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Eurispes: le famiglie italiane in difficoltà dal 20 del mese
di Claudio Tucci
Peggiorano le condizioni economiche e le previsioni degli italiani per il futuro. Crescita complessiva dell’inflazione e perdita del potere di acquisto delle retribuzioni portano le famiglie a stringere sempre più le cinghia per arrivare alla fine del mese, con le prime difficoltà che iniziano a sorgere già dalla “terza settimana”. Mai così tanto pessimismo nel corso degli ultimi 6 anni, soprattutto sul fronte del lavoro, con salari sempre più bassi e impieghi flessibili e precari. Forte il senso di insicurezza e precarietà dei nostri concittadini, fotografato dal solco sempre più profondo tra politica e società, diventati ormai due veri e propri “separati in casa”. E’ questa, in sintesi, la diapositiva scattata dal rapporto Italia 2008, presentato, a Roma, dall’Eurispes che analizza, in sei distinte sezioni tematiche, lo stato di salute del Belpaese dall’economia al lavoro passando attraverso legalità, politica, ambiente e comunicazione. “Ciò che serve al Paese e che i cittadini chiedono – spiega il presidente dell’Eurispes Gian Maria Fara – è una politica che si assuma la responsabilità di decidere, di compiere scelte, di elaborare progetti, di immaginare il futuro”. Per Fara, poi, primo passo è restituire alle Istituzioni e allo Stato autorevolezza e credibilità, ma soprattutto che ci si difenda dall’idea che il destino di milioni di cittadini possa essere affidato alla globalizzazione o alla mano invisibile del mercato.
Dal rapporto emerge una vera e propria caduta libera della situazione economica delle famiglie italiane. Solo poco più di un terzo (38,2%) riesce ad arrivare a fine mese e l’aumento generalizzato dei prezzi, avvertito dal 90,3% della popolazione, rafforza l’abitudine ad acquistare prodotti in saldo o la disponibilità a cambiare marca di un bene se conveniente. Sempre più spesso si cerca aiuto nella famiglie di origine, destinate ad assumere il ruolo di vere e proprie “erogatrici di servizi” Il peggioramento delle condizioni economiche, spinge, poi, gli italiani verso il sommerso, che, nel 2007, evidenzia l’Eurispes, ha generato almeno 549 miliardi di euro di fatturato. Secondo l’Istituto, grazie al lavoro nero, si riesce a integrare il reddito delle famiglie di 1.330 euro mensili. Forte, anche, il ricorso al credito al consumo (1.495 euro pro capite): vi fa ricorso un italiano su quattro. Ciò dimostra come per arrivare a fine mese si prova davvero di tutto di più.
E non confortano gli italiani nemmeno le notizie provenienti dal mondo del lavoro, caratterizzato da professioni precarie e mal retribuite. I nostri salari sono tra i più bassi d’Europa, inferiori del 10% rispetto alla Germania, del 20% del Regno Unito e, addirittura, del 25% della Francia. Nel 2006, il trend negativo dell’Italia si è ulteriormente accentuato , occupando la penultima posizione, superiore solo al Portogallo.
Condizioni queste che non fanno che aumentare il generalizzato senso di insicurezza e di sfiducia nel futuro. degli italiani. Eppure,sottolineano dall’Eurispes, l’Italia spende in sicurezza il 2% del Pil, pari a circa 480 euro per cittadino, a fronte di una media Ue dell’1,7 per cento. Ma nonostante il forte investimento pubblico, non si riescono ad arginare in maniera significativa i fenomeni criminali. Significativo è il dato relativo al vero e proprio “arsenale bellico” che circola nelle case degli italiani: almeno 4 milioni di famiglie sono “armate”, in possesso di una pistola. A livello locale, da segnalare Bologna e Milano dove si denunciano di più furti e borseggi, mentre Lazio e Sicilia guidano la classifica delle rapine in banca. Campania, Sicilia e Puglia le regioni più colpite dai furti in negozio. Attenzione, infine, a non lasciare la propria auto incustodita. ogni ora ne vengono rubate 20.