Al bivio tra un vicolo cieco e la strada del futuro per l’indipendenza del Veneto
Con il vano tentativo di cambiare segretario, subito stroncato dal ricorso di Lodovico Pizzati ai Probiviri, in ogni caso la corrente degli avvocati presidenti Cantarutti e Morosin ha scelto la strada più facile della distruzione politica di Indipendenza Veneta. È una strada che già in passato era stato percorsa da Veneto Stato e che aveva portato alla sua emarginazione dalla vita politica veneta e alla successiva frattura in più componenti tra loro in guerra perenne. La strada intrapresa è la medesima e se la storia qualcosa insegna anche i risultati non cambieranno, con l’emergere in particolare di nuove prossime frizioni tra la componente più legata all’avvocato di Adria e quella che plaude invece all’avvocato di Noale. La prima tra l’altro si è dimostrata molto più abile sia nelle strategie congressuali sia nella capacità di tramacci interni, per cui è probabile che Alessio Morosin nel giro di uno o due congressi sarà destinato alla marginalità con il nuovo equilibrio in salsa cantaruttiana.
Da un punto di vista strettamente politico, emerge inoltre un ormai incontrovertibile posizionamento organico di Indipendenza Veneta nella compagine di destra, con un legame forte dichiarato con Luca Zaia, che è tutto da confermare, anche alla luce della tenuta del partito che ora ha perso la propria testa e capacità strategica, candidandosi alla irrilevanza politica. Non basta più infatti in particolare un continuo e noioso richiamo alla legalità fine a sé stessa per ottenere l’indipendenza, poiché privandosi del nucleo pensante la fu Indipendenza Veneta ha deciso di abbandonare la strada virtuosa dell’esercizio intellettuale indispensabile per la creazione della nuova Repubblica Veneta, dedicandosi invece all’esercizio sterile di una pura autocelebrazione oscurantista.
D’altro canto, la ragione più profonda alla base del successo di Plebiscito2013 è proprio l’apertura di una conversazione nazionale veneta, aperta a ogni istanza della società civile del Veneto. In questo senso si spiegano il dialogo in essere con le rappresentanze degli imprenditori, con i sindacati, con le amministrazioni di ogni colore politico e con tutte le componenti vitali del nostro Veneto di oggi. Solo attraverso una profonda riflessione che coinvolga tutte le realtà esistenti potrà prendere vita la società civile veneta che saprà dare vita alla nuova Repubblica Veneta. Il confronto tra idee e posizioni diverse genererà quella dialettica necessaria a far nascere la nuova realtà positiva, per dare forza e contenuti al nostro futuro. I cittadini veneti sono pronti a scegliere l’indipendenza del Veneto, purché si spieghi loro che non vi sono salti nel buio e che il cambiamento sarà del tutto fluido e naturale.
Un esempio di tale approccio, aperto, creativo, responsabile e trasversale lo si avrà già dall’evento che si terrà a Canizzano (Treviso) il prossimo 5 settembre, alle ore 21 nella tensostruttura vicino alla Chiesa.
Sarà un appuntamento da non perdere, per costruire assieme il futuro del nostro Veneto e dare vita quanto prima alla nuova Repubblica Veneta.
Se questa settimana saremo capaci di premere l’acceleratore, allora nelle settimane successive anche il Consiglio Regionale del Veneto sarà influenzato dal cambio di ritmo, convocando finalmente il Plebiscito per l’indipendenza del Veneto.
Forza cari amici veneti, il futuro dipende solo da noi!
Press News Veneto
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