Ecomafia e illeciti ambientali
Ecomafia: prevenzione e contrasto. La criminalità organizzata è sempre più elevata ed interessata ad operare nel settore ambientale, con maggiore interesse nei confronti del traffico e smaltimento dei rifiuti, dell’ abusivismo edilizio, dell’aggiudicazione di appalti per la bonifica dei siti inquinanti. Il nuovo business perseguito dall’Ecomafia prospera inserendosi nei processi connessi allo sviluppo di un’economia legata all’ambiente. In Campania, il Comando Carabinieri per la Tutela dell’Ambiente (CCTA) hanno scoperto, nel mese di luglio 2007, una associazione criminale dedita all’illecito smaltimento di rifiuti, in particolare di fanghi prodotti dal trattamento di acque reflue urbane provenienti dagli impianti di depurazione ubicati nelle province di Napoli e Caserta. Il volume d’affari è stato stimato in circa 7,5 milioni di euro, comprensivi di evasione della ecotassa. Lo scorso mese di settembre invece, il Reparto Operativo di Foggia e il Nucleo Operativo Ecologico dei carabinieri di Bari hanno accertato traffici organizzati finalizzati allo smaltimento illecito dei rifiuti, anche tossici, per un quantitativo di circa 100.000 tonnellate e un profitto di circa 5 milioni di euro.
Il più alto numero di arresti si è verificato in Campania (26), con un numero dei di gran lunga superiore alla media nazionale.
Nel 2006, la regione Campania registra un consistente incremento nel numero dei controlli (+67,5%), delle sanzioni penali (+33,2%), di quelle amministrative (+409,1%) e un numero di sequestri effettuati pari al 150%.