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Clifford e la voja de biscoti

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Veneto Stato: la forza del pensiero e dell’azione civica contro il servilismo dei parlamentari italiani

Veneto Stato in corteo a Quinto di Treviso per l’indipendenza del Veneto

Oggi a Quinto di Treviso, con partenza dal sagrato della Chiesa alle ore 17, si tiene una manifestazione di dignità civica di Veneto Stato, che infrange un tabù: il servilismo verso i parlamentari italiani. Il tabù non poteva che essere infranto nei confronti di un parlamentare tra i più antichi presenti a Roma e che paradossalmente ha fatto dello slogan Roma ladrona il proprio win for life.
Per ironia della sorte l’iniziativa di dignità civica degli indipendentisti veneti avviene proprio nel momento in cui il partito di Dozzo vive uno dei suoi momenti più difficili, vicino alla scissione tra le due anime (una poltronara, l’altra tangentara) a causa della successione all’unico leader di partito che ha saputo organizzare due false feste di laurea (senza mai poterne fare una di vera).
Veneto Stato ha saputo imporsi all’attenzione dei veneti grazie alla forza delle proprie idee e del proprio pensiero, con una serie di azioni politiche anche dissacratorie che stanno mettendo a nudo la pochezza dei partiti italiani.
Prima il monumento all’imprenditore, poi le gite di liberazione fiscale e ora l’ultimo tabù, la figura del parlamentare italiano parassitario e mandante politico di Equitalia, della Guardia di Finanza e dell’oppressione coloniale italiana sul Veneto.
Queste azioni di coraggio civico sono l’espressione più autentica sul territorio dell’unico progetto politico oggi esistente in Veneto, il percorso democratico, pacifico e legale per l’indipendenza del Veneto Stato.
La forza del pensiero indipendentista appare in tutta la propria superiorità rispetto alle deboli pratiche di vassallaggio proposte dai lacchè locali dei partiti presenti nel parlamento italiano. E se essa si sta imponendo anche nel proscenio mediatico è stato ed è possibile grazie all’opera di centinaia di volontari, che si apprestano a divenire migliaia.
Se desiderate aiutarci, anzi se volete aiutare voi stessi e chi vi sta vicino, fate assieme a noi il percorso per l’indipendenza del Veneto. Potete farlo in mille modi, scegliete quelli a voi più congeniali, oppure anche tutti se ne avete la possibilità:

E non dimentichiamoci mai che, nel momento in cui è sfumata ogni altra possibilità di trovare una soluzione politica alternativa per risolvere i problemi del Veneto e darci un futuro, l’indipendenza del Veneto Stato diventa un preciso dovere civico per tutti noi veneti.

Gianluca Busato
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Clifford el re pirata

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Clifford el can pi grando de tuto el mondo

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on poca de cultura…

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Veneto Stato: Guadagnini denunciato per diffamazione a mezzo stampa

[Press News Veneto, Treviso – 11 gennaio 2012] – Dopo la diffamazione a mezzo stampa in cui l’ex leader dell’UDC Guadagnini ha dato dei mafiosi ai vertici di Veneto Stato, oggi non si è fatta attendere la contromossa dei leader del movimento indipendentista.
Secondo quanto comunicato dai vertici di Veneto Stato “Guadagnini, già estromesso anche dalla giunta comunale di Crespano del Grappa lo scorso inverno, oggi si appresta ad uscire anche da Veneto Stato. Nel farlo però ha deciso di creare un danno al partito, andando sui giornali con bugie belle e buone, accreditandosi addirittura come segretario di Veneto Stato”.
Guadagnini non è più il segretario del partito dall’11 dicembre scorso, data in cui fu destituito dall’assemblea dei soci, che elesse Lodovico Pizzati alla segreteria e Alessia Bellon alla presidenza.
Gli stessi Pizzati e Bellon non lasciano spazio a dubbi: “Abbiamo dato pieno mandato ai nostri legali per valutare gli estremi di denuncia verso Guadagnini per gravi reati penali quali appropriazione indebita, contraffazione, millantato credito e ora anche diffamazione a mezzo stampa”.

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CAN NO MAGNA CAN

Guadagnini attacca Veneto Stato e difende i parlamentari italiani

Badia Calavena (VR) - 11 gennaio 2009: Riondato contro Valdegamberi (ex compagno di partito di Guadagnini)

Antonio Guadagnini in un comunicato di oggi prende le distanze da Veneto Stato difendendo il parlamentare italiano Dozzo.
Tale presa di posizione politica nasce dopo che il movimento indipendentista ha organizzato per sabato prossimo 14 gennaio a Quinto di Treviso una fiaccolata di dignità civica e di difesa dall’azione predatoria della casta italiana, ben rappresentata proprio da Gianpaolo Dozzo che grazie a 18 anni di carriera nel parlamento italiano, ha guadagnato una cifra di almeno 3 milioni di euro, a fronte degli oltre 700 milioni di euro sottratti ai cittadini di Quinto dalla stessa casta nello stesso periodo.

Ricordiamo tra l’altro che la lega è anche il più vecchio partito presente nel parlamento italiano e che Dozzo è tra i deputati veneti di più lungo corso nel parlamento romano. Cadono sotto la sua responsabilità politica personale ben 360 milioni di euro rubati in questi 18 anni all’intero Veneto dall’Italia. Sulla sua testa infatti pesa – moltiplicato per 18 anni – la responsabilità politica di un millesimo del furto annuale di tasse pagate dai veneti e rubate al territorio, dove non tornano né sotto forma di servizi pubblici né sotto forma di trasferimenti. Quanti di questi 360 milioni di euro rubati hanno magari costretto qualcuno degli imprenditori suicidi veneti a farla finita a causa del taglieggiamento fiscale italiano? Questi veneti morti non sono forse sulla coscienza dell’on. Dozzo e la responsabilità politica di questi misfatti non cade tutta sulla sua testa? Risulta infatti del tutto inutile manifestare contro Equitalia, che è uno strumento operativo dello stato che risponde a precisi mandanti politici, se non si prende posizione anche contro questi ultimi. Uno dei più autorevoli mandanti politici di Equitalia ci pare rappresentato proprio da Dozzo, per meriti di anzianità parlamentare e di fedeltà a uno stato oramai fallito.

Cerchiamo quindi di capire le ragioni dell’attacco odierno di Guadagnini. Per comprenderle va chiarito il reale obiettivo politico di Guadagnini e di altri politici vecchio stampo come Silvano Polo. Esso per quanto non ancora dichiarato, prevede la partecipazione alle elezioni politiche italiane ed emerge chiaramente dalle dichiarazioni degli stessi all’indomani del congresso del Viest del 23 ottobre. Guadagnini affermò a “la tribuna di Treviso” di mirare ad una rappresentanza parlamentare (salvo smentire il giorno seguente per i soliti poveri illusi che lo seguono), mentre Polo affermò a Rete Veneta di ispirarsi alla SVP, che ha sempre appoggiato i vari governi di Roma di destra e di sinistra per strappare concessioni autonomistiche allo stato italiano.

Questa è la vera ragione politica dell’attacco di oggi e non certo una presunta differenza di stile. Guadagnini difende Dozzo perché lo vuole sostituire come parlamentare: can no magna can.

Sempre per ironia della sorte proprio domani sarà il secondo anniversario della clamorosa manifestazione contro Valdegamberi organizzata da Patrik Riondato, leader ambiguo (e vicino a Zaia) del fronte di Guadagnini, anticipata addirittura da lettere anonime, che obbligarono allora Riondato a spostare la sede della manifestazione da sotto casa dell’allora compagno di partito di Guadagnini alla piazza antistante il municipio di Badia Calavena. Oggi quindi la definizione di metodo mafioso risulta un pò sterile e ridicola se fatta da chi si accompagna a dei veri artisti in manifestazioni in tal guisa. A Maggior ragione, così come Veneto Stato organizzò l’8 agosto scorso, con il forte consenso e appoggio di Guadagnini e Riondato, una manifestazione ad personam contro un mafioso di Zimella, responsabile in prima persona di fatti gravissimi, oggi, allo stesso modo troviamo sacrosanto fare una fiaccolata civica di resistenza verso uno dei massimi responsabili politici in prima persona dell’oppressione e del ladrocinio dello stato mafioso italiano.

Tra l’altro proprio i firmatari della dichiarazione si espongono a sicure querele per diffamazione (oltreché per contraffazione per essersi fregiati di titoli che non posseggono), poiché definire una “procedura di stampo mafioso” la fiaccolata silenziosa e dignità civica come quella che si terrà a Quinto sabato prossimo partecipata da Veneti, è un atto contro i Veneti stessi.
Attendiamoci pertanto sicuramente delle correzioni almeno nella forma nelle prossime ore.
In termini di comunicazione infine, l’obiettivo di Guadagnini appare ormai chiaro: fare un danno all’immagine di Veneto Stato. Le ragioni di ciò probabilmente le scopriremo a breve.

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La libertà attraverso la violenza?

Riceviamo e volentieri pubblichiamo

di Enzo Trentin

L’Italia assomiglia sempre di più al “Titanic”. Nei ponti inferiori sono intrappolate le cosiddette classi deboli: i lavoratori a reddito fisso, i pensionati, i medio-piccoli imprenditori. Sono coloro destinati sicuramente a soccombere, e i suicidi quotidiani di imprenditori che non ce la fanno più perché non hanno la sicurezza del pagamento del loro lavoro, ma hanno la certezza del gravame imposto, presto non faranno più notizia sui mass-media.

Al governo non si scompongono, Pensano ad aggravare ulteriormente le tasse per mantenere la spesa – come se ogni centesimo del bilancio dello Stato italiano corrispondesse ad una estrema necessità – ignorando ciò che Vilfredo Pareto scrisse nel lontano 1902:

La spoliazione non incontra spesso una resistenza molto efficace da parte degli spogliati; ciò che finisce talvolta per arrestarla è la distruzione di ricchezza che ne consegue e che può portare la rovina del paese. La storia ci insegna che più di una volta la spoliazione ha finito con l’uccidere la gallina dalle uova d’oro.

Nei ponti intermedi del “Titanic” Italia contina a vivacchiare imperterrita la … LEGGI IL RESTO DEL TESTO

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Fiaccolata di Veneto Stato nel feudo dell’onorevole Dozzo

Fiaccolata di Veneto Stato nel feudo dell’onorevole Dozzo

Pizzati: “sabato deponiamo la prima lapide alla partitocrazia”

Dopo la serie di manifestazioni spontanee di fronte le sedi di Equitalia, ora i cortei di Veneto Stato arrivano sotto casa del parlamentare Giampaolo Dozzo. “Il mandante dell’oppressione fiscale più alta dell’universo è il parlamento italiano” spiega Lodovico Pizzati, segretario nazionale di Veneto Stato, ” Enti come Equitalia sono solo la facciata. Ora portiamo il conto a chi per decenni è stato complice di una politica disastrosa per noi veneti.” Dal comunicato stampa nel sito ufficiale venetostato.com si evince che la scintilla parte da una mancata concessione di una sala pubblica a Quinto di Treviso, roccaforte dell’on. Dozzo. “Non è un’azione ad personam o mirata solo ad un partito antagonista all’emancipazione veneta,” continua Pizzati, “ma Dozzo è dal ’94 che fa il deputato, e Bossi è dall’87 che fa il senatore italiano, un quarto di secolo! E’ giusto partire dal partito italiano più anziano, che da più tempo è complice dei salassi fiscali che prosciugano risorse a noi veneti.”
Rafforzato da centinaia di firme raccolte solo nella mattinata del 7 gennaio in centro a Treviso, Veneto Stato avanza come la novità emergente in difesa di un riscatto politico popolare. “Avremo le forze dell’ordine al nsotro fianco per tutelare il nostro diritto a scendere in piazza per dimostrare il nostro dissenso a questa classe politica italiana autoreferenziale.” conclude Pizzati, “E’ giunto il momento di riappropriarsi della nostra sovranità politica. E’ un dovere civico di ogni cittadino veneto opporre resistenza a questo sistema feudale italiano che ci priva della nostra dignità e del nostro benessere”

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L’italia affonda, salviamo il Veneto

Le fondamenta di una democrazia duratura

Riceviamo e volentieri pubblichiamo.

L’annientamento della dittatura dei partiti politici italioti è sicuramente una ragione più che valida, in mani agli indipendentisti veneti, per operare con le numerose tecniche della nonviolenza.
È necessario, tuttavia, prendere precauzioni meticolose per prevenire l’ascesa di un nuovo regime oppressivo dalla confusione che seguirà al collasso della partitocrazia. I leader delle forze indipendentiste e democratiche venete devono elaborare in anticipo una transizione ordinata verso la democrazia. Le strutture del regime dittatoriale partitocratico vanno smantellate, mentre bisogna erigere le fondamenta costituzionali e legali e stabilire i parametri comportamentali per una democrazia duratura, Nessuno dovrebbe credere che, con la caduta di una dittatura, all’improvviso emergerà una società ideale. Lo sgretolamento del regime italiota rappresenta solo il punto di partenza, in condizioni di libertà potenziata, per gli sforzi a lungo termine volti a migliorare la società e a rispondere alle esigenze della popolazione in modo adeguato. Per anni continueranno a presentarsi seri problemi politici, economici e sociali la cui soluzione richiederà la collaborazione di individui e gruppi. Il nuovo sistema dovrebbe garantire misure e opportunità alle fasce più variegate della popolazione per continuare a sviluppare costruttivamente politiche adatte ad affrontare i problemi futuri. Keep Reading »