Controlli e controllori
La struttura organizzativa della Corte dei Conti è complessa e articolata. I giudici dell’organico sono 615, circa 30 tra questi ultimi, risultano fuori ruolo per incarichi istituzionali. I rimanenti 580 giudici si dividono tra le diverse funzioni centrali come la Procura Generale, che ne impegna 25; le varie Sezioni d’appello (37), gli Uffici di controllo centrali (122) ed i 21 uffici regionali: nelle Procure lavorano 115 giudici, altri 168 risultano impiegati nelle Sezioni giurisdizionali e 86 svolgono il loro ruolo nelle Sezioni di controllo.
La Corte dei Conti sembra costare più di quanto, negli ultimi periodi, le sue sentenze riescano a pesare. Per l’anno 2007, il mantenimento della Corte dei Conti è costato alle casse pubbliche quasi 300 milioni di euro. L’Istituzione ha un organico di 3.270 unità, di cui 615 sono magistrati. Le spese per il personale impegnano circa l’80% dei costi necessari alla sopravvivenza della Istituzione. Da ciò nascono gli interrogativi sulla reale utilità di una Istituzione che, nata per controllare la spesa ed evitare sprechi e sperperi, costa essa stessa più di 330 milioni di euro l’anno garantendo, ai suoi appartenenti, retribuzioni e privilegi che essa stessa censura presso le Amministrazioni sottoposte a controllo. Il bilancio della Corte dei Conti corrisponde a circa un terzo di quello della Camera dei Deputati e a poco meno della metà di quello del Senato, ma è superiore di circa 80 milioni di quello della giustizia amministrativa; è quasi 10 volte quello del Consiglio Superiore della Magistratura; 6 volte superiore a quello della Corte Costituzionale e 16 volte più grande di quello del Cnel. I magistrati contabili della Corte dei Conti hanno gli stipendi medi più alti di tutti: nel 2005 la consistenza era di 156mila euro lordi l’anno contro i 101.800 dei magistrati ordinari con un incremento di 21mila in più rispetto all’anno precedente.
Oltre l’80% del budget annuale destinato dallo Stato a tale Istituzione è destinato alla retribuzione del personale: 100 milioni di euro per il personale amministrativo, 85 milioni di euro per stipendi ed assegni fissi dei magistrati, 23 milioni di euro di oneri sociali e 8 milioni di euro di Irap. Se si rapportano gli 85 milioni di euro destinati ai magistrati per stipendi ed assegni fissi, al loro numero (615), si scopre che l’importo lordo annuo delle retribuzioni dei magistrati è stato nel 2005, di circa 156mila euro. Rispetto al 2003, quando tale importo era di 133.215 euro, l’importo lordo annuo dello stipendio dei magistrati si è, quindi, incrementato di circa 22.900 euro (+14,7%).