Oggi (14 maggio 2008, ndr) l’OCSE ha pubblicato gli ultimi dati relativi a indicatori compositi e anticipatori dell’andamento dell’economia nei prossimi 6 mesi (CLI, composite leading indicators) che confermano e aggravano i già pesanti segnali di caduta libera verticale dell’economia italiana, inserita in un quadro di rallentamento generale dell’economia mondiale.
L’Italia in particolare vede l’indice CLI diminuire di 0,8 punti nel mese di marzo 2008, segnando una diminuzione di 4,6 punti rispetto a un anno fa. Tale indice fornisce una previsione di crescita (o calo) delle attività economiche in punti percentuali con un anticipo di 6 mesi.
La tendenza al ribasso è decisamente molto più elevata sia della media dell’area OCSE (composta da Australia, Austria, Belgio, Canada, Repubblica Ceca, Danimarca, Finlandia, Francia, Germania, Grecia, Ungheria, Irlanda, Italia, Giappone, Corea del sud, Lussemburgo, Messico, Olanda, Nuova Zelanda, Norvegia, Polonia, Portogallo, Slovacchia, Spagna, Svezia, Svizzera, Turchia, Regno Unito, USA) sia rispetto a quella di tutti i Paesi dell’area G7, oltreché dell’area asiatica e dei paesi emergenti.
L’area EURO, l’area OCSE, gli USA in generale mostrano un’accentuata tendenza negativa, mentre in lieve flessione sono Cina, India e Brasile. La Russia è invece in controtendenza con un lieve espansione prevista nelle proprie attività economiche nei prossimi 6 mesi.
Di seguito alcuni grafici che mostrano i risultati dell’analisi fornita dall’OCSE.
[Cliccare per ingrandire le figure]
fonte: http://stats.oecd.org/mei/default.asp?rev=2
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