Leggiamo oggi un fondo livoroso e di parte contro Indipendenza Veneta scritto da tal Gianluca Marchi, ex direttore de la Padania, organo di partito della lega nord e oggi direttore de “l’indipendenza”, un giornale on line che si ispira a quella esperienza, tanto da aver pubblicato il numero uno proprio nell’anniversario del suo vecchio giornale di partito.
Ci fa un po’ specie notare l’abbondante uso di verbi, sostantivi e aggettivi per così dire “polarizzati” e certamente non imparziali (“riciclare”, “meschino”, “miserie umane” e via di questo passo) che questo signore fa nei confronti di Lodovico Pizzati e di tutta Indipendenza Veneta e ci fa pensare che l’animosità sia frutto del solito brutto vizio di confondere il destino del Veneto con quello di altre realtà di un nord, di una Padania che in realtà non esistono e non sono mai esistite.
Per quanto riguarda la cortesia che costoro avrebbero preteso in merito alla concomitanza tra il congresso costituente di Indipendenza Veneta e una convention padana da loro organizzata, Gianluca Marchi e il team dei suoi redattori avrebbero dovuto preoccuparsene un po’ prima, visto che hanno inscenato senza interruzione di sosta fin dl primo momento una campagna denigratoria nei confronti dello stesso Pizzati, di Alessia Bellon, di Alessio Morosin, del sottoscritto e di tutti coloro che si sono schierati senza paura a favore dell’indipendenza del Veneto e che ora probabilmente continuerà contro Indipendenza Veneta. Campagna d’odio e di disinformazione tra l’altro immotivata, se non da pretestuose ragioni personalistiche che paiono ridicole. Non siamo nati ieri e sappiamo molto bene in realtà le reali motivazioni politiche che si nascondono dietro all’ostilità di questo sito internet che si spaccia come l’organo di informazione degli indipendentisti. Salvo poi riclassificarli come “autonomisti”.
Non c’è stato un solo articolo da loro scritto nei nostri confronti che sia apparso imparziale, o in un qualche modo neutro. Mai, nessuno. E ora cosa pretenderebbero questi signori: un atteggiamento di imparzialità nei loro confronti?
Il fondo odierno di stile discutibile segue infatti un vero e proprio bollettino ideologico di qualche giorno fa pubblicato sullo stesso sito che non ci è passato inosservato, scritto da Gilberto Oneto (‘Il nuovo “contenitore” per ridare voce al nord’), cantore delle truppe padaniste depresse per la morte politica della lega nord. Le parole contano e non è un caso se il loro ideologo nel suo articolo – per la verità un pò nostalgico – ha parlato solo ed esclusivamente di autonomisti, ovviamente del nord, o padani che dir si voglia.
Questo equivoco ideologico voluto si nasconde anche dietro all’organizzazione della convention di Jesolo. In realtà se ci sono due posizioni inconciliabili sono proprio quelle degli autonomisti e degli indipendentisti. I primi prevedono un percorso che passa per decisioni del parlamento italiano. I secondi lo escludono a priori, in quanto impercorribile e concepiscono esclusivamente un percorso di autodeterminazione. Queste due posizioni alternative si sovrappongono all’incompatibilità tra il concetto di nord e il Veneto: abbiamo già provato sia la strada padana sia la strada autonomista che si sono dimostrate un fallimento e ora possiamo ben dire che perserverare diabolicum est!
In ogni caso non preoccupiamoci dell’odio che ci riserbano questi signori: noi non abbiamo bisogno infatti di un organo di informazione per gli indipendentisti del nord, o padani che dir si voglia.
Casomai abbiamo bisogno di un organo di informazione veneto. Ma per questo non ci servono gli ex direttori della Padania. Ci arrangiamo da soli, come abbiamo sempre fatto noi veneti. E con ottimi risultati come ci testimonia la storia passata e recente.
Gianluca Busato
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