Caro Gianluca Busato, visto che non hai il coraggio di firmare i tuoi articoli, posso dirti, da semplice tesserato ordinario di Indipendenza Veneta che, esistono le sedi adatte e soprattutto le votazioni “democratiche” che sanciscono le vie che il movimento deve percorrere. Fregarsene del voto democratico del movimento significa automaticamente porsi dalla parte del torto ed utilizzare arbitrariamente i mezzi forniti da tale movimento atti al fine del perseguimento “democratico, legale e pacifico” della Indipendenza del Veneto significa andare incontro anche a denunce legali, non vedo di cosa dobbiate sorprendervi quindi se, a fronte di un vostro assurdo atteggiamento suicida altri vi rispondano legalmente, entro lo spirito che ha caratterizzato fin dalla sua nascita il movimento stesso.
Roberto Roman di Padova
Caro Busato,
il modo in cui avevate fatto la guerra a Guadagnini nel 2011 mi aveva lasciato perplesso, ma poi, avendo visto che persone autorevoli come Bernardini, Morosin, Cantarutti, Vidale, ecc. si erano unite a Indipendenza Veneta, avevo onestamente pensato di essermi sbagliato e che foste voi dalla parte giusta. Mi son pure detto “che bravo questo Busato” e, anche se ho sempre trovato la tua retorica nei comizi noiosa e fastidiosa, ho apprezzato invece il tuo modo di scrivere a favore dell’indipendenza.
Questa volta mi rimangono pochi dubbi.
Andrò sia a Vedelago sia a Canizzano per vedere in prima persona, ma già ora, guardando il numero di partecipanti sulle rispettive pagine evento di Facebook, mi sembra evidente che Indipendenza Veneta non solo non è implosa, ma anzi ha molto più seguito di Plebiscito 2013. I numeri sono sotto gli occhi di tutti:
– Il Veneto decida (Vedelago, 4 settembre): https://www.facebook.com/events/581815608549839
– Referendum ora! (Canizzano, 4 settembre): https://www.facebook.com/events/651340391543490
Del resto, se l’evento di Vedelago è il frutto della collaborazione tra Indipendenza Veneta, Raixe Venete, Veneto Stato, Liga Veneta Repubblica, Prima il Veneto, Valdegamberi e tanti altri, l’evento di Canizzano è un evento solo di Plebiscito 2013, che è molto meno trasversale di quanto volete far credere.
Detto ciò, anche se sono molto dispiaciuto per la rottura che sta avvenendo, faccio i miei migliori auguri a tutti e mi godrò entrambi gli eventi: il Veneto ha bisogno di diverse voci a favore dell’indipendenza e un po’ di sana competizione può far bene alla causa; basta però insultare gli indipendentisti che non la pensano come te!
Caro Roberto, come più volte ribadito, tutti gli articoli pubblicati su https://www.pnveneto.org sono visionati da me. Quelli con firme generiche o firme redazionali sono anche condivisi nei contenuti da me, per cui è evidente che anche se non c’è la mia firma essi sono riconducibili a me. Per quanto riguarda l’utilizzo di mezzi informatici, gli unici utilizzati sono di proprietà privata o di proprietà di organizzazioni che ne detenevano i diritti (compreso questo sito internet). Pertanto chi vorrebbe ridurci al silenzio dovrebbe invece preoccuparsi del fatto che con tale comportamento viola principi fondanti del movimento cui è iscritto. Buona indipendenza!
Caro Walter, le partecipazioni sulle pagine facebook hanno ben poco valore ed è ovvio che in questo momento la parte favorevole ai presidenti è numericamente superiore (loro parlano del 90% dei soci che li seguono). Ciò valeva anche un anno fa, in situazioni diverse, dove eravamo in numero ben inferiore, tanto che il primo evento pubblico fu organizzato molti mesi dopo e non certo subito, come sta facendo Plebiscito2013, che ha già organizzato diversi eventi di successo e molto partecipati. In ogni caso gli eventi sono di tipo diverso e non mi pare siano in competizione, anzi sono entrambi mirati a promuovere l’indipendenza del Veneto e il referendum. Sono quindi tutte attività “alleate” e non certo “concorrenti”, per l’indipendenza del Veneto. Benvenga pertanto ogni attività in tal senso!
Caro Giane,
questa volta ti chiamo così. Ci siamo incontrati la prima volta ad una manifestazione a Padova (credo) nel 2008. Sono da sempre indipendentista e, anche se per vari motivi non posso dedicarmi a un’attività politica a tempo pieno, seguo tutti i movimenti.
La tua risposta mi ha fatto piacere. Credo sia solo positivo avere più voci a favore dell’indipendenza e ho trovato le tue parole di risposta molto sagge.
Smettiamo di fare guerre inutili (il post sopra di certo non sembra rivolto ad alleati né a sani concorrenti, ma a nemici) e concentriamoci tutti, pur con mezzi e stili diversi, all’unico nostro obiettivo: l’indipendenza. Detto ciò, se foste in grado di mettervi d’accordo, sarebbe solo che meglio! Vi prego di provarci e di lasciare da parte l’orgoglio per il bene di tutti.
PURTROPPO LA TUA LETTERA E VERISSIMA. IO sono sempre Dell avviso di fare un congresso URGENTE e di spedire a casa questi signori che continuano a prendere per il culo tutte le persone che dedicano tutto il loro tempo libero per un causa che si chiama ind. Veneta. NON è giusto/corretto/leale….ecc comportarsi da bambini… Giocando con persone, famiglie e il futuro delle proxime generazioni. QUINDI.. CONGRESSO URGENTE!!!!!!
Normalmente Pizzati i congressi li perde.
Auspico però anch’io un congresso chiarificatore!
E’ un vero peccato che Indipendenza Veneta non sia più un corpo solo e, a differenza dell’altra volta, questa volta è più difficile scegliere. Entrambe le componenti volano alte e gli stessi intellettuali si dividono: Lottieri e Vidale con IV, Bassani e Bernardini con P2013.
Come detto, andrò sia a Vedelago sia a Canizzano. Io tifo solo indipendenza!