Working poors
Basse retribuzioni: aumenta l’incertezza per il futuro. Nel nostro Paese oltre 20 milioni di lavoratori sono sottopagati e, coeteris paribus, i salari sono inferiori del 10% rispetto alla Germania, del 20% rispetto al Regno Unito e del 25% rispetto alla Francia. Sulla base della ricerca effettuata dall’Eurispes nel marzo 2007 sulle retribuzioni dei lavoratori, emerge con estrema chiarezza la preoccupante situazione dei salari italiani, tra i più bassi in Europa. Prendendo in considerazione il periodo 2000-2005, infatti, mentre si è registrata una crescita media del salario a livello europeo del 18%, nel nostro Paese i lavoratori dell’industria e dei servizi (con esclusione della Pubblica amministrazione) hanno visto la propria busta paga crescere solo del 13,7%, crescita inferiore solo a Germania (11,7) e Svezia (7,7), paesi che comunque detengono livelli retributivi ben più alti dei nostri.
In Italia il salario netto annuo è passato da 15.597 euro del 2004 a 16.242 euro del 2006, con una crescita del 4,1%; in Gran Bretagna, dove la crescita percentuale è stata del 33,3%, i salari sono aumentati di quasi 7mila euro passando da 21.015 euro del 2004 a 28.007 del 2006. Sono aumentati anche i salari della Grecia (+34,5%), dell’Olanda (+19,2%), del Portogallo (+52,1%, con uno salario netto annuo passato da 8.634 euro del 2004 a 13.136 euro del 2006), della Finlandia (+14,3%), della Germania (+14,1%), della Danimarca (11,2%), dell’Irlanda (+11%) e della Spagna (+10,4%). Anche se con percentuale inferiore al 10%, hanno subìto un incremento anche i salari del Belgio (+7,9%) e della Francia (+7,3%).
Circa 4 vittime al giorno: l’Italia muore sul lavoro. Sono circa quattro al giorno le “morti bianche” in Italia. Nonostante un calo registrato nel corso del 2005, la situazione sembra essere tornata alla sua normale e silenziosa diffusione negli ultimi due anni. Analizzando infatti il periodo 2003-2006 risulta che ogni anno in Italia muoiono in media 1.338 persone per infortuni sul lavoro. L’Italia (che è al settimo posto in Europa per intensità del fenomeno infortunistico) registra il 21,1% del totale degli infortuni mortali. Il che significa che un morto sul lavoro su cinque nel continente europeo è italiano. L’Italia è poi al terzo posto per i morti sul lavoro con meno di 18 anni. La mortalità minorile è più del doppio rispetto alla media europea. L’Eurispes ci ricorda che, dal 2003 al 2006, abbiamo avuto più morti in Italia per infortuni sul lavoro (5.252) di quanti soldati della coalizione sono caduti nel corso della guerra in Irak (3.520).