headermask image

header image

A Zurigo na mostra so Venesia e Amsterdam

Intel Muxeo Nasionàl Svisaro de Zurigo, uno de i pì inportanti de la Svisara, da el 14 de Setenbre fin al 17 de Febraro de l’ano che vien gh’è na mostra interesante: Capitale. Commercianti a Venezia e Amsterdam. La mostra la varda indrio a la nasita de el sistema capitalistego e ciapa a exenpio do de le pì inportanti cità indove el sistema capitalistego el se ga svilupà, Venesia e Amsterdam apunto.

Keep Reading »

La cruna dell’ago

Finalmente siamo arrivati alla cruna dell’ago. La proposta di referendum per l’indipendenza è sul tavolo, la discussione animata, le travisazioni (suppongo intenzionali) all’ordine del giorno, ma il punto chiave è che il passaggio per quella cruna è stato impedito da un fronte, quello in cui si schierano i gerontogiuristi italiani che restano fossilizzati ad una concezione italocentrica, mentre un secondo fronte espresso per mezzo della voce di Barroso si schiera su una posizione opposta.
Ma per chi per molto tempo ha discusso di queste cose teorizzandole, è un po’ il momento della verità. Anche là due fronti, quello che è convinto della fattibilità del referendum e chi invece sostiene il contrario (usando spesso gli stessi argomenti usati dai giuristi italocentrici delle sedi istituzionali italiane).
Per comprendere meglio la cosa bisognerebbe allargare l’orizzonte al piano europeo. La EU dovendo confrontarsi con la realtà di almeno due paesi
che intendono rivendicare l’indipendenza ha dovuto assumere una posizione, e a questo punto paese più o paese meno cambia poco, che siano solo Scozia e Catalunya o anche Veneto …o altri paesi.
Per la verità la discussione sulla materia legalitaria è sempre stata una cosa ristretta a pochi, la maggior parte delle persone non ci pensa, semplicemente si allinea con i convinti o con i dubbiosi che dicono “magari” (scusa buona per non fare niente), ma è nondimeno una discussione che ha un suo peso.
Il peso è prima di tutto politico. Esso infatti rappresenta un deterrente per scoraggiare iniziative indipendentiste, contando sul fatto che in questo modo sia difficile ottenere una massa critica di persone favorevoli al progetto. Ma ha anche una base razionale se si considera che i rappresentanti eletti in Veneto sono si rappresentanti politici della popolazione, ma nominati ad un ruolo meramente amministrativo e dipendente dallo stato centrale. Perciò non è peregrino dire che un referendum realizzato dall’ente regione sarebbe impossibile da attuare, ma al tempo stesso se ciò si verifica implica la conferma della condizione dell’esistenza di un popolo senza rappresentanza politica reale, perché essa è soggiogata ad un controllo esterno, come in una colonia. Ciò apre la via all’autogestione, e alla rielezione di una rappresentanza politica di un popolo. E questo è il momento, questo è il famoso passaggio per quella cruna dell’ago.
Perché agli accaniti dei sofismi legali occorre porre una domanda precisa: volete voi ammettere l’esistenza di schiavi? Perché negare ad un popolo il suo diritto di autodeterminarsi invocando insulsi quanto capziosi cavilli, è semplicemente pretendere che un popolo sia reso schiavo inibendone il diritto di determinare il suo destino.

Non esiste contratto da cui non si possa recedere in alcun modo, tantomeno un contratto che non si è mai sottoscritto.

Claudio Hutte Keep Reading »

L’Indipendenza Veneta si può fare!

Keep Reading »

Indipendenza Veneta spedisce dossier giuridico a José Barroso

Pizzati: “Il consigliere diplomatico Stafano Beltrame deve ottenere un intervento di Barroso  invece di grattarsi la pancia”

Incoraggiati dalle parole del Commissario dell’Unione Europea José Barroso, questa settimana gli indipendentisti tornano all’attacco della Regione Veneto. Mercoledì 12 settembre il presidente del Consiglio Regionale Veneto, Clodovaldo Ruffato, aveva ricevuto una delegazione del movimento Indipendenza Veneta, promotore di 20 mila firme raccolte per indire un referendum per l’indipendenza, e presentate ufficialmente a Luca Zaia ancora il 22 maggio 2012. La questione appariva conclusa con il parere negativo dell’ufficio legale della Regione Veneto che citava un’incompatibilità costituzionale, ma gli indipendentisti veneti hanno ricevuto un inaspettato assist dal Commissario dell’Unione Europea José Barroso, che in riferimento agli eventi paralleli in Scozia e Catalogna ha ribadito che in caso di dichiarazioni di indipendenza ciò che conta è il diritto internazionale, che è un diritto pre-costituzionale convalidato da trattati sottoscritti anche dallo stato italiano.

“Abbiamo spedito questa mattina un dettagliato dossier giuridico di 120 pagine a José Barroso” dichiara il segretario di Indipendenza Veneta, Lodovico Pizzati. “L’incontro in Regione Veneto con Clodovaldo Ruffato è stato concesso venerdì 21 alle ore 11.15 per presentare questo dossier preparato dai nostri legali ,coadiuvati da esperti in diritto internazionale.” L’obiettivo di Indipendenza Veneta è di rassicurare i consiglieri regionali, che avranno l’opportunità di esprimersi a riguardo in ottobre, che un referendum consultivo sull’indipendenza veneta è tutelato dalla comunità internazionale.

“Il Veneto è l’unica regione che stipendia un consigliere diplomatico, che è Stefano Beltrame. È stato assunto da Luca Zaia e costa a noi veneti €110 mila all’anno. Invece di grattarsi la pancia dovrebbe essere il signor Beltrame a stabilire contatti ufficiali con la UE e Barroso su questa importantissima questione,” continua Pizzati. “Restare in Italia ha un costo aberrante sulla testa di ogni veneto, e Zaia e Beltrame non possono perder tempo e devono immediatamente contattare Barroso per assicurarsi che il referendum per l’indipendenza veneta avvenga sotto il monitoraggio della UE.”

Nella copia del dossier giuridico resa disponibile alla stampa spicca il Patto di New York sancito dall’ONU nel 1966, il quale non solo tutela il diritto all’indipendenza di un popolo, ma afferma perfino che gli stati sottoscrittori di questo Patto (tra cui tutti i paesi della UE, Italia inclusa) devono non solo rispettare, ma addirittura promuovere tale diritto. Fa eco la Corte Internazionale di Giustizia dell’Aja che ha affermato il 22 luglio 2010 che non può esistere un’interdizione ad una dichiarazione di indipendenza perché non viola il diritto internazionale.

Press News Veneto

Keep Reading »

Clodovaldo Ruffato porta i saluti a Indipendenza Veneta


Fratte di Santa Giustina in Colle (PD), 13 settembre 2012. Il presidente del Consiglio regionale del Veneto Clodovaldo Ruffato rende omaggio ad Indipendenza Veneta e porta i propri saluti al pubblico intervenuto. Keep Reading »

BREAKING NEWS: Clodovaldo Ruffato partecipera’ a incontro di Indipendenza Veneta a Fratte

Il presidente del Consiglio Regionale Veneto Clodovaldo Ruffato ha annunciato la propria presenza all’incontro di Indipendenza Veneta a Fratte che si terrà questa sera (13  settembre).

Nel confermare la propria presenza, Clodovaldo Ruffato ha commentato: “Sono rimasto molto sorpreso dalla moderazione e profondità delle argomentazioni della delegazione di Indipendenza Veneta, ben diverse dai metodi che venivano usati in passato. La forma è anche sostanza.”

L’incontro ufficiale, oltre alla presenza di Ruffato che porterà i saluti al pubblico, vedrà quindi le relazioni del portavoce di Indipendenza Veneta Gianluca Busato e del presidente onorario Alessio Morosin.

L’incontro si terrà alle ore 21 presso il giardino estivo al bar “Stocco” in via Commerciale 20 a Fratte di Santa Giustina in Colle (PD). Keep Reading »

Clodovaldo Ruffato riceve Indipendenza Veneta

[PRESS NEWS VENETO – Venezia, 12/09/2012] – Il movimento Indipendenza Veneta, ha incontrato oggi mercoledì 12 settembre alle ore 13, il presidente del Consiglio Regionale Veneto Clodovaldo Ruffato. Il tema dell’incontro è stato la fattibilità del referendum indipendentista sostenuto dalle 20 mila firme che il segretario di Indipendenza Veneta, Lodovico Pizzati aveva presentato al governatore veneto, Luca Zaia, il 22 maggio 2012.
Clodovaldo Ruffato ha presentato all’avv. Luca Azzano Cantarutti, presidente di Indipendenza Veneta, un documento di 3 pagine contenenti il parere dell’ufficio legale della Regione Veneto riguardo la fattibilità di tale referendum.
L’avv. Azzano Cantarutti ha replicato che tale parere si basa su argomenti costituzionali che sono in contrasto con il diritto internazionale, mentre il percorso delineato da Indipendenza Veneta invoca un diritto pre-costituzionale e richiama un dovere rappresentativo del consiglio regionale di interpellare i veneti tramite referendum sul quesito indipendentista. “Non è la prima volta che la legge italiana viene censurata dalla comunità internazionale perché in violazione dei trattati che ha sottoscritto. “ ha affermato il presidente di Indipendenza Veneta “Basti pensare che prima del 2006 esprimersi a favore dell’Indipendenza Veneta era punibile con l’ergastolo, ed è stato grazie all’Unione Europea che l’Italia è stata ripresa e si è dovuta adeguare permettendo la libertà di pensiero politico con la legge 85/2006.”
È stato quindi suggerito di prendere in dovuta considerazione anche il parere legale di un esperto in diritto internazionale. Indipendenza Veneta avrà cura di fornire un dossier giuridico, predisposto da esperti in diritto internazionale riconosciuti dalla stessa Regione Veneto, con tutti gli elementi per una corretta valutazione della questione indipendentista. Clodovaldo Ruffato ha invitato Lodovico Pizzati, segretario di Indipendenza Veneta, a fissare nei prossimi giorni un secondo incontro per presentare questo dossier giuridico a favore della fattibilità del referendum consultivo. Pizzati ha quindi dichiarato all’ufficio stampa della Regione Veneto che “l’Indipendenza Veneta è inevitabile perché la stragrande maggioranza dei veneti è determinata ad ottenerla. Questo consiglio regionale ha il legittimo potere di interpellare i cittadini veneti con un referendum consultivo, e ha il sacrosanto dovere di eseguire la sovranità popolare.”
Alla fine dell’incontro l’Ing. Gianluca Busato, portavoce di Indipendenza Veneta, ha invitato Clodovaldo Ruffato alla presentazione di Indipendenza Veneta che si terrà domani, giovedì 13 settembre alle ore 21, a Fratte, frazione di Santa Giustina in Colle (PD), paese di residenza di Ruffato. “Indipendenza Veneta è un movimento trasversale che vuole includere tutti i veneti in questo legittimo percorso di autodeterminazione,” ha spiegato Busato. “Per questo siamo lieti di ospitare nel dibattito anche Clodovaldo Ruffato, assieme ai suoi concittadini”. Alla presentazione pubblica di Indipendenza Veneta di giovedì sera a Santa Giustina in Colle, è attesa anche il discorso dell’Avv. Alessio Morosin, presidente onorario di Indipendenza Veneta, che esporrà la legittimità del referendum consultivo anticipando i punti salienti del dossier giuridico che Indipendenza Veneta depositerà prossimamente in Regione Veneto.

Press News Veneto Keep Reading »

L’Indipendenza Veneta è inevitabile

Fonte: L’Indipendenza Veneta è inevitabile

Dopo un weekend di attenzione mediatica sulla fattibilità del referendum per l’Indipendenza Veneta una cosa non viene messa in dubbio: la stragrande maggioranza dei veneti la vuole. Il Corriere del Veneto pubblica questo martedì a pagina 3 il risultato del proprio sondaggio online: l’84% dei veneti è favorevole. È stato grazie ad un notevole lavoro sul territorio fatto da parte di tutti noi, con la raccolta firme e le lettere ai consiglieri, che siamo riusciti a forzare il tema dell’Indipendenza Veneta e a costringere i nostri attuali rappresentanti istituzionali a prendere seriamente la questione.

La soluzione dell’Indipendenza Veneta non potevano ignorarla perché abbiamo reso noto a loro che il loro datore di lavoro siamo noi, e non Roma. L’Indipendenza Veneta è l’unica azione politica fattibile qui in Veneto, e le fibrillazioni autonomiste  con proposte di macro regioni varie, che abbiamo sentito come reazione alla nostra schiacciante mossa, sono dei rigurgiti di una classe dirigente che dimostra di non avere idee. Basta insultare l’intelligenza dei veneti con le solite sirene federaliste o macroregionaliste che auspicano un impossibile consenso da parte di Roma.

Tra le varie ipotesi autonomiste sparate in tutta fretta da uno status quo preso in contropiede, i quotidiani hanno anche cercato di far passare il concetto di impossibilità legale del referendum per l’Indipendenza Veneta. Non occorreva scomodare costituzionalisti per farci dire che Roma aggrotta le ciglia alla soluzione di autodeterminazione. Quello che i giornali non dicono è che in contrasto all’ufficio legale della Regione Veneto c’è stata l’opinione di avvocati consulenti della stessa Regione Veneto esperti in diritto internazionale. Infatti, il nocciolo della questione sta proprio qui: parte della costituzione italiana è in netto contrasto con il principio di autodeterminazione tutelato dalle Nazioni Unite e dall’Unione Europea.

Il problema è che lo stato italiano non sta violando i trattati internazionali perché non esiste prova di repressione democratica fintantoché sono i rappresentanti politici veneti ad essere autolesionisti e a non esercitare il proprio sacrosanto diritto, e il volere della propria cittadinanza. Se il consiglio regionale decide di fare l’ulteriore passo e discutere la questione (costituzione italiana vs. diritto internazionale) allora la patata bollente passerà veramente nelle mani dello stato italiano. E se lo stato italiano reprime la sovranità popolare allora avremo tutte le carte per imporre una tirata d’orecchie da parte della comunità internazionale, e ottenere così un monitoraggio internazionale per il referendum sull’Indipendenza Veneta. Se invece il consiglio regionale del Veneto si sottrae a questo dovere rappresentativo, allora ne pagheranno inevatibilmente le conseguenze elettorali. In questo momento di crisi economica, dove il Veneto viene spremuto peggio di una colonia africana, l’Indipendenza Veneta è l’unica alternativa al declino italiano. Noi veneti non ci meritiamo di impoverirci per colpa di una classe dirigente che si rifiuta di rappresentare i nostri interessi. La maggioranza dei veneti è sempre più a favore dell’Indipendenza Veneta. Ed è per questo che il referendum è inevitabile.

Lodovico Pizzati
Segretario – Indipendenza Veneta Keep Reading »

La patata bollente

Chi contrasta l’indipendenza veneta perde le elezioni

Fonte: http://indipendenzaveneta.net/la-patata-bollente/

Continua il dibattito sul referendum per l’indipendenza del Veneto scatenato dalla pressante azione di Indipendenza Veneta, un movimento politico nuovo e finalmente libero di agire senza freni per il bene del Popolo Veneto.
Indipendenza Veneta dall’esterno del Consiglio Regionale, ha saputo dettare l’agenda politica del Veneto e trasformarsi come il movimento politico di avanguardia cui tutti guardano, perché ha individuato l’unica soluzione concreta per il nostro futuro.
Gli organi di informazione hanno oggi anticipato un consulto giuridico dell’ufficio regionale. Sempre oggi l’avv. Luca Azzano Cantarutti ha risposto sul piano tecnico in modo ineccepibile alle argomentazioni di carattere giuridico.
Sul piano politico dobbiamo però iniziare a far comprendere ai nostri rappresentanti che siedono in Regione Veneto, cominciando dalle massime cariche del presidente del consiglio regionale e del governatore, che l’indipendenza veneta è un tema che scotta: chi la contrasta perde le elezioni, perché i cittadini veneti stanno dimostrando con grande evidenza di accarezzare con grande entusiasmo l’idea di una Repubblica Veneta indipendente, aperta all’Europa e al mondo e che sia in grado di affrontare le sfide della modernità.
Non è di sicuro una roba da sagra come il federalismo leghista o le baggianate tipo la macroregione del nord.
Chi tocca l’indipendenza veneta non può illudersi di giocarci a proprio piacimento.
Essa tocca le corde profonde dell’animo dei cittadini veneti e lo conferma il successo straordinario del nostro movimento nato da soli quattro mesi.
Il messaggio politico chiaro che vogliamo quindi dare ai consiglieri regionali che ora tengono in mano la “patata bollente” dell’indipendenza veneta è di non farsi mal consigliare dalla fretta di liquidarla per paura di affrontarne il peso politico. Se lo facessero, ne pagherebbero fortemente lo scotto elettorale.
Il Governatore Zaia pare averlo capito già molto bene e con il suo consueto fiuto politico infatti anche oggi non ha nascosto di appoggiare la causa dell’indipendenza veneta, che è la causa comune di tutti i cittadini veneti per bene.
Il resto lo vedremo nelle prossime puntate, che si preannunciano molto interessanti.

Gianluca Busato
Indipendenza Veneta

LE RAGIONI DELL’AMMISSIBILITA’ DEL REFERENDUM PER L’INDIPENDENZA DEL VENETO

Fonte: http://indipendenzaveneta.net/le-ragioni-dellammissibilita-del-referendum-per-lindipendenza-del-veneto/

Le argomentazioni portate dal Prof. Avv. Mario Bertolissi per sostenere come non sia possibile per la Regione Veneto indire il referendum volto ad ottenere l’indipendenza sono assolutamente pregevoli ma non condivisibili nella loro totalità.

L’illustre Collega non manca di evidenziare come la questione vada ad incidere anche su un aspetto estremamente delicato, quello della libertà di manifestazione del pensiero tutelata dall’art. 21 della Costituzione, chiedendosi :“per quale ragione mai dovrebbe essere vietato chiedere che la cittadinanza dica come la pensa? Non ha a che fare con la libertà di manifestazione del pensiero, parte integrante della libertà politica?

La risposta a tale domanda è scontata e ad essa si deve aggiungere un’ulteriore argomentazione fondata sull’art. 50 della Costituzione: “tutti i cittadini possono rivolgere petizioni alle Camere per chiedere provvedimenti legislativi o esporre comuni necessità”.

I cittadini possono quindi esprimere il loro pensiero e proporre alle Camere di adottare provvedimenti legislativi; per quale ragione non sarebbe possibile indire un referendum consultivo attraverso il quale raccogliere il libero pensiero (in senso favorevole o meno all’indipendenza) della maggioranza dei Veneti e tradurlo – eventualmente – in una conseguente petizione alle Camere affinché modifichino la Costituzione stessa?

Il Prof. Avv. Bertolissi non manca di ricordare come l’art. 5 della Costituzione stabilisca che la Repubblica è una e indivisibile, formula adottata al termine di un lungo dibattito che nei lavori preparatori ha portato ad escludere altre soluzioni quali, ad esempio, quella federalista.

Il richiamo è scontato ma la norma va letta alla luce di altre norme di grado eguale se non superiore.

Invero “l’ordinamento giuridico italiano si conforma alle norme del diritto internazionale generalmente riconosciute” (art. 10 della Costituzione) e, tra esse, l’Italia ha recepito anche il Patto di New York, fatto proprio con legge 881 del 1977, che all’art. 1 recita “Tutti i popoli hanno il diritto di autodeterminazione. In virtù di questo diritto, essi decidono liberamente del loro statuto politico e perseguono liberamente il loro sviluppo economico, sociale e culturale”.

Tale principio vale, ovviamente, per i popoli che ancora non sono indipendenti, altrimenti sarebbe privo di senso.

Tanto vale a confutare la tesi del Collega in ordine al fatto che la sovranità appartiene al popolo italiano, non a quello veneto, o lombardo, o siciliano.

Premesso che quello Veneto (a differenza di altri) è un Popolo perché lo dice la coscienza, lo conferma la storia e lo ribadisce la legge italiana (art. 2 L. 340/1971), il principio di autodeterminazione va letto nel senso di garantire ai popoli che non godono dell’indipendenza il diritto di decidere al proposito; il popolo veneto, non altri, deve poter decidere della propria autodeterminazione.

La Corte internazionale di Giustizia, ancora nel 1995, ha chiarito che “il principio del diritto dei popoli all’autodeterminazione, riconosciuto dalla Carta delle Nazioni Unite e nella giurisprudenza della corte, costituisce uno dei principi essenziali del diritto internazionale contemporaneo”. Il 22/7/2010 ha ribadito che “uno dei principali sviluppi intervenuti nel diritto internazionale a partire dalla seconda metà del ventesimo secolo è rappresentato dall’emergere di un diritto all’autodeterminazione spettante ai popoli di territori non autonomi”.

Dunque, in base al nostro ordinamento, un popolo ha diritto alla propria autodeterminazione, per dirla in parole chiare: alla propria indipendenza.

La Corte di Cassazione, con la nota sentenza 11163/2011, ha chiarito come alla luce dei principi costituzionali italiani, espressi dagli art. 10, comma 1 e 11 Cost., e dei principi generali del diritto internazionale, vanno tutelati valori e di diritti fondamentali, la cui tutela è affidata a norme inderogabili, poste al vertice dell’ordinamento internazionale e prevalenti su ogni altra norma, sia di carattere convenzionale che consuetudinario.

Ricordo peraltro che l’art. 5 della Costituzione era in vigore anche allorché (01 ottobre 1975) Mariano Rumor sottoscriveva insieme ai plenipotenziari della Repubblica federativa jugoslava il Trattato di Osimo, con il quel venivano cedute definitivamente l’Istria e la Dalmazia italiane (più precisamente, venete) che fino a quel momento erano amministrate in via provvisoria dalla Jugoslavia di Tito.

Troppe volte, le norme si “interpretano” in base alle convenienze politiche del momento…

Alla luce di queste scarne osservazioni, risulta come la questione del referendum per l’indipendenza del Veneto sia di natura prettamente politica, non sussistendo in realtà ostacoli che il nostro ordinamento possa validamente opporre alle norme di diritto internazionale che la stessa Italia ha riconosciuto.

Avvocato Luca Azzano Cantarutti Keep Reading »